mercoledì 27 agosto 2008

Bip Bip non è più solo

Sembrava un record impossibile da battere, sembrava dovesse resistere per 30 o 40 anni, era stata una corsa nel futuro quella che Michael Johnson aveva fatto ad Atlanta 96, quanto il salto di Beamon a Città del Messico, quanto i record delle cinesi nel mezzofondo a Stoccarda (ma quello è un altro discorso fatto di diete a base di....sangue di tartaruga...).

Usain Bolt ci ha riportati nel futuro, tra il resto del mondo e i 19 secondi e 30 centesimi ci sono ancora degli abissi, come c' erano ad Atlanta, ma il giamaicano ha raggiunto bip bip ed ha intenzione di superarlo abbondantemente e di cancellarlo dai libri dei record.

La velocità è la parte regina dello sport regina dei giochi olimpici, i 100 metri, i 200 metri, la staffetta veloce, sono le gare che più accendono le fantasie e gli interessi nei telespettatori, ma erano ormai anni che il settore vivacchiava quasi nell' anonimato, vittorie olimpiche e/o mondiali sopra i 10” da atleti simpatici provenienti da stati simpatici, ma quantomeno mediocri (Kim Collins?), vittorie con cronometri importanti ma di omini michelin, cani feroci da corsa, costruiti per ruspare la pista e togliere il centesimo dal record, in tutti i modi (Maurice Green?).

Poi è chiaro che comunque il telespettatore attenda quella gara, quelle gare, ma la passione e la fantasia se ne erano andate via. Bolt in 10 giorni ce le ha ridate, ha riacceso il sogno in chi segue lo sport per emozionarsi, ha riscritto i canoni della velocità, ha dimostrato che non bisogna passare dal gommista per correre e per shockare il mondo, ci ha fatti riavvicinare all' atletica e a 22 anni compiuti 2 ore dopo il 19”30 sembra voler continuare a fare tutto questo per molti anni a venire.

I giornali hanno vivisezionato le sue corse, i metri della sua falcata, i passi al secondo, la velocità massima, ecc ecc....ne hanno decantato neanche fosse una macchina, mentre lui prima, dopo e anche durante la corsa fa di tutto per essere più che umano (un “po'” veloce, ma pur sempre umano) con il suo modo di correre, di preparare la corsa, con le sue esultanze di un 20enne, non di una Spider...con tanta pace di Mister Rogge, presidente del CIO, che ovviamente doveva rendersi protagonista in qualche modo in questi giochi cinesi. Il suo voler stigmatizzarsi gli atteggiamenti a lato della corsa del giamaicano è sembrato un atto veramente ridicolo, ma come sempre accade ci si dimentica quali sono i reali problemi dello sport, quando il saggio indica la luna, lo sciocco guarda il dito.

Rogge piuttosto dovrebbe spiegarci come mai in questa olimpiade in cui abbiamo letto da più parti che l' antidoping aveva superato il doping, abbiamo avuto una manciata di casi accertati (sì, senza che lo stiate a cercare in giro per la rete, cinesi trovati positivi: 0.), è sempre molto ridicolo quando gli alti dirigenti di un qualsiasi sport iniziano a mettere i paletti sulle esultanze dei giovani atleti, c' è più mancanza di rispetto negli avversari quando si festeggiano le proprie vittorie (nella fattispecie olimpiche ed abissali) o quando ci si dopa?

Chiusa la parentesi, torniano alla pista e al parallelo con Atlanta 96: permettetici di dire che il record di 12 anni fa resterà comunque nei cuori di chi l' ha visto quella notte d' agosto, molto di più dell' attuale record del compatriota di Bob Marley. Probabilmente perchè in questo caso ce lo aspettavamo un po' tutti, a Pechino era un gesto che avevamo già visto fare, ad Atlanta era la prima visione; questo non toglie nulla al gesto in sé, ma toglie qualcosa, seppur poco, all' emozione che si è avuto nel vederlo, la pelle d' oca, le grida del telecronista (10 e lode, come sempre, a Bragagna), lo shock nel leggere quelle cifre restano, ma questa volta non siamo stati minuti e minuti a guardare il televisore cercando di capire se stavamo sognando o era realtà....e non è solo per la diversa ora italiana in cui abbiamo seguito i due diversi eventi.


