sabato 29 dicembre 2007

Era più forte Maradona o Pelè?

Quante volte avete sentito questa domanda e quante volte avete visto persone discutere se non proprio litigare dopo questa domanda?
Io non voglio certo iniziare un discorso su chi effettivamente era più forte tra i due, ma volevo partire da qui solo per fare una cosiderazione: ha senso farsi questa domanda? ha senso comparare atleti che hanno gareggiato in tempi diversi, magari con regole diverse? ha senso dire che questo atleta è il più forte mai esistito? ma soprattutto, dire che Pelè è stato più forte di Maradona, o Montana più forte di Brady, o Chamberlain più forte di Russell (gli esempi possono essere migliaia) toglierebbe qualcosa alla bravura di uno o dell'altro?
Io trovo questi discorsi inutili e fastidiosi, tanto comunque non si arriverà mai ad un punto in cui ci si troverà tutti daccordo, e poi ci potrà mai essere un metodo affidabile, sicuro, efficace, unanimamente riconosciuto che possa veramente determinare chi è più forte?
I titoli vinti? Forse, ma hanno senso magari in uno sport individuale, meno in uno di squadra dove dipendi anche dai tuoi compagni. I record realizzati? i record sono in genere figli dell'epoca in cui vengono realizzati (a livello di regole prima di tutto, ma anche a livello di ambiente: ora la preparazione atletica è sicuramente maggiore di quella di 20 anni fà, ma anche di 10, è salito di livello il doping, come pure l'antidoping) e comunque è sempre valida la massima che "i record sono fatti per essere battuti". Il giudizio di esperti? fanculo gli esperti! Chi li ha definiti esperti? Esiste una scuola di esperti? Ma se gli esperti sono quelli che non beccano mai un pronostico...Un sondaggio popolare, magari su internet? Primo: truccare o comunque influenzare i sondaggi su internet è la cosa più facile del mondo. Secondo: ricordiamoci che il popolo è quello che va' a votare e poi ci ritroviamo con questi governanti...
Diciamoci la verità! Questi si chiamano discorsi da bar proprio perché devono essere fatti in un bar, magari dopo aver bevuto un po' troppo, in compagnia di fancazzisti dichiarati, e servono solo per far passare il tempo prima di tornare a casa dalla moglie che vi attende con i bigodini in testa, a far sembrare più interessante l'off season o comunque la compagnia con cui discutere.
Se Brady stanotte battesse il record di Manning e Moss quello di Rice toglierebbero qualcosa alla grandezza di uno e dell'altro? Manning diventerebbe una pippa e Rice un sopravvalutato? Marino ormai non dovrebbe avere più alcun record assoluto dell'NFL: lo dovremmo dimenticare e considerare una pippa? lo dimenticheranno i tifosi dei Dolphins ora che non è più un recordman? Prima che Manning vincesse un titolo era modesto e ora è uno dei più grandi QB della storia?
Dire che Tizio è più forte di Caio è quasi esclusivamente un giudizio soggettivo (vabbè....se qualcuno vi dice che Pargo è più forte di...che ne so...Stockton, fatelo ricoverare immediatamente), e qualsiasi argomento portate a dimostrazione della vostra teoria rimarrà sempre soggettivo, ed è giusto così in fondo, anche perchè se venisse trovato un metodo oggettivo la maggior parte dei bar del mondo (come pure delle cosiddette "trasmissioni da bar") dovrebbe chiudere per noia e molte delle discussioni da forum finirebbero dopo un paio di post.
Non voglio certo dire: finitela con questi discorsi! In fondo a volte mi diverto anch'io ad ascoltarli o a leggerli, ma vi prego, fateli sapendo che non siete i depositari della verità e che state spendendo un po' del vostro tempo in un discorso inutile e che non porterà a risolvere alcuna questione di rilevanza mondiale (già mi viene il mal di testa a pensare ai discorsi che leggerò dopo che Brady avrà battuto o meno il record dei 49 TD....).

