giovedì 9 luglio 2009

L' erba vicino alla rete è sempre più verde

Vorremmo festeggiare una risurrezione, la risurrezione del tennis: ma purtroppo non possiamo, l' ultimo chiodo sulla bara era stato piantato giusto un anno fa, quando Rafael Nandral...scusate Nadal..batteva Federer a casa sua, sull' erba di Wimbledon, interrompendo una striscia di vittorie sui più prestigiosi campi britannici che veniva da al di là del tempo misurabile, con quella vittoria lo spagnolo conquistava definitivamente la coccarda del miglior tennista al mondo e tutti gli amanti di un tennis più tecnico che atletico vivevano un giorno triste ed erano costretti ad inchinarsi al nuovo modo che avanza. Per carità niente di nuovo, anche Courier era stato numero uno, anche Ferrero lo era stato in tempo ancora più recenti, capita, la tecnica non è mai stata tutto, il tennis è sempre stato uno sport che ha fatto dello sforzo muscolare e della resistenza ad esso una sua prerogativa, però per chi è nato e cresciuto con Edberg, Stich e Becker, insomma per chi è cresciuto a pane, serve, volley e wimbledon veder vincere Nadal (o Hewitt ) sull' erba londinese è un discreto colpo al cuore.

Rivedere Roger tornare a trionfare a casa sua, parzialmente ci ripaga delle sofferenze dell' anno scorso, ma non ci soddisfa del tutto, perchè l' acerrimo rivale era per l' appunto assente e allora è ancora presto per parlare di risurrezione, diciamo che stiamo cercando di riportarlo in vita, ma non si sa se stiamo parlando ancora di Lazzaro o di Frankenstein....

Il tennis però è cambiato irrimediabilmente e non vogliamo fare la figura di quei 60enni che si guardano sempre indietro ricordando i bei tempi passati bollando il presente sempre in malo modo, con fare snob. Il rischio di fare questa figura c' è, ma cerchiamo di essere il più obiettivi possibili e pensiamo di scoprire l' acqua calda nell' affermare che ormai non ci riuscirebbe nemmeno più “Chi l' ha visto” a trovare il serve&volley che tanto ci divertiva quando eravamo “giovani”, non è colpa del nostro snobbismo, è colpa dell' evoluzione che questo sport ha fatto andando anche a modificare per l' appunto il modo di preparazione dei campi, così che l' erba di Wimbledon non è più l' erba di una volta, senza stare a scomodare Adriano Celentano con il ragazzo della Via Gluck o i viaggi ad Amsterdam negli anni 90.

Citiamo SportWeek: “Fino al 2000 l' erba di Wimbledon era composta al 70% da loglio e al 30% dalla festuca rossa strisciante. Dopo si è passati al solo loglio perenne, che rende la superficie più secca e dura e favorisce rimbalzi più alti della pallina dando più tempo alla risposta.”, vabbè avessi detto “i 500 anni di tennis” di Gianni Clerici (tra parentesi, 70 euro, ci fosse la versione da 7 euro solo con gli ultimi 50 anni, non sarebbe male...e potrei citare anche Clerici) ma resta comunque una fonte attendibile. Insomma basta guardare il centrale il giorno della finale in questi ultimi anni e quello che era sino agli anni 90, a torneo finito ora ci si può andare pure a fare un picnic vicino rete, tanto rimane intatta l' erbetta là in mezzo, la volée non la fa più nessuno, non la fa più nemmeno chi è bravo a farla, ed è un vero peccato. Sarà che l' anima da portiere che vive in me ha sempre visto in quel gesto una emulazione del tuffo, chi va a rete para, chi sta sul fondo tira....e non mi è mai sembrato difficile schierarmi dalla parte di chi deve parare.

Togliere la volée al tennis è un po' come togliere la schiacciata nel basket, continui a vederlo, anche un tiro da 3 ti fa sobbalzare sul divano, ma la schiacciata ti ci mette in piedi sul divano....capisci che c' è differenza....

Sull' erba il rimbalzo ERA irregolare, basso, diverso, non ti dava il tempo giusto per colpire la palla, allora meno ci stavi sul fondo e meglio era, ecco che ti buttavi a rete e accorciavi lo scambio, sfidavi l' avversario a passarti, lobbarti, lo forzavi ad inventare qualcosa mentre tu eri pronto a scattare come una molla, per metterci la racchetta, per giocare con il tuo polso per far morire l' offesa altrui e rispedirla imprendibile al di là della rete. Ora non è più così, hanno messo una terra colorata di verde, i rimbalzi si son fatti regolari e comunque i materiali, le racchette in particolare hanno smussato molte delle irregolarità dei campi in erba, ora puoi scentrare (= non centrare....) la palla ed è difficile che questa comunque non vada tranquilla dall' altra parte, all' interno del campo (ok, non ditelo a Roddick che nel 76esimo e ultimo game della finale ne ha steccate un paio di troppo), una volta era questione di centimetri, ora di decimetri....rischi di tenerla in campo anche con il telaio. E allora chi te lo fa fare di buttarti a rete e soprattutto chi te lo fa più fare a passare ore da bambino ad imparare la volée???

Forse dovremo arrenderci, il tennis (come piaceva a noi) è morto, dovremo iniziare ad apprezzare il rovescio a due mani da fondo campo e l' erba ancora verde vicino alla rete. Probabilmente chi non ha potuto apprezzare quello che faceva un Edberg a Wimbledon alla fine magari non può nemmeno capire la differenza, alla fine anche Borg ha vinto 5 Grand Slam sull' erba inglese, quando ancora era erba...ma almeno combatteva con chi a rete ci andava, eccome se ci andava, lo stesso si può dire di Agassi, ecco Chang non l' ha vinto mai Wimbledon...magari lui avrebbe avuto qualche chance in più a giocare in questi anni......no no...non ci arrenderemo, ridateci la volée, vi promettiamo che i piedi sul divano non ce li mettiamo, però ci sembrerà comunque di essere ancora giovani e meno snob.


domenica 5 luglio 2009

Sport e immagini #20



Roger Federer batte dopo 4 ore e 16 minuti e dopo 5 set (5-7, 7-6, 7-6, 3-6, 16-14) un Andy Roddick al suo miglior tennis in carrera, conquistando il 6° Wimbledon e il 15° titolo dello Slam.
Inchini.

Sport e immagini #19


Steve McNair 1973-2009
É un giorno di lutto per chi come noi di ECT vive il football e lo sport in generale in maniera viscerale e passionale. Scompare in circostanze tragiche un uomo e un giocatore che ha contribuito con il suo modo di giocare a rivoluzionarsi il football e a fare appassionare tantissimi di noi.
R.I.P.