Lo stesso Bolt peraltro ci ha mostrato la grandezza di quello che di lì a pochi secondi sarebbe diventato l' ex record del mondo: l' abbiamo visto correre i 100 metri, allargando le braccia a 20 metri dall' arrivo, buttando in dietro le spalle a 10 metri, facendo segnare il tempo di 9”69: spaventoso. Per avere il record sui 200, per batterlo di soli 2 centesimi (pur con un metro di vento contro) ha dovuto correre tutti i singoli centrimetri della corsa, ha dovuto fare, a detta degl esperti, la miglior curva che sia stata mai corsa, ha dovuto spingere per tutto il rettilineo e buttarsi più che possibile sul filo del fotofinish. Ha raggiunto un limite che molto probabilmente, magari anche da questa estate, abbasserà ulteriormente, ma per farlo ha dovuto dare tutto sè stesso questa volta, con buona pace dei babbioni del CIO.

Ed ora? Già leggiamo di come potrebbe fare il record anche dei 400 metri, scendendo sotto i 43, togliendo anche questo al texano, leggiamo già di 4 ori alle prossime olimpiadi, per emulare Carl Lewis, ne leggiamo tante, ma vi diamo poco peso, per noi Bolt deve si concludere in bellezza questa estate in cui ha shockato il mondo con gli ultimi meeting europei, ma poi riposarsi e rimanere con i piedi per terra (certo non è facile per chi corre a 44 km orari), evitare di sovraccaricarsi di impegni, dosare il suo talento: Beamon a soli 22 anni atterrò ad 8 metri e 90 centimetri, era il 1968, a Monaco 1972 non si qualificò per i Giochi, non passò i trials, la gloria e i soldi gli avevano fatto di perdere di vista quello che glieli aveva concessi: l' atletica. Bolt con le sue corse ha fatto riappassionare migliaia di tifosi che avevano un po' perso la passione nel seguire l' atletica, non perda di vista quello che è e per i prossimi 7, 8 anni avremo da che divertirci.


Ps. Chi scrive non fa previsioni su quanto possa durare il record di Bolt sui 200 prima che altro essere umano possa batterlo, non vuole portar sfortuna, ma ci tiene a far presente che anche Bolt correva con scarpette dorate....

lunedì 25 agosto 2008

Pillole pechinesi n. 5

Quinta e ultima puntata con le pillole pechinesi:

  • Terza gara, terzo oro, terzo record del mondo per Usain Bolt! Che altro si può aggiungere per glorificare le gesta di questo ragazzo? Qualcuno ha detto che è un pagliaccio, qualcuno ha detto che è uno scherzo della natura, qualcuno avanza i soliti dubbi, noi preferiamo ricordarlo con quel sorriso e quella faccia da schiaffi con cui tagliava il traguardo, immancabilmente prima degli altri.

  • L'ultimo oro per l'Italia è stato quello, grandissimo, di Cammarelle. Grandissimo per come è arrivato, con vittoria per KO tecnico in semifinale e in finale negli unici 2 incontri finiti prima del tempo in tutti i Giochi, e anche perché, ammettiamolo, è arrivato contro l'idolo di casa, il cinesone che sembrava una montagna. Ora capiamo perché il russo si è misteriosamente ritirato prima della semifinale: non per far un piacere al cinese ma per evitare di venire preso a botte da Cammarelle!

  • 0 medaglie italiane nelle competizioni a squadre, e quella che ci è andata più vicino è quella che è stata bersagliata dalla sfortuna in maniera quasi esagerata: grossa nota di demerito in una spedizione che strappa la sufficienza ma senza esagerare.

  • Idolo” trash negli ultimi giorni è stato quell'atleta cubano del taekwondo che dopo che il giudice arbitro aveva sancito la sua sconfitta, tra le proteste sue e dell'allenatore, non ha trovato meglio che tirargli un calcio in pieno viso, provocandogli una fuoriuscita di sangue dal naso. Peccato, sarebbe stato molto più bello se il giudice avesse schivato il colpo e poi avesse ribattuto con un calcio volante in giravolta mandando il cubano a tappeto dichiarandosi vincente dell'incontro.