Ah, per inciso, io ho sempre pensato che Pelè fosse più forte di Maradona.
Perchè? boh...non lo so, di Pelè ho visto solo immagini mentre Maradona l'ho anche visto dal vivo, ma come ho più volte detto, questa è solo un'opinione soggettiva, che non ha bisogno di essere ben motivata.

giovedì 27 dicembre 2007

Porno baseball

Pochi giorni fa, mentre lavoravo sulla home di questo blog, mi sono accorto che il sito della MLB (la lega pro americana di baseball) reindirizzava gli utenti su un sito porno, una sorta di YouPorn meno famoso, ossia tale HQTube. Bene, mi son detto, se me ne accorgo io se ne accorgerà presto anche chi di dovere. Invece, a quanto pare, mentre molti utenti lamentano la reiterazione del problema, in America gli addetti al sito della Major League Baseball sono intasati da panettone e vino di seconda mano tanto da non rendersi conto che un simpatico cracker (mi dicono termine più corretto per definire ciò che noi, solitamente, identifichiamo come hacker) ha cambiato il codice di accesso della loro home tanto che, dopo pochissimi secondi di statistiche dei Red Sox o dei Cubs si finisce a vedere, involontariamente, altri tipi di mazze. E visto come vengono usate, 'ste mazze, sappiamo che molti utenti prima di incazzarsi si sono fermati a guardare un pochino...

Delusione quando, dopo un minuto, l'immagine principale si blocca e un avviso ci avverte che la TV Free si blocca ogni 60 secondi. Ora, tremenda decisione, premere "continue" per mandare avanti il filmato o selezionare il servizio premium che viene, a sua volta, definito gratuito?

Non fidandoci del "troppo gratis", e non essendo ottimisti come quel cazzaro di Tonino Guerra, unico in Italia a trovare conveniente una famosa catena di articoli elettronici/elettrodomestici, clicchiamo "continue" e osserviamo un altro po' di basi conquistate, home run e battute che neanche il vecchio Joe DiMaggio con Marilyn...

Il servizio premium, ovviamente, sarà in prova gratuita qualche giorno, ma certamente ti chiederanno nome, cognome, indirizzo e carta di credito (non si sa mai, meglio prevenire) e poi potrai finalmente scegliere tutti gli streaming porno di questo mondo comodamente seduto in poltrona. Bello, no?

Siamo sempre stati fan del "tette e culi" alla buona e anche di quel genere cinematografico "tette e pallottole" che negli anni 70 imperversava da noi, ma qui mi sembra ci sia qualcosa che non vada. Oh, per carità, non è che ne facciamo una questione maschilista se ci piacciono le tette, pensiamo sia normale. Magari, però, se andiamo sul sito di MLB.com (che trovate tra i nostri link se vi va di rifarvi gli occhi) è perché cerchiamo altro e, magari, le donne ci piacciono più dal vivo, quando parlano, pensano (ok, spazio alle battutacce) e ci amano. No?

Comunque, lamenta un utente di Playit, che questi siti vengono visitati anche da bambini, ragazzini, comunque monorenni. Protesta, un altro utente, che questi siti trattano carte di credito e dati personali per vendere Mlb.tv (che abbiano deciso di cambiare genere in off season?). E hanno ragione. Se il primo pirla che passa di là e attacca miseramente il sito ha una vittoria che si prolunga per giorni e giorni, o il vino di seconda mano era colmo di metanolo, o sono degli incapaci o.... hanno davvero cambiato palinsesto.

