martedì 5 febbraio 2008

Come Icaro

Gli imbattibili hanno perso! E' la loro caduta ha fatto rumore, molto rumore, perché tutti quelli che arrivano in alto, molto in alto, quando cadono provocano una eco che neanche un cantante lirico nel Grand Canyon. E si ritrovano spaesati, sconvolti perché è successo quello che non poteva succedere, non doveva succedere a loro, loro che stavano riscrivendo i libri dei record, che stavano mettendo l'asticella lì dove chiunque non sarebbe mai riuscito ad arrivare, loro che come Icaro volevano volare sino a toccare il Sole, ma che proprio come Icaro si sono bruciati al suo calore e sono precipitati verso terra senza paracadute, senza freni, senza nessun appiglio a cui aggrapparsi.
Ora sono pieni di ferite, soprattutto nell'animo, nell'orgoglio, cercano una spiegazione che non riescono a trovare, cercano una giustificazione che non c'è. E forse vorrebbero rimanere soli, a pensare, a riflettere, a trovare dentro di sè la forza per ripartire, ma non sono soli come si potrebbe pensare, come dovrebbe per definizione essere la sconfitta (le vittorie hanno tanti padri e le sconfitte sono sempre orfane si dice). No, loro sono attorniati da tutti quelli che non vedevano l'ora che cadessero, che inciampassero, in modo da poter essere i primi a sbeffeggiarli, a deriderli, loro che come Icaro volevano volare sino a toccare il Sole.
Magari sono gli stessi che poco prima li osannavano "perché una squadra così non è mai esistita", "un Qb così non è mai esistito", e ora invece godono a vederne la disfatta, la caduta, perché una sconfitta sportiva non può mai essere una semplice sconfitta, ma dev'essere sempre epica, inaspettata, clamorosa...
Lo scherzo del destino è che la loro storia era iniziata proprio nello stesso modo, con una vittoria da sfavoriti, da senza speranze, erano i brutti anatroccoli che erano diventati cigni. Ma il cigno più si fa' bello e più attira antipatie, si trova accanto meno amici e più approfittatori, fin quando non arriva il momento che le sue splendide piume non vengono macchiate da schizzi di fango, e allora via a dargli contro, tutti a trasformarsi in avvoltoi in attesa del momento giusto per assestare il colpo decisivo a loro, loro che come Icaro volevano volare sino a toccare il Sole.
Ora anche voi avete scoperto cosa significa uscire dal campo da sconfitti, cosa significa non stare sul palco dei premiati. Si è vero, lo sapevate anche prima perché avevate già perso ma non conta perché adesso voi eravate gl'imbattibili e non dovevate perdere altrimenti sarebbe stata una disfatta, una delusione, una tragedia. D'altronde lo sapevate già, se vincevate avreste fatto solo il vostro dovere, la vittoria era il minimo per i più forti, se perdevate, e non potevate perdere, beh...tutti si sarebbero dimenticati di quello che avevate fatto prima perché non dovevate perdere, voi che come Icaro volevate volare sino a toccare il Sole.
Ma perdere non è brutto, di sicuro è meglio vincere ma la sconfitta non è e non dev'essere una tragedia: è un'occasione per ripartire innanzi tutto (le nostre più grandi vittorie nasceranno dalle più cocenti sconfitte diceva un grande allenatore), ma è anche un occasione per guardarsi dentro per vedere se non ci si era comportati bene, se si erano fatti errori, sbagli o mascalzonate. La sconfitta purifica l'animo e pulisce la mente.
Uscire dal campo sconfitti non è disonorevole se si è dato tutto se stessi con lealtà perché lo sport è fatto così, si può vincere e si può perdere, e l'importante è ricordarsi sempre che per ogni vincitore ci sarà almeno uno sconfitto che merita lo stesso, se non di più, rispetto dedicato a chi ha vinto. Come Icaro che voleva volare sino a toccare il Sole.

3 commenti:

azazel ha detto...

la sconfitta è "un occasione per guardarsi dentro per vedere se non ci si era comportati bene, se si erano fatti errori, sbagli o mascalzonate. La sconfitta purifica l'animo e pulisce la mente."

l' unico problema per gli sconfitti in questo caso è che ora ci sono troppi mesi per guardarsi dentro...

therussianrocket ha detto...

l'offseason ha già rotto i coglioni? (cit.)

ZabriskiFunk ha detto...

Un pezzo serio ci voleva, altrimenti sembrava il Super Bowl descritto su MSN :banana:.

C'è ancora il Pro Bowl, Russo, dove la cosa più spaventosa è la camicia dei due allenatori di solito :truzzo:.