  • 4 cavalli sono stati trovati positivi al doping nella gara di salto! Uno ha dichiarato che è tutta colpa della carne di cinghiale che aveva mangiato dalla zia nei giorni prima della gara, un altro ha detto che è stata colpa di una pomata usata per migliorare le prestazioni sessuali che la cavalla ninfomane con cui è fidanzato richiedeva continuamente, il terzo ha dichiarato che è tutto un complotto ordito dalla mafia cinese delle scommesse che non voleva che lui vincesse mentre l'ultimo ha confessato: “Mi sentivo stanco e ho deciso di rischiare, ma era la prima volta che lo facevo. E poi lo fanno tutti...Ma ora mi sono tolto un peso dalla coscienza, mi sento meglio, più libero. Ora scusate ma vado a farmi una canna!”

  • Medaglia d'oro doveva essere e medaglia d'oro è stata per la squadra maschile americana di basket (mi rifiuto di chiamarla Dream Team), o almeno pensiamo che siano loro quelli che hanno vinto: Libraun Geims, Carlossss Buzzier, Duen Uei,Rid, etc..

  • Alla sua settima olimpiade Josefa Idem continua a stupire e sale di nuovo sul podio raggiungendo uno splendido argento che per soli 4 millesimi poteva anche essere oro. Lei comunque ha festeggiato all'arrivo con i suoi due bambini e con il suo trascinante sorriso. Alla sua età noi speriamo almeno di essere in forma per schiacciare i tasti del telecomando...

  • Ora appuntamento a Londra 2012, con la remota speranza di riuscire ad essere anche sul posto per poter vivere più da vicino un avvenimento che più passa il tempo e più accresce il suo fascino.

giovedì 21 agosto 2008

Pillole pechinesi n. 4

Quarta puntata con le pillole pechinesi:

  • I am number ONE! Questo ha gridato alle telecamere Usain Bolt dopo l'arrivo dei 200 metri. Inutile aggiungere altro. Ora aspettiamo solo il terzo oro, e magari il terzo record del mondo, nella staffetta 4x100. Con tanti saluti a Rogge...

  • Dopo aver visto la bmx ai Giochi Olimpici posso dire di aver visto quasi tutto nella vita (mi mancherebbe vedere il Lecce nelle coppe ma è un altro discorso)! E io che da piccolo mi rifiutavo di andare con quel tipo di bici perché le consideravo ridicole ed inutili... Assurdo: atleti ormai cresciuti su di una bicicletta per bambini che corrono su e giù per una pista scimmiottando il motocross...Speriamo almeno che quando tornino a casa la mamma li sgridi perché si sono sporcati tutti! Riprendendo una frase di aza: ora mi aspetto solo di vedere il calcinculo e l'autoscontro alle Olimpiadi di Londra!

  • Ancora peggio e più assurdo è il dressage! Cavalli che ballonzolano in un rettangolo neanche fossimo ad Amici....Ed ancora più assurdo è che poi premino chi li cavalca e non loro! A sto punto premiamo gli allenatori e non gli atleti no?

  • 3 pugili in semifinale, e quindi 3 medaglie sicure, non si vedevano da molto tempo. Solo un caso o il segno della rinascita di una disciplina che è stata molto popolare in Italia riempiendo anche gli stadi come S.Siro e che ora fatica a riempire anche le più piccole palestre? Speriamo anche che questi ragazzi non si perdano nel passaggio al professionismo, sempre se lo faranno, e riescano a far tornare i tempi di Parisi e Piccirillo (quelli di Benvenuti e Loi sono impensabili).

  • Avevo detto che la medaglia più sicura per l'Italia nelle competizioni a squadre era quella della pallavvolo femminile, ecco, mi ero dimenticato che le nostre soffrono di quella strana malattia chiamata con un termine tecnico “cagotto”.....

  • Intanto è iniziata una delle discipline che più piacciono ai telespettatori: il nuoto sincronizzato. Quello che mi domando io è: ma perchè diavolo stanno sempre a ridere? Non gli va' mail il costume su per le chiappe?


  • La marcia, mi verrebbe da dire come al solito, ci regala una medaglia che molto probabilmente rimarrà l'unica (anche se abbiamo buone speranze per la 50 km.....sempre di marcia) nell'atletica. L'involuzione che abbiamo subito in questa disciplina, chiamata la regina dei Giochi, non fa' più notizia, ma a voler essere ottimisti si sono visti alcuni passi avanti con alcune buone prestazioni e qualche presenza in più in finale. Un applauso va' alla lanciatrice del martello Clarissa Claretti, schietta e comunque solare nelle dichiarazioni dopo la sua finale, è arrivata settima, dove non ha cercato scuse per la sua prestazione, che ha giudicato deludente, perché il suo obiettivo è sempre quello di vincere, perché quando ha iniziato a fare atletica il suo sogno era quello di vincere la medaglia d'oro alle Olimpiadi, non quello di partecipare alla finale, e quindi non poteva essere contenta ma che comunque avrebbe continuato ad inseguire quel sogno.