PS: se usate Firefox di Mozilla aprite due schede e caricate MLB.com nella prima. Quando sarà partito il sito porno aprite di nuovo il sito sportivo nella seconda scheda. Così pare si riesca a visualizzare il roster dei Mets senza essere interrotti da un mandingo che sodomizza una tizia la quale, occhio e croce, non è vergine nemmeno dietro le orecchie. Tant'è... ognuno ha i suoi gusti.

lunedì 24 dicembre 2007

C' è sempre un altro drive da giocare

Ciao Michael,
come va? Immagino non bene. Gli echi della sentenza sono arrivati sin qua, oltreoceano. Tranquillo niente di troppo eclatante, almeno da noi, giusto una mezza pagina rosa, un quarto di pagina sugli altri giornali, i soliti stereotipi il football violento, le gang dei ghetti neri, le cattive amicizie e poi già dal giorno dopo ci siamo tornati a perdere nelle cose di casa nostra, anche se sarebbe meglio dire le cose di cosa nostra.
Ho visto che ora anche in America sono in altre faccende affeccendati: sai meglio di me che questo è il periodo del Football giocato, in più ci si è messo quel Mitchell ad agitare le acqua dello sport americano per eccellenza (almeno così ci siamo sempre immaginati il baseball) in questo periodo di off-season.

Allora mi è venuta l' idea di scriverti, da buon amico quale sono, per dirti come la penso e per farti forza a modo mio.
Come tu sai, io adoro i cani: ne ho 5 in questo momento, tutti di razza, tutti setter inglesi, che rappresentano le ultime 3 generazioni di una dinastia cinofila che ne prevede 8 e che precede persino la mia nascita; è banale da dire ma loro sono parte e sono stati parte della nostra famiglia, ovviamente non sono umani, non vivono dentro la nostra casa, hanno la loro casa, ma noi tutti vogliamo loro un gran bene, io ci parlo con loro, non possono rispondermi ma ci parlo lo stesso, pensa che festeggiamo pure il loro compleanno, con tanto di "torta" e foto, ovvio che loro non capiscono (probabilmente), per loro è solo un pasto in più, ma a noi piace così. L' amore che abbiamo per i cani ce l' ha passato nostro padre e a lui nostro nonno...probabilmente tu non hai avuto un padre come il mio per queste cose.

Detto questo non posso tirarmi indietro e non dare un giudizio morale su quello che hai fatto, non giudico l' illegalità del gesto, figurati che chi ti scrive vive in un Paese in cui vige il detto "fatta la legge, trovato l' inganno", noi siamo gli ultimi che possono parlare di morale legata alla legalità, la morale è qualcosa che esula dalle leggi, la morale dipende dal modo in cui siamo cresciuti, da quello che ci ha circondato per anni, da quello che ci ha educato...ed è per questo che per me quello che hai fatto è qualcosa di disumano, far combattere i cani tra di loro ed uccidere i perdenti racchiude in una riga, in due frasi, quello che più odio.

Potrei usare gli aggettivi abominevole, agghiacciante, vergognoso...finirei le parole e non mi resterebbe che sputarti in faccia. Però mi fermo prima di arrivare a tanto e penso che è solo una questione di punti di vista, come ho detto poco fa io sono influenzato da quello che mi ha cresciuto, dal posto in cui sono vissuto, magari poi si viene a scoprire che tu adori gli uccellini, la tua villa è piena di quaglie, merli, hai anche 2 fagiani che ti svolazzano per casa e per Natale avevi deciso di fare il grande passo e comprarti un leprotto, perchè no?!? Se io faccio il compleanno ai cani perchè non deve esistere chi ha una lepre in casa?? Ecco, il giorno che scoprirai che mio padre con quei cani ci va a caccia e in 35 anni di "militanza" avrà ucciso migliaia di quegli animali che tu tanto adori....beh...allora checchè ne dica la legge per te mio padre sarebbe degno dello stesso sputo in faccia che io volevo rivolgere a te, così passeremmo il Natale a sputazzarci a vicenda, converrai con me che non è bella cosa.

