Per gli americani è la offseason, per noi, cui piace per incomprensibili motivi cambiare le letterine e dare nuovi significati alle parole straniere, è diventata la uffseason. Sì, avete indovinato, il Super Bowl più soddisfacente della storia per gli anti patrioti è già un ricordo, una stagione molto avvincente è volata via d’un soffio ed ora ci rimangono da fare due cose: a) vivacchiare in qualche modo facendo un conto alla rovescia che sa di manicomio; b) infilare il dischetto di Madden nella nostra pleistescion preferita, modificare tutte le formazioni con gli aggiornamenti dell’ultim’ora e mettere Zach Thomas, il nostro tipico linebacker con 90 di overall, in mezzo alla lista dei free agents, ricevendo dal nostro amico computerizzato un avviso di garanzia per tentativo di circonvenzione d’incapace, in quanto Thomas, forte com’è nel giochetto, dovrebbe essere impossibile da tagliare. In fondo, mica può andare ai Patriots pure lui, creando altri squilibri generati dal trasferimento di Moss di un anno fa. In fondo, quest’ultimo era successo davvero.
Senza divagare ulteriormente e sentendomi comunque un pochino più libero dagli impegni, visto che stagione finita perlomeno significa un po’ di vacanza dalla massa di articoli che non riesco a fare a meno di scrivere da settembre a febbraio (Perché ora cosa sto facendo? Quando mi renderò conto di avere un lavoro, tra le altre cose?) non riesco a non essere incazzato come una biscia.Offseason dicevamo, il momento più bello per un tifoso dei Washington Redskins, perché lo scempio è finito, ed il cuore che sogna di vedere Chris Cooley con il Vince Lombardi Trophy stretto nel pugno può ricominciare a sognare ingenuamente fantasticando sulla prossima stagione, quando gli equilibri saranno diversi e la franchigia per cui lo sventurato suda sangue la domenica, dovendosi poi sorbire lunghe notti insonni per il rosicamento da mancata vittoria, ha quindi una possibilità in più dell’anno precedente. Questo perché il football è vario e divertente, e non vince mai la stessa squadra (cit.)
Perché incazzarsi tanto allora? E’ appena finito tutto, Dave, sogna un pochino no? L’anno prossimo vinceranno i tuoi indiani, come tutti gli anni. A marzo.
Ecco, di solito è questo che mi rende felice durante la uffseason, mi stendo sul divano, ascolto un po’ di musica e faccio finta che sia la colonna sonora del prossimo trionfo della squadra della Capitale (occhio a non confonderla con
La uffseason di quest’anno non sarà fatta di sogni e dolci attese, meglio non iniziare nemmeno a sognare quest’anno.
Aveva pensato di giocare la power running, dimenticandosi anche del sopravvenuto ritiro dell’hog onorario per eccellenza, John Riggins, ora in altre faccende affaccendato, assegnando a Clinton Portis (che sta a Riggins come) l’ingrato compito di fallire nel riportare in auge uno schema non adattabile al personale presente a roster. Anzi, c’era qualcuno di adatto c’era, ma il TJ Duckett scambiato per una prima scelta era stato dimenticato anche lui, mettendo piede in campo in situazioni del tutto sporadiche. Ahhh, que managemento direbbe uno spagnolo ubriaco…
Passano i giorni, e Snyder intervista 64 candidati, Gregg Williams potrebbe essere quello giusto perché ha fatto quattro incontri con il padrone, e la sua dedizione al coordinamento della difesa, penso, gli avrà garantito di diventare the 27th head coach of the glorious Washington Redskins.
Poi penso ai tempi di Buffalo, e dico che forse è meglio che arrivi qualcun altro. Si parla di Steve Spagnuolo, che nel frattempo sta furoreggiando con la difesa dei Giants, ci spero tanto ma poi penso che 1) che cacchio ce ne facciamo di due coordinatori della difesa e 2) il mio amico Fillo (Carpi is football town) non mi rivolgerà più la parola. Se la seconda ipotesi era aggiustabile con una birretta ed una pacca sulla spalla, la prima suggeriva disastri.