  • A 38 anni la Sensini ha vinto la sua quarta medaglia ai Giochi Olimpici nel windsurf dimostrando ancora una volta una determinazione ed una classe con pochi eguali. Non si può obiettare sul fatto che questa sia proprio un'Olimpiade da donne per noi....

  • Ieri si sono disputati i quarti di finale del torneo di basket maschile, che hanno già dei vincitori designati, e abbiamo potuto assistere ad una grande partita di basket, non necessariamente spettacolare ma molto intensa e che l'Argentina è riuscita a vincere grazie ad un maggior tasso tecnico e ad un Ginobili che ha dimostrato perché viene messo nell'elitè del basket mondiale. Tralasciamo il fatto che la sua gestione dell'ultimo tiro argentino è stata discutibile ed ha lasciato troppo tempo ai greci che comunque non ne hanno saputo approfittare.

mercoledì 20 agosto 2008

Sport e immagini #13


Tanto prevedibile, quanto spaventoso.
19 secondi e 30 centesimi, correndo fino in fondo, correndo con un metro di vento contro, cancellato dal libro dei record Michael Johnson di Atlanta '96. Da brividi.
Usain Bolt, chapeau bas.

lunedì 18 agosto 2008

Sport e immagini #12


Michael Phelps (Usa)

Record assoluto con 8 ori Olimpici nella stessa edizione, primato di ori conquistati in carriera (14) a due medaglie dal maggior numero di medaglie totali (18). Nella sua carriera a 5 cerchi risplendono 14 ori e 2 bronzi in due sole edizioni (Atene 2004 e Pechino 2008)

MotoGP - Round #12

Attenzione! Il pezzo di questa settimana verrà pubblicato in forma ridotta causa Olimpiadi (e mondiale finito). Quanto accaduto a Brno e l'importanza di quanto sta avvenendo a Pechino rendono questo pezzo totalmente superfluo, ma la stagione non è finita e bisogna lavorare.

Valentino Rossi stacca tutti, mette 50 punti tra se e Stoner e chiude il mondiale. Che sia o meno il pilota più forte di sempre non sta a me dirlo, non vogliamo perderci in paragoni con Agostini, certo è che se Rossi si buttasse anche nel TT allora i paragoni sarebbero inutili perché avrebbe raggiunto qualunque cose. Casey Stoner getta il mondiale in modo assurdo in una gara che avrebbe potuto vincere e così come a Laguna Seca invece di guadagnare 5 punti ne perde. Stavolta ne pedrde 25 in un colpo e a 6 gare dal termine il recupero è praticamente impossibile.

L'australiano è crollato sotto la pressione della riconferma. Escludendo l'anno da esordiente dove tutti sono obbligati a pagare lo scotto, lo scorso anno vinse anche grazie all'effetto sorpesa quando nessuno si aspettava un Ducati così competitiva e, soprattutto, che proprio lui fosse l'unico in grado di portarla alla grande. Con un titolo iridato vinto così presto e dopo un dominio nettissimo, ci si è subito dimenticati di quanto il ragazzo fosse giovane e, tutto sommato, inesperto, così sono arrivati i primi errorini quest'anno, qualche punto gettato all'inizio con la moto in difficoltà, la tirata in California e lo scivolone di ieri, il primo in Ducati, ma pesante quanto un macigno per le leggere resistenze che ormai il campionato poteva offrire. Un problema di pressione, difficile da reggere quando dopo tre o quattro GP sei in difficoltà e costretto a non sbagliare più per recuperare un mostro come il #46, tante sbavature che forse, nel 2009, non vedremo più, avenndo un'idea più chiara di quanto possa davvero valere come avversario e come pilota in seson assoluto l'australiano. Per ora, considerando che Rossi ha fatto il pieno in due gare pro Ducati e che 50 punti non glieli ha mai recuperati nessuno... diremmo che il marchigiano ha più di una mano sul titolo iridato.

