giovedì 14 febbraio 2008

SFOGO

Son tre mesi che mi chiedo cosa cazzo scrivere. La conclusione di tanto cogitare? Che non so cosa cazzo scrivere. Ebbene sì. Mentre tutti voi avete dimostrato fantastiche capacità di scrittura e una fantasia inesauribile, io son rimasto al palo. E ci sto male. Ma che ci posso fare, se proprio non ho nulla da scrivere?

Peccato, nessuno ci creda. Maddai tu che scrivi romanzi non puoi non avere idee per quattro righe. Se non lo fai è perché te la tiri. Il grande scrittore mica si abbassa a scrivere di sport in un blog amatoriale, bello stronzo (quest'ultimo concetto nessuno l'ha condiviso con me, ma qualcuno l'ha pensato di sicuro).


Il problema è che alcune idee ce le avevo pure, ma son sempre arrivato lungo. Invariabilmente qualcuno mi aveva preceduto. Che fosse un alcolizzato tifoso dei cowboys o un alcolizzato tifoso dei bills o persino un tifoso dell'hockey, il quale, sorprendente a dirsi, non è alcolizzato, ma per seguire l'hockey è già fuori di suo, c'era sempre qualcuno che postava quello che avrei voluto scrivere. E tanto per rigirare il coltello nella piaga, si esprimeva molto meglio di quanto avrei mai potuto fare io. e vaffanculo va.


Non so scrivere. Questo è un dogma assoluto, instillatomi in anni e anni di infelici risultati nella scuola dell'obbligo, certificato dalle più brillanti insegnati di medie ginnasio e liceo che uno studente può avere a spese dello stato italiano. Se poi mi si fregano anche le idee che mi rimane? Nulla. Ovvio che in tre mesi non abbia ancora scritto niente.


In compenso son diventato l'ultimo degli ultimi. Quello che non ha mai scritto una singola riga sul blog. Mentre quest'ultimo cresce, prende respiro e si impone nella rete per merito di aza, che ci ha messo il cuore e di China, Teo, il Russo, Dave, Angy, Zabry, Gavo e persino il becero veronese dalle mille colleghe, che ci han messo l'anima con sempre nuovi, divertenti, piacevoli e intelligenti articoli.


E io?


Io sto ai margini di tutto questo, senza essere in grado di dare il mio contributo per lampanti incapacità tecniche (l'ho detto che non so scrivere e non ho idee?), ridotto a postare stupidi commentini che nessuno legge, se non per pietà. Nel guardare questo meraviglioso blog, mi sento come l'ultima ruota di scorta, utilizzata dopo due chilometri di tentativi di proseguire su tre ruote. Insomma sono il settimo nano, quello che non ti ricordi mai, perché te ne vengono in mente sempre e unicamente sei. E poi che cazzo di nome è gongolo? Ma sopratutto che cazzo gongoli che sei un nano?

Lo confesso, senza vergogna, ma con molto dispiacere, in questo blog sono ormai il giocatore in fondo alla panchina, tanto per adeguare la mia similitudine all'ambiente sportivo trattato qui. Quello che quando fai l'elenco dei componenti della tua squadra del cuore rimane sempre lì sulla punta della lingua e che, quando tutti esultano per il titolo in mezzo al campo, lui viene bloccato dai servizi d'ordine e gli viene chiesto di esibire il suo pass. Ma io gioco con loro. No, non cerco di darvela a bere; io gioco veramente con loro. Ehi aza, ehi China, le dico che li conosco. Ehi Teo, Angy diteglielo voi che ci sono anche io. Poi alla fine riesci a entrare. Ti unisci ai festeggiamenti, ma nelle riprese televisive sei quello metà tagliato all'angolo sinistro dello schermo e nessuno ti chiede come ci si senta a essere i migliori, a vincere il titolo, tanto tu non hai fatto niente per vincerlo solo girare il panno sulla panchina.


In conclusione sono una specie di Mike Smrek, perché, diciamolo, chi cazzo si ricorda di Mike Smrek? Ha vinto due titoli, giocando (si fa per dire) con Magic, Jabbar, Worthy, Cooper, Scott ed A. C.Green. Stiamo parlando dei massimi interpreti dello show time, la più bella rappresentazione in terra del basket tutto velocità, tocco ed eleganza- non credete a chi cita i bulls, questi erano meglio – e quanti si ricordano di Smrek? Nessuno. E come potrebbe essere altrimenti? Solo scampoli di gioco in assoluto garbage time per lui, usato pochissimo che non facesse danni, ma, soprattutto, che non rovinasse quella sinfonia di leggiadria e potenza che erano quei Lakers. Tanto anonimo - una pausa di nulla tra un'invenzione di Earvin Magic Johnson e un armonioso arcobaleno di Kareem - che pure io sono dovuto andare a cercarlo, manco fosse Gongolo. Ma che ci volete fare, tre mesi e nessuna idea è ovvio che non sappia manco il nome della riserva, della riserva, della riserva di Jabbar.


E come Smrek e il sottoscritto ce ne sono infiniti. Per avvalorare la mia tesi non ricorro al football americano, sarebbe troppo facile. È lo sport degli sconosciuti per eccellenza. Lì manco l'allenatore, sa i nome di tutti i suoi giocatori. Ma veramente credete che i dodici assistenti di cui si circonda, lo aiutino con le strategie di gioco? Illusi! Servono a suggerirgli i nomi di quei bestioni che allena.


Non ricorro nemmeno al ciclismo. Lo sport dei gregari, di quelli nominati per due metri e presto dimenticati alla prima salita, perchè lì il gregario è un ruolo di onore e di prestigio. Nessuno sa il tuo nome, ma al bar eh certo se non ci fossero i compagni che l'aiutano... forte è forte, ma ha un gregario quello basso con il nome toscano che gli tira le volate alla grande.