E' tutta una questione di punti di vista, non voglio per nulla giustificare il tuo gesto, il mio giudizio morale resta tale, ma un conto è dare un giudizio personale, un conto è giustiziare, come purtroppo siamo abituati a fare.
La giustizia americana ha fatto il suo corso che buon per voi non è un corso di 4 anni per il primo giudizio, poi il secondo grado, poi la cassazione.....per arrivare a decidere che le accuse sono cadute in prescrizione, dicevo la giustizia ha fatto il suo (breve) corso e ora tu ti becchi 23 mesi al fresco, sarà dura lo so, molti dicono che hai pagato il fatto di essere famoso (ed è anche giusto che sia così, avevi tutto: soldi, donne, fama, notorietà e talento), altri dicono che hai pagato il fatto che hai mentito inizialmente, negando le tue colpe, qui in Italia facciamo fatica a capire questa cosa, da noi negare, negare sempre, negare comunque è una cosa normale (Cogne who?), ti aspetta la galera e benchè gli States siano il paese di Prison Break, lì dentro non ci sarà nessun Michael Scofield pronto a tirarti fuori.
Nelle sfighe però c' è anche una fortuna, l' America è anche il Paese delle storie a lieto fine, il Paese delle seconde chance, l' hanno data a Tyson, vuoi che non la diano a te??? Il Paese di Hollywood vive per queste cose anche in maniera ruffiana, per potersi poi vantare con il resto del mondo: vedi quanto siamo democratici noi??

E allora sorridi, cazzo, sei sempre Michael Vick, l' ultimo drive non è andato benissimo, hai subito un sack su un terzo e lungo e ora t' hanno calciato via la palla...ma prima o poi (facciamo più poi che prima) la difesa ti ridarà la possibilità di ricominciare un altro attacco, c' è sempre un altro drive da giocare...e poi a Natale siamo tutti un pò più buoni.

sabato 22 dicembre 2007

Il dovere di schierarsi e l'alito del vicino.

Il tifo contro non è mai simpatico. Mi hanno insegnato sin da bambino che prima vengono i “miei” colori e che, in ogni caso, le disgrazie altrui non sono appaganti come le nostre vittorie. Non è vero che me lo hanno insegnato, io non ho studiato a Penn State agli ordini di Joe Paterno, non ho appreso la cultura sportiva da grandi maestri, ho semplicemente metabolizzato questa filosofia tifando sempre per perdenti mai visti prima e squadre che per decenni non riuscivano a mettere in piedi un progetto non dico vincente, ma almeno credibile. Arrivato al punto in cui una sconfitta avversaria non dimezzava nemmeno le le pedate nel culo che ogni anno mi spettavano per colpa dei miei idoli schierati su ogni fronte bene, mi sono dato alla pura sportività e all'analisi più o meno obiettiva degli eventi che ripercorrono intere stagioni sportive, una su tutte quella del football americano.

E' però abbastanza scontato che se la vostra squadra esce dai giochi e non sospendono il campionato per qualsivoglia motivo, qualcun altro che non sia il vostro amato quarterback (o centravanti, o play, o alzatore... beh no, nessuno ama gli alzatori perché nessuno ama il volley, nemmeno Velasco il quale mi confidò tale segreto durante le visite militari dei “due giorni”) alzerà il trofeo. In questo caso vi restano due scelte: essere (eccessivamente) sportivi o schierarvi.

La logica dice che dovreste essere sportivi, in quanto se amate un squadra è perché, in primis, amate uno sport senza il quale non esisterebbe, appunto, la vostra squadra. Mentre non è vero il contrario... lo sport va avanti anche se spariscono le società sportive (beh, non possono sparire tutte eh...). La Nfl, ad esempio, è sopravvissuta alla sparizione di tante formazioni, così come il nostrano passatempo domenicale è uscito incolume da un campionato senza Juventus (che non sembrava nemmeno così male se non fosse stato per tutta quella B che passava ogni giorno in televisione).

Comunque, se uno ama una disciplina, è giusto che si goda i playoff (sì, parliamo di Nfl ora, chissenfrega del resto in dicembre?) in modo neutrale e sportivo e che riconosca i meriti e gli onori ai vincitori i quali, comunque vogliate rovesciare il tabellino delle statistiche, passeranno alla storia come i più forti. Fosse anche per un anno, una stagione, un mese o una notte, la coppetta se la portano a casa loro mentre gli altri cercano un appiglio a cui aggrapparsi per spiegare la debacle.