Quanto la resto c'è poco da dire, se non il gran ritorno di Capirossi, a podio, una Michelin totalmente battuta (la prima moto gommata francese è giunta nona) e la visione di quella che forse è stata la gara più noiosa degli ultimi tre anni. Vero che senza l'autoeliminazione di Stoner avremmo forse avuto un gran duello, tant'è. I due davanti avevano 14 secondi sul terzo dopo 4 giri. La bagarre si è avuta, per un po', per il terzo posto tra Vermeulen, Elias e Capirossi, nessuno di quelli che lottano per il titolo. Insomma, c'era una volta la Formula 1 e, ormai, c'era una volta anche il Motomondiale. Ridateci le derapate almeno.


Rossi – voto 9

Una gara senza sbavature, vince anche grazie a Stoner ma è bravissimo a limare il gap che lo aveva colpito per tutto il week end sino al warm-up. Una volta rimasto solo ha fatto quello che doveva, in quelle condizioni non sbaglierebbe nessun pilota degno di tal nome, figuriamoci lui. Eliminata la Ducati ha fatto il vuoto dietro se in pista e in classifica. I paragoni olimpici sulle medaglie d'oro sono talmente scontati che li lasciamo ad altri*

Campione.


Stoner – voto 2

Infilando tre vittorie di fila si era riportato sotto, lo sbaglio di Laguna Seca, per quanto grave, non era irrimediabile. Ieri ha fatto un macello, non ci sono storie su trazioni o moto che se ne vanno per i fatti loro, forzando come un pazzo Casey ha semplicemente piegato troppo la moto e quando la gomma non ha più avuto grip ha toccato l'asfalto con la due ruote volando via. Un disastro.


Capirossi – voto 8

Finalmente il nonnino torna a farsi vedere in alto, raggiunge il terzo posto e può sorridere. Ci auguriamo che il suo commento “è solo l'inizio” sia una (infelice) battuta. Cocoon.


Elias – voto 8,5

Vince la sfida dei terzi e grazie alla caduta di Stoner gode di un secondo posto sul podio andando per la prima volta in stagione in doppia cifra di punti guadagnati. Il podio non si ricordava nemmeno come fosse fatto, sale un po' intimidito poi festeggia anche se per trovare la zona premiazioni deve usare un satellitare. Spagnolo.


Melandri – voto 6

Nove punti tutti in una volta, un risultato che eccezion fatta, per il Portogallo (dove ne fece ben 11), è il migliore dell'anno. Lo volevano licenziare ma avrebbero dovuto richiamare Gibernau il che ha fatto desistere anche l'ultimo dei dipendenti di Borgo Panigale. Per la seconda volta fa più del compagno di squadra e, anche in questo caso, il suddetto compagno non ha finito la corsa. Pedrosa correva con la mano rotta, Lorenzo ancora spaesato e con delle inguardabile Michelin, Hayden non c'era. Insomma, il 6 è di stima, anche perché con Brett Favre a NY Jets non deve essere facile correre. Stoico.


Meda – voto 1

Ancora non si è ripreso, quando esce Stoner risulta patetico come pochi.

*Il paragone olimpico era talmente scontato che mi aspettavo sin dal via che il Nostro ce lo portasse alle orecchie. All'arrivo di Rossi è tutto uno scontatissimo “Medaglia d'oro! Medaglia d'oro! Medaglia d'oro!”. Testa di latta.


Michelin – voto 0

La prima moto a montarle è nona, una disfatta su tutto il campo. Mancano all'appello alcuni piloti da tranquilla top ten, Pedrosa anche qualcosa in più ma corre con la mano di Capita Unicno (quella uncinata). Un'altra pretesa vincente di Rossi è stata quella di madarli là, per i campi... a far bisognini insomma. Buona forse da masticare, non per fare palloncini. Gomma del ponte.

Pillole pechinesi n. 3

Terza puntata con le pillole pechinesi:

  • Phelps ha dichiarato di fare una dieta da 12000 calorie al giorno! Non so' neanche se sia possibile mangiare tanta roba in un solo giorno, ma comunque non vorrei mai trovarmi nelle vicinanze quando va' al bagno....

  • La squadra femminile italiana di volley continua a vincere e giocare bene, quella maschile continua a perdere pezzi per infortunio: Mastrangelo, Corsano, Fei....ma non preoccupatevi, già chiamati in sostituzione Eolo, Brontolo e Mammolo! Qualcosa mi dice che non andremo a medaglia....

