
Ora sono pieni di ferite, soprattutto nell'animo, nell'orgoglio, cercano una spiegazione che non riescono a trovare, cercano una giustificazione che non c'è. E forse vorrebbero rimanere soli, a pensare, a riflettere, a trovare dentro di sè la forza per ripartire, ma non sono soli come si potrebbe pensare, come dovrebbe per definizione essere la sconfitta (le vittorie hanno tanti padri e le sconfitte sono sempre orfane si dice). No, loro sono attorniati da tutti quelli che non vedevano l'ora che cadessero, che inciampassero, in modo da poter essere i primi a sbeffeggiarli, a deriderli, loro che come Icaro volevano volare sino a toccare il Sole.
Magari sono gli stessi che poco prima li osannavano "perché una squadra così non è mai esistita", "un Qb così non è mai esistito", e ora invece godono a vederne la disfatta, la caduta, perché una sconfitta sportiva non può mai essere una semplice sconfitta, ma dev'essere sempre epica, inaspettata, clamorosa...
Lo scherzo del destino è che la loro storia era iniziata proprio nello stesso modo, con una vittoria da sfavoriti, da senza speranze, erano i brutti anatroccoli che erano diventati cigni. Ma il cigno più si fa' bello e più attira antipatie, si trova accanto meno amici e più approfittatori, fin quando non arriva il momento che le sue splendide piume non vengono macchiate da schizzi di fango, e allora via a dargli contro, tutti a trasformarsi in avvoltoi in attesa del momento giusto per assestare il colpo decisivo a loro, loro che come Icaro volevano volare sino a toccare il Sole.
Ora anche voi avete scoperto cosa significa uscire dal campo da sconfitti, cosa significa non stare sul palco dei premiati. Si è vero, lo sapevate anche prima perché avevate già perso ma non conta perché adesso voi eravate gl'imbattibili e non dovevate perdere altrimenti sarebbe stata una disfatta, una delusione, una tragedia. D'altronde lo sapevate già, se vincevate avreste fatto solo il vostro dovere, la vittoria era il minimo per i più forti, se perdevate, e non potevate perdere, beh...tutti si sarebbero dimenticati di quello che avevate fatto prima perché non dovevate perdere, voi che come Icaro volevate volare sino a toccare il Sole.

Ma perdere non è brutto, di sicuro è meglio vincere ma la sconfitta non è e non dev'essere una tragedia: è un'occasione per ripartire innanzi tutto (le nostre più grandi vittorie nasceranno dalle più cocenti sconfitte diceva un grande allenatore), ma è anche un occasione per guardarsi dentro per vedere se non ci si era comportati bene, se si erano fatti errori, sbagli o mascalzonate. La sconfitta purifica l'animo e pulisce la mente.
Uscire dal campo sconfitti non è disonorevole se si è dato tutto se stessi con lealtà perché lo sport è fatto così, si può vincere e si può perdere, e l'importante è ricordarsi sempre che per ogni vincitore ci sarà almeno uno sconfitto che merita lo stesso, se non di più, rispetto dedicato a chi ha vinto. Come Icaro che voleva volare sino a toccare il Sole.
3 commenti:
la sconfitta è "un occasione per guardarsi dentro per vedere se non ci si era comportati bene, se si erano fatti errori, sbagli o mascalzonate. La sconfitta purifica l'animo e pulisce la mente."
l' unico problema per gli sconfitti in questo caso è che ora ci sono troppi mesi per guardarsi dentro...
l'offseason ha già rotto i coglioni? (cit.)
Un pezzo serio ci voleva, altrimenti sembrava il Super Bowl descritto su MSN :banana:.
C'è ancora il Pro Bowl, Russo, dove la cosa più spaventosa è la camicia dei due allenatori di solito :truzzo:.
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