E' un po' come guardare la finale dei 100 metri: uno tifa in primo luogo per un atleta della propria nazione (ed essendo noi italiani possiamo anche scordarci una cosa del genere fin quando Balotelli – che è l'anagramma di Altobelli - o Matteo Ferrari non cominceranno a sfornare qualche figlio in più), poi per il record del mondo, che è la cosa che ti sballa più di tutte in una finale olimpica, diciamocelo. E' chiaro che se a vincere col record è uno che ti è simpatico quanto Carl Lewis (cioè poco), allora magari ci resti male. E allora, se devo restarci male, perché mai dovrei tifare per lo sport? Perché dovrei mettermi lì, sul divano, o seduto su una tribuna, a sbadigliare in attesa che l'evento mi dica chi tra le due compagini è stata la più forte? Vero, dobbiamo essere capaci di riconoscere i meriti dell'avversario, dobbiamo imparare a perdere perché solo così gusteremo appieno le vittorie quando arriveranno (perché in cuor suo, ogni tifoso, sa che arriveranno), ma il primo punto è: dobbiamo essere tifosi, abbiamo il dovere di schierarci. Questa è la competizione per noi sfigati che sul campo non possiamo starci o, semplicemente, non saremmo in grado di starci nemmeno come raccattapalle.

E se la nostra squadra è stata spedita fuori a calci in culo allora è un dovere morale tifarne un'altra e, magari, tifare contro i rivali di sempre. Perché il sale del tifo non sta nel farsi prendere per il culo dal vicino di casa che soffre di alitosi e che tiene il Milan e vince sempre, ma nello sperare che Istanbul non resti un caso isolato. Questa è la verità, questo è il motivo per cui siamo tifosi: quando non possiamo più arrivare primi la nostra speranza è che la più insignificante delle formazioni presenti in tabellone la spunti sulle altre e compia il miracolo. Almeno potrete giustificarvi con un bel “ha vinto la più debole, che bella favola di sport”.

E' stato così per gli europei di calcio vinti dalla Grecia, per l'Amburgo di Magath, il Montepaschi del secondo scudetto ( e chi dovevi tifare dai...), gli Heat di Wade e i Red Sox anti Yankees. E' così e basta. Ricordo che una sera un ragazzo egizionao mi disse che se una squadra del suo apese avesse perso una competizione continetale lui ne sarebbe stato rattristato. Io, ancora ubriaco del gol di Predrag Mijatović, risposi che in Egitto non c'è la Juve. Questa antipatia, questa inciviltà, si trasforma in base allo sport, ed è piuttosto evidente che, in un modo o nell'altro, il calci oriesca ad essere sempre più antipatico, indisciplinato e cafone di mille altri sport. Sarà Blatter, dirà qualcuno, ma se poi tu ci metti Matarrese a tirare le fila del nuovo corso di "calcio pulito"...

In ogni modo, c'è un concetto che va oltre lo sport ed è quello del tifo, mai cieco o bieco e violento, ma festoso, maleducato e provocatorio. Quel tifo che si può accettare anche quando si perde e che, come detto, non sembra rientrare nell'orbita dei calciofili, inspiegabilmente, tra l'altro. Fare il tifo, chiunque si scontri sul ring, ti aiuta a godere dello spettacolo, a entrare in sintonia, ti fa maledire un avversario che non è il tuo mentre ti appassioni agli idoli degli altri, li fai tuoi, te ne appropri pur di non vedere la faccia soddisfatta del tuo vicino di casa, quel cafone che puntualmente identifichi come tifoso dei Packers, dei Cowboys, della Virtus Bologna, dei Lakers, del Real Madrid, del Paris Saint Germain, del Tottenham, di Rafa Nadal, di Claudio Chiappucci, di Costantino Vitaliano (o Vitagliano, chissà...), di Gianni Morandi e Antonello Venditti. Che poi, al tuo vicino, mica gli parli, probabilmente puzza ed è certamente antipatico e quando c'è una partita alla tivvù non senti mai un rumore (segno che tiene una squadra vincente, gli interisti fanno sempre troppo casino, ci avete fatto caso?).