  • Per la prima volta nella storia una donna italiana ha vinto la medaglia d'oro nel tiro a volo! Una donna? con il fucile in mano? che spara bene? Scommetto che ha difficoltà a trovare marito...

  • Polemica per l'oro delle ginnaste cinesi, gli americani si sono lamentati perché secondo loro non hanno 16 anni (il minimo richiesto): “Sono tutte falsità” hanno dichiarato in coro le ginnaste cinesi. “E ora scusateci ma dobbiamo andare che stanno per iniziare i Teletubbies” hanno proseguito...

  • A 20 anni dalle imprese di “pollicino” Maenza un altro italiano ha vinto l'oro nella lotta greco-romana: un gesto tecnico entusiasmante, una dimostrazione di potenza incredibile. Quell'ammasso di corpi sudati e scivolosi con tutti quei muscoli possenti, la posizione di partenza di chi deve stare sotto e l'altro da sopra che lo deve prendere e lo deve girare mentre l'altro cerca di sfuggire....La lotta greco-romana è una delle massime protagoniste di questi Giochi Olimpici! (e con questo abbiamo accontentato anche il pubblico omosessuale di questo blog)

  • Eliminata la nazionale italiana di calcio in una partita giocata per la maggior parte del tempo in superiorità numerica e nonostante due rigori a favore: com'è stato possibile? Non lo chiedete a me, ero a mare! Sul finale poi abbiamo assistito alle solite scene d'isteria che caratterizzano molte delle inattese sconfitte delle squadre italiane e che ci fanno tanto diventare simpatici. Nota a margine: ancora non riesco a capire come sia stato possibile lasciar andare via all'estero, e per due volte, un talento come Giuseppe Rossi.

  • Il commissario tecnico della scherma italiana Magro è stato squalificato per 2 mesi dopo aver rotto una porta lanciandoli contro una sedia in seguito alla controversa sconfitta contro la Russia, in semifinale, della squadra di fioretto femminile. Al di là del fatto che effettivamente pare che l'arbitro non fosse in giornata, ma hai prima, terza e quarta della prova individuale e arrivi a decidere l'incontro all'ultima stoccata: magari fare anche un po' di mea culpa?

  • Ho scoperto che nella nazionale argentina di calcio gioca un certo Buonanotte, se questo arrivasse in Italia farebbe la felicità di molti titolisti nostrani....altro che il glorioso Pompini!

  • Brugnetti è arrivato quinto nella 20 km di marcia ma si è lamentato che quelli prima di lui correvano e non marciavano: fallo anche tu no? Al massimo ti squalificano e ti puoi lamentare contro i giudici cattivi...

  • Il giamaicano Bolt ha vinto i 100 metri con il nuovo record mondiale: vittoria di una semplicità quasi imbarazzante per uno che sicuramente è un grande personaggio per gli atteggiamenti in pista, a cui comunque fa' corrispondere grandi prestazioni, che non sembra uno di quei omini michelin che hanno caratterizzato questi anni di velocità, che è giovane e che potrà portare ancora più in là i limiti della velocità umana. Probabile che vincerà anche 200 e 4x100 e diventerà uno dei simboli di questi Giochi.

  • La più grande speranza italiana per una medaglia nell'atletica era il lunghista Howe: neanche qualificato per la finale a 12. Il rappresentante della Ferrero si è dichiarato entusiasta perché la misura saltata dall'italiano corrispondente esattamente a 72 confezioni di Kinder Bueno messe in fila.

  • Continuano le eliminazioni italiane nelle competizioni a squadre: solo la pallavolo femminile sembra aver possibilità di medaglia, e non certo quella più pregiata, e considerando che manca anche la nazionale di basket...qualche ammissione di colpa da parte di qualcuno sarebbe forse doverosa.