Nessun timore, lo Snyderone nazionale arriva con il suo classico colpo di spugna totale, manco fosse una fatality di Mortal Kombat, e nel giro di mezzo secondo fa magicamente sparire Williams, Gregg e Saunders, Al. La mia mente va subito ad un altro amico, Roberto, (once again, Carpi is football town) e lo penso già ubriaco e festante alla notizia del licenziamento dell’offensive coordinator più prevedibile e cocciuto che ci sia mai capitato tra le mani. Poi penso che quello che ci aveva dato una grande difesa in due degli ultimi tre anni è stato fatto fuori senza troppi complimenti, ed andrà a far felice qualcun altro.
Se la scelta per la difesa, Greg Blatche, mi lascia perplesso, mi sento meglio alla notizia della nomina del sostituto di Saunders: Jim Zorn, storico quarterback dei Seattle Seahawks e loro qb coach, aveva fatto miracoli su Matt Hasselbeck e lavorato sotto Mike Holmgren, un curriculum vitae niente male. Penso all’effetto che avrebbe potuto fare su un giovane ancora plasmabile come Jasone Campbell, che un giorno desidero di vedere immortalato in stile Doug Williams.
Poi la bomba atomica, e la offseason felice finisce qui. Chissenefrega dei free agents che prenderemo, who cares delle scelte al draft che forse quest’anno potremo utilizzare in toto, chi ha voglia di guardare il training camp su Redskins Tv quando per noi italiani sarà ora di andare in ferie e mia moglie comincerà a dire “Ma è luglio tesoro, cominciamo già con il football?”.
Snyder sfodera la mossa del secolo, George Preston Marshall e Jack Kent Cooke non sono più all’interno delle rispettive tombe: Washington diventa il teatro di scene alla Resident Evil, e li zombie dei passati proprietari (che farebbero meglio di Snyder pure da non-morti) non vedono l’ora di trovare l’occhialuto con la faccia da secchione e portarlo con loro nel livello più basso degli inferi. Jim Zorn, qualche giorno prima assunto per ricoprire il ruolo di coordinatore dell’attacco, è il 27th head coach of the (no more) glorious Washington Redskins.
Ecco perché mi sembra inutile anche solo cominciare a nutrire delle speranze per la prossima stagione, a meno che non salti domattina l’accordo collettivo tra lega e sindacato dei giocatori cancellando per sempre (oltre al Pro Bowl) il salary cap, permettendo a Danone (ottimo soprannome Dan, in fondo mi fai lo stesso effetto dello yogurt, burp) di spendere e spandere senza limiti e comprare Randy Moss, Chad Johnson ed Adrian Peterson tutti insieme.
Ecco perché stavolta non posso mettermi sul divano con la musica e sognare ad occhi aperti, perché con un head coach al primo anno, privo di esperienza di offensive coordinator e che prima d’ora era stato un allenatore limitato ad occuparsi di un solo ruolo, fattore da abbinare alle carenze offensive di cui da anni si soffre in città, meglio non farsi illusioni. Meglio prendere Zach Thomas dalla lista dei free agents e metterlo a Washington, ripetendo l’operazione con tanti altri giocatori forti. Perché l’unico titolo che Chris Cooley potrà dire di aver vinto, per lunghi e lunghi anni, sarà quello della cara e beneamata pleistescion.
P.S: un ringraziamento speciale ad Alessandro Santini (Carpi is football town, again and again) per averci dato la notizia dello sbarco di Nasn in Italia. Almeno potrò tornare a vedere i Los Angeles Dodgers e gli Anaheim Ducks. Magari qualcosa di buono verrà fuori da lì, visto che almeno nella Nhl sono pur sempre io il campione in carica. E non è un sogno di fine febbraio.
3 commenti:
Sperando che non abbiano licenziato Leopizzi :D
dai...almeno quest' anno scegliete al draft nel primo giorno :paper: :zorn:
Sceglieremo al primo giorno, ma aspetto la classica offertona intasa cap di marzo...vediamo se stavolta tocca a Flozello....
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