E che non provi a dire, incontrandoti in ascensore, che non fa il tifo per nessuno, che non segue gli sport, sono tutti così: dei bugiardi patentati che si fingono modesti e inconsapevoli di ciò che gli accade intorno che non sia politico, religioso, culturale o cardiovascolare.

Lo avete visto bene, in faccia, sogghignare soddisfatto mentre la mattina usciva di casa e voi recuperavate energie ormai perse per sempre, tutte bruciate una birra dopo l'altra urlando e dannandovi contro il nemico. Succede tutte le volte: dopo il 5 maggio, dopo il Three-peat dei Lakers, le vittorie degli Yankees, il Super Bowl dei Colts di Manning (soprattutto dopo questo, è uscito di casa con in mano un ferro di cavallo l'infame), la finale dello slam parigino e chi più ne ha più ne metta. Sì, il vostro vicino tifa contro di voi, per questo dovete schierarvi, perché se siete felici voi lui è per forza incazzato e la giornata lavorativa vi sembrerà meno schifosa (bella no, per quello deve vincere Chicago). Gli psicologi e criminologi affermano che ognuno di noi è, potenzialmente, un assassino; basta avere, banalizzo, i famosi “cinque minuti”. Io vi dico che tutti, potenzialmente, siete hooligans, chi più moderato, chi più caotico, ma dentro di voi covate invidia e odio sportivo e non volete che il vostro vicino, quello con l'alitosi, goda più di voi. Se parliamo di vicine, invece, la cosa cambia, ma questo è un altro discorso. Lui è il nemico, perché dietro a una realtà plastificata di menefreghista sapete benissimo che il tizio in questione tifa, e tiferà sempre, contro di voi.

Schierandovi per una squadra avrete sempre buoni motivi per agire in qualsiasi modo: ubriacarvi, con la scusa che comunque un Super Bowl è un Super Bowl e per qualcuno bisogna tifare. Urlare e fare casino, per lo stesso motivo di cui sopra. Picchiare il vostro insulso vicino perché, che si vinca o che si perda, lui puzza, vota George W. Bush (ok, non lo fa, ma solo perché non è americano, se no lo farebbe) e adora Gianni Morandi.

Siamo hooligans, ma sportivi, ci incazziamo, ma digeriamo ogni cosa. E' che a noi del terzo tempo frega fino a un certo punto; abituati a ragionare prima in quarti e poi in tempi, amiamo concederci anche il primo ed il secondo, per via di una normale evoluzione delle cose e, soprattutto, perché i numeri si mettono in fila così, non è che possiamo discuterne. Primo, secondo e terzo. E magari anche quarto, abbracciando il vostro amico che anche se tifa per la squadra più odiosa del pianeta è sempre un vostro amico. Non come il vostro vicino, che puzza, il vostro amico è un tifoso come voi, con i suoi sentimenti che voi condividete e capite alla perfezione. Voi sapete cosa si prova a vedere il vostro cazzutissimo runningback perdere palla su una traccia dritta e forte tra guardia e tackle di destra sulle tre yard avversarie, eccome se lo sapete. E non avete necessità che Matarrese, o chi per lui, vi obblighi con una regoluccia ridicola, a stringere la mano all'avversario, anche se gli puzza il fiato. Il vicino è il nemico perché vi obbliga a pensare male del modno, ma è fondamentale affinché voi apprezziate ogni singolo minuto di una stagione sportiva, schierandovi, tifando, arrabbiandovi. L'avversario, però, è il valore più alto di una rivalità, di una partita, di uno scontro. E' tutto quello per cui voi amate la vostra squadra, come gli adesivi "Beat Army" nelle cemerette dei cadetti di Annapolis. Ci vogliamo bene, tra noi pazzi, e affrontiamo il quarto tempo senza problemi, dandoci la mano e sorseggiando Guinness alla George Best (simbolo di un soccer da amare), senza che Matarrese o Platini ci mettano becco.

Tifosi pazzi sì, incivili da Serie A, per fortuna, ancora no.


PS: Dalla prossima volta, però, parliamo di sport.

martedì 18 dicembre 2007

Un MNF sottotono

Nessuno si aspettava una partita bellissima ed infatti non lo è stata: 15 punt, 6/28 nei terzi down, una squadra (Chicago) che muove per la prima volta la catena con 8 minuti e 8 secondi da giocare nel secondo quarto, giocando peraltro un 4th & 1 alla mano.

Fosse finita diversamente, almeno nel risultato finale, sarebbe stata la partita di Urlacher: semplicemente ovunque, dove c' era la palla, lui c' era, quasi che ad un certo punto si è avuto il dubbio che fosse il contrario (un fumble, un intercetto nel solo primo quarto), pronto a nascondersi sotto alla foglie e dietro alla sua difensive line per comparire avvinghiato al QB avversario (2 sacks), di più: da vero leader di una difesa che ha dominato per anni la Lega, ma che quest' anno sta incontrando difficoltà, aveva limitato alla grande Adrian Peterson che sino al terzo quarto correva a 2 e spiccioli di media, con tante no gain...
Ma l' attacco dei Bears ha rovinato tutto non soltanto non mettendo punti a tabellone con tutti quei possessi regalati dalla difesa (4 turnover forzati), ma anche non facendo mai riposare Urlacher & Co., esibendosi in una serie infinita di three and out palesando una incapacità di correre peraltro prevedibile visto che si affrontavano la miglior difesa sulle corse contro un attacco che ha mostrato difficoltà nel muovere la palla controllando il cronometro anche quando poteva contare sul suo RB titolare (Benson out for the season da qualche settimana), figurarsi ora che deve affidarsi ad un RB da terzo down (l' altro Adrian Peterson) e un rookie (Wolfe) scelto inoltre in giri del draft non del tutto nobili.

L' attacco non ha dato respiro alla difesa che alla lunga si è logorata e dulcis in fundo il talento di AD è venuto fuori, prorompente ed ha vinto la partita per Minnesota, spazzando via tutti i dubbi che potevano iniziare ad affiorare nella mente del tifoso: "ecco il rookie wall", "anche la settimana scorsa aveva fatto molta fatica", "non ha ancora recuperato dall' infortunio di un mese fa", ecc ecc....niente di tutto questo: 2 TD (gli unici della sua squadra), vittoria che mantiene i Vichinghi un passo avanti a tutti quelli che affannosamente stanno cercando di rincorrerli (Washington e New Orleans) e domenica prossima in notturna andrà in onda un altro importantissimo capitolo per la conquista dei playoff: Redskins @ Vikings.

Per Chicago invece ci sono ancora due partite per testare definitivamente questo Orton che dalla partita di stanotte esce un pò malconcio: del gioco di corsa che ha costretto più volte Kyle a giocare dei terzi e lunghi abbiamo già detto, ma Orton ha palesato ancora i suoi limiti che gli impediscono di andare sul profondo e a questo punto uno come Berrian risulta pressochè inutile: un solo lancio a testare le safety, con il punteggio sul 20-13 per i Vikings:
  • 2nd and 10 at CHI 45(1:56 in the 4th quarter) (Shotgun) K.Orton pass deep middle intended for B.Berrian INTERCEPTED by D.Sharper at MIN -2. D.Sharper to MIN 39 for 41 yards (M.Muhammad).
La questione QB nella città ventosa è a questo punto una questione primaria: Grossman dovrebbe aver finito il suo bonus, Griese non può essere più uno starter, di Orton sapremo di più tra qualche settimana....ma i tifosi dei Bears dopo molti anni meritano finalmente di avere un top QB per la stagione prossima.


Break Point: contate le maglie bianche che mancano il placcaggio nel centro del campo...ouch!

Perchè un blog?



Di questi tempi ci sono più blogs che lettori, in breve raggiungeremo anche il livello "più blogs che autori di blogs"; è una escalation assurda che non sembra poter avere limiti, se vuoi puoi sapere quante volte è andato al bagno Pier Paolo, 15enne di Grottazzolina (AP) oppure come si chiama la nuova "fiamma" di Assuntina, 17enne di Ravanusa (AG) trasferitasi da poco al Nord con la passione per la chat che mette online foto non sue, non ti resta che digitare www il mio blog punto com e avrai le tue risposte. Sinceramente questo modo di fare e vivere il blog non mi è mai piaciuto molto, sicuramente c' è a chi piace ed ha un suo perchè, ma se volete sapere se oggi sono andato in bagno o meno vi avverto sin da ora: non ho una evacuazione regolare e non saprete mai niente riguardo alle mie abitudini defecatorie, quindi cercate altrove!! Anche perchè qui di "nuove fiamme" ce n' è una penuria che nemmeno si fosse la settimana scorsa dal benzinaio.

Quello che mi prefiggo con questo blog è scrivere di sport, in particolar modo di sport americano, con l' occhio dell' appassionato, non pretendo di essere obiettivo, non pretendo di essere giornalista, non pretendo di essere il primo e l' unico a fare una cosa del genere, di più: non pretendo nemmeno di essere letto! Però metterò passione e impegno in quello che scriverò, sperando di fare un buon lavoro.
Visto che mi sono premunito di avvertire chi mi leggerà che quello che leggerà sarà un' "opera" filtrata dal tifo personale, ci tengo a mettere in chiaro quali sono le mie squadre favorite o quelle odiate, partiamo con i "buoni": Dallas Cowboys (NFL), Washington Wizards (NBA), Gilbert Arenas (attualmente agli Wizards), Chicago Cubs (MLB), Juventus (Serie A), Scavolini Pesaro (Basket italiano....si si Scavolini e basta, per me non sarà mai ScavoliniSpar....), Max Biaggi (Motociclismo), Ferrari (Formula 1), Chiunque batta valentino rossi (MotoGP, perchè non bisogna per forza essere sportivi ogni volta.), Federer (Tennis) e....all' incirca ci siamo, poi in questi sport ci sono anche altre squadre che mi stanno simpatiche ma non posso mica dire tutto ora.
Passiamo ai "cattivi", che sono molti più dei "buoni" (come sempre) : Washington Redskins, Philadelphia Eagles, San Francisco 49ers (NFL), Toronto Raptors, Chicago Bulls, San Antonio Spurs (NBA), Boston Red Sox (MLB), Roma, Inter, Fiorentina, Torino (Serie A), le due bolognesi Virtus e Fortitudo, (il fu) Roseto, Olimpia Milano (Basket italiano), enzo amadio (Galera), valentino rossi (MotoGP), Nadal (Tennis) e anche per questi mi fermo qui, bastano?!

Detta questa breve presentazione, introduco quello che sarà: inizieremo con il Monday Night della Week 15 della NFL (e in generale questo è il momento della NFL, per cui evoluirò spesso circa il football americano da qui sino a febbraio), questa notte si giocherà Chicago Bears at Minnesota Vikings: una partita fondamentale per i padroni di casa per la corsa alla post season, mentre per gli "orsacchiotti" di Chicago c' è "solo" l' onore da difendere in questa sfida divisionale, sarà la partita di Orton (alla prima da QB titolare dal primo gennaio 2006 e da allora mai più messo piede in campo)? Sarà la partita di Adrian Peterson (fenomeno dei Vikings, di cui in Italia ne ha già parlato persino "L' Espresso")? Sarà la partita di Babatunde Oshinowo (giocatore del sommerso NFL che più sommerso non si può che però già dalla sua espressione facciale ispira simpatia, vedi foto)? Quel che sarà lo sapremo tra poche ore e se sarete pazienti ve lo racconterò anche io.
Per il momento saluto chi mi avrà letto con uno slogan ESPNiano: IS IT MONDAY YET?!?!