  • All'ultima caotica regata l'Italia ha perso la medaglia, che il giorno prima sembrava sicura, nei 49ers. Che sia un segno nefasto in vista del prossimo campionato NFL?

domenica 17 agosto 2008

Sport e immagini #11


Usain Bolt (JAM) oro olimipico e record del mondo con 9"69 dei 100 metri

"Dire che è una prestazione incredibile, non rende l' idea. E' la cosa più incredibile che abbia mai visto. Oggi abbiamo visto tecnica e velocità, accoppiate come mai nessuno prima di lui aveva saputo fare."(Michael Johnson)

venerdì 15 agosto 2008

Vogliamo la moviola in campo

* Avvertenza per il lettore: mentre scrivo questo pezzo il mio corpo è ricoperto di macchie strane e meriterei di essere messo in quarantena come una scimmia antropomorfa. E’ un’intossicazione alimentare, o più probabilmente si tratta di lebbra. La causa scatenante, in coabitazione con la prima telecronaca olimpica di Franco Lauro, è stata una pizza d’asporto preparatami da un pizzaiolo napoletano che, non sapendo a chi scaricare la sua immondizia, ha pensato a me. Gli voglio bene lo stesso. La lettura potrebbe essere contagiosa e, oltre alla solita diarrea, potreste ritrovarvi con dei punti rossi che se riuniti nell’esatto ordine andrebbero a formare il muso di Francesco da Torino. Quindi peggio per voi.

Triste (e lo dico per guadagnarmi una riconferma) per la partenza del capo che è volato in Austria a fotografare ginocchia e felice per la qualificazione di Lorenzo Peretti nelle batterie dei 100 metri che lasciano buone possibilità di medaglia per il Pakistan, mi appresto a trattare un argomento di biscardiana memoria, mentre un ritornello continuo mi frulla per la testa: “Vogliamo la moviola in cambo! Vogliamo la moviola in cambo!

Tanto si è parlato in questi giorni dell’uso dell’apparecchio tecnologico per aiutare gli arbitri nel prendere le decisioni. La scherma è stata al centro di accesi dibattiti con Italo Cucci che la faceva da padrone nei salottini televisivi dispensando sofismi a destra e a manca, nemmeno si stesse parlando di nichilismo ontologico o di Ronaldo (che il giornalista difendeva a spada tratta e dipingeva come un Pelè buono fino a non più di dieci anni fa).

Oggetto di discussione è stata l’effettiva utilità dell’instant replay nei momenti clou degli incontri, questione che va ovviamente bilanciata con l’esigenza di perdere meno tempo possibile per evitare i cosiddetti “tempi morti” che tanto annoiano gli spettatori e raffreddano gli atleti. Nella scherma non si può certo dire che l’introduzione della moviola sia stata un successo: prima di tutto, la moviola in questione non è altro che è una riproposizione rallentata dell’azione precedente, in assenza di un sistema computerizzato che indichi con facilità i tempi del tocco, con l’ovvia conseguenza che il giudice arbitro è spesso indeciso ed è costretto a consultare l’intera giuria per decidere a chi assegnare il punto, con annessi tempi lunghi e zapping di tutti i canali.

In secondo luogo, alcuni dei giornalisti nostrani hanno il brutto vizio di generalizzare, così se la moviola non va bene nella scherma allora non può andare bene anche negli altri sport. Mah.

Tutto bene, se non fosse che la prima delle due considerazioni di cui sopra è la medesima espressa da Marino Bartoletti, noto giocatore di tresette forlivese nonché protagonista assieme al Nibbio di un famoso episodio dei Promessi Sposi. Era stato lui a pronunciare la storica frase “Chist’ matrimonio aggia fa”, mentre con il dito indice della mano destra roteava la pasta di una pizza (frase poi tristemente modificata dalle cronache successive e tramandata ai posteri).

Bartoletti, per questa volta, mi trova d’accordo, ma qualche suo collega fa orecchie da mercante e cavalca l’onda del No alla moviola, come se quella presente nella scherma fosse LA moviola tanto agognata, la più sofisticata e di ultima generazione.


Come sappiamo, il primo uso della moviola nello sport risale agli anni 60, quando nel match di NCAA football tra army e navy disputato a Philadelphia, il giornalista della CBS Tony Verna intervenne con l’ausilio del mezzo elettronico. Tale episodio non fu solo lo spunto per i Village People che crearono qualche anno dopo la celeberrima “In the Navy”, ma fece da apripista a molti altri sport che si prostrarono all’uso del dispositivo inventato in origine (1924) per il montaggio cinematografico. Da allora rugby, hockey, basket e più di recente, tennis, fanno regolare uso della moviola, con poche polemiche e tanta chiarezza.

Due le mail nel frattempo giunte in redazione. Nella prima Stefano da Udine ci tiene a precisare che in realtà il primo uso della moviola risale all’antico Egitto, quando i giudici solevano dirimere le controversie sorte durante le corse coi sacchi.

Nella seconda invece, Stefano da Klagenfurt ci redarguisce per non aver citato tra gli sport in cui si fa uso di moviola il cricket.

Sticazzi (ma questo lo aggiungiamo noi).

Il nostro auspicio è che anche nello sport che notoriamente questo blog si rifiuta di trattare possano gradualmente introdursi sensori, auricolari moviole e quanto altro. Affermiamo forse questo piegandoci debolmente al cospetto delle tante troppe chiacchiere da bar che affollano le trasmissioni televisive, dimenticando che, ormai luogo comune, lo sport è quello che si gioca sul campo e il resto non conta? Vogliamo incarnare lo sportivo medio che si allontana dalla realtà e che ha bisogno di emozioni pre-fabbricate? NO.

La questione è ben altra e va al di là della spettacolarizzazione della sport che ci propinano i media. Non abbiamo bisogno di Maurizio Pistocchi a bordo campo pronto ad entrare in diretta a reti unificate, ci è sufficiente un ominide che dal suo bunker sappia dire con discrezione all’arbitro se la palla è entrata o meno, se Materazzi ha preso a testate Zidane, se Inzaghi ha fatto più fuorigiochi di tutti gli altri giocatori messi assieme. Con umiltè.

Insomma, mentre gli altri sport stanno al passo coi tempi il calcio rimane indietro e nessun segnale positivo sembra arrivare dai vertici, con Blatter prima che ha sempre fatto spallucce sull’argomento, e Platini che ha dichiarato in una recente intervista che la moviola è “la fine del calcio”. Siamo sicuri che non si riferisse a lui?

giovedì 14 agosto 2008

...e che vinca il "migliore"

Ebbene sì, le Olimpiadi sono un grande spettacolo ma la sorpresa negativa è dietro l'angolo. Per renderle meno amare ve le anticipiamo, e ricordate: vi avevamo avvisati.


-stupiti che nessun cinese si sia fatto notare nella gara di ciclismo? In realtà gli atleti si stavano allenando per la maratona. Che correranno in bici.

-la Cina iscriverà solo due ciclisti alla prova a cronometro. Che però correranno assieme, su un tandem

-le giurie delle gare di ginnastica verranno sostituite dai vertici del Ministero per lo Sport del governo cinese

-i tiratori cinesi di tiro a segno e tiro a volo saranno autorizzati ad usare il bazooka. Anche contro gli avversari

-la finale del torneo olimpico di basket sarà Cina-USA e verrà risolta da Yao Ming con 87 punti, di cui 75 su tiro libero

-Liu Xiang correrà i 110 ostacoli in una corsia priva di ostacoli

-nella scherma se è in pedana un cinese i colpi dell'avversario saranno considerati validi solo se provocheranno ferite con visibili perdite di sangue

-Giovinco diventerà improvvisamente alto 1.85, di conseguenza sarà un giocatore totalmente inutile

-l'Italia nella finale di spada a squadra dovrà affrontare la formazione francese composta da Athos, Porthos, Aramis

-la Pellegrini, all'ennesima foto sexy, si renderà finalmente conto di essere un cesso e dalla disperazione lascerà il nuoto

-Galiazzo farà tutti 10, ma tirerà per sbaglio nel bersaglio a fianco

-il tabellone di Galiazzo nel tiro con l'arco prevederà un coreano al primo turno e al secondo turno il vincitore dello scontro tra lo svizzero Tell e l'inglese Hood



-Pellielo finirà le cartucce e dovrà cercare di abbattere i piattelli con una cerbottana

-Pino Maddaloni questa volta preferirà recarsi alla festa delle medie

-Antonio Rossi, per un cavillo del regolamento, dovrà remare usando la bandiera

-Andrew Howe nell'ultimo test sul salto in lungo prima della gara verrà battuto da un certo Peretti. Dalla disperazione, diventerà romanista

-Magnini, in testa a pochi metri dalla fine dei 100sl, verrà superato da tre cinesi. In acquascooter.

-Bragagna sbaglierà tutti i nomi

-il russo seguirà il torneo di hockey prato, chiedendosi come sia possibile vedere la pallina

-aza