No, no io e Smrek e gli altri siamo diversi siamo quelli che stanno dietro al gregario e belli staccati. Siamo gli avversari di Mohamed Alì, non certo Foreman o Frazier, ma nemmeno un Liston bollito a fine carriera e pagato dalla mafia, noi siamo i vitelli sacrificati sull'altare del futuro campione, i Jimmy Robinson, quelli che si allacciano le scarpe, salgono sul ring stringono la mano a quel ragazzino che parla sempre e finiscono dritti nel tempo necessario allo speaker per pronunciare il loro nome. Un round, 1minuto e trentaquattro secondi in cui siamo pestati di brutto, perché quel ragazzino alto con le braccia lunghe non sta mai fermo e picchia più velocemente di quanto parla, 94 secondi di cui nessuno si ricorda se non wikipedia, ma senza farci la voce personale perchè siamo ormai solo un nome dimenticato.


E che dire di Jack Andrew? E chi cazz'è Jack Andrew replicherete voi. Si tratta di una delle persone più misconosciute della storia dello sport. Avete presente il perdente per eccellenza quello che non è in classifica eppure tutti si ricordano di lui? Quello che adesso per un anno verrà nominato ogni giorno? Esatto il carpigiano Dorando Pietri che poi carpigiano non era, ma la sua è una storia di errori per cui perché formalizzarci su uno? Bene, richiamate l'immagine di Pietri che viene sorretto per superare il traguardo. C'è un uomo alla sua destra; un giudice di gara con megafono in mano e due baffi che ti ricordano una Atala.

Per molti si tratta di Sir Arthur Conan Doyle, il leggendario scrittore creatore di Sherlock Holmes, che aiuta l'atleta sfinito e, quando questo sarà escluso dall'ordine di arrivo, perorerà la sua causa aprendo una sottoscrizione per lui. Ecco dimenticatevelo. È una balla, una leggenda urbana senza fondamento. Quello con il megafono è Jack Andrew, il dimenticato che è parte essenziale della leggenda di quella maratona, l'uomo che aiutò un suo simile ormai stremato ad arrivare al traguardo. Senza Andrew, Pietri sarebbe finito semplicemente in ospedale, perdendo oltre alla medaglia d'oro anche un bel pezzo della sua leggenda. Ma anche quest'anno il povero giudice non solo sarà ingnorato, ma, per massimo dileggio, sarà pure sostituito nella ricostruzione di quel giorno da un baronetto, già famosissimo di suo, che non ha nessuna necessità di avere anche quel riconoscimento. Un eroinomane certo di passare alla storia per un pallosissimo studio sui boeri, vergato in volumi grossi come i capitello di San Pietro, e, invece, divenuto immortale per un personaggio rubato ad un alcolizzato americano morto 50 anni prima.


Ma che ci volete fare i settimi nani esistono per questo. Nessuno se li ricorda, ma la storia senza di loro sarebbe stata diversa. Ma ve lo immaginate voi Biancaneve e i sei nani? No, e allora siate generosi e sforzatevi di ricordare anche noi dimenticati, perché non abbiamo il talento dei grandi che ci stanno vicini, e viver di luce riflessa è la nostra unica consolazione.


Scusate il lungo e noioso monologo ma son tre mesi che non so cosa cazzo scrivere in questo blog, chissà come fanno gli altri a parlare di sport in maniera originale...

10 commenti:

polpaol ha detto...

come sempre l'avvocato da lezione di stile :truzz: anche e soprattutto quando non sa che cazzo scrivere..

azazel ha detto...

si si..poi si lamenta su msn che gli altri sono piu bravi di lui....invece ci porta a scuola a tutti!! :notwhorty: gran pezzo imho.

ora torno a scaricare yogurt muller che sta settimana c' è l' offerta....

ZabriskiFunk ha detto...

Volevo solo puntualizzare che sono un tifoso dei Cowboys, ma non sono alcolizzato, anzi non bevo proprio. Comunque mi hanno richiamato al lavoro, non pensano alle responsabilità di chi deve narrare le gesta di Chad Hutchinson, Troy Hambrick e altri Grandi Eroi dello Sport.

P.S.: AlviGe, invece di fare il guappo, parlaci di Cutler, se non altro per far sapere al mondo che uno nato a Santa Claus può diventare QB in NFL.

Alvix ha detto...

zabry parlavo di aza... al momento tu non mi hai fregato una delle pochissime idee che ogni tanti fa capolino nel mio cervello, anche se propbabilmente in un futuro prossimo venturo capiterà.

di cutler il mondo sa già :truzzo: io sono per i negletti.

angyair ha detto...

Si, ma chi è questo Alvix?

Ah, e Cutler ha una voce meno maschia di Farinelli.

Alvix ha detto...

angy le pagherai tutte sul campo... virtuale.

aLesAN ha detto...

Dorando Pietri, che ha già rotto le balle, era di Mandrio, frazione di Correggio... che cazzo c'era poi a Mandrio più di un secolo fa non lo so, a parte lui intendo...

Ma davvero sono 3 mesi che scriviamo stronzate? Ma va... alla faccia...

Ah, complimenti ad Alvi, gran pezzo. E poi era ora! :D

Anonimo ha detto...

Ma poi che cazzo è l'anniversario di Pietri? Come se ad Ancona si mettessero a fare l'anniversario della promozione in serie A.

Anonimo ha detto...

Ma tanto ad Ancona tifano tutti per l'Ascoli!

Anonimo ha detto...

Cazzo, Mike Smrek...me lo ricordo a Forlì nel '90 o giù di lì. Mi colpì il soprannome: the wreck, il rottame. Taglio inevitabile nel giro di un paio di mesi...

Saludos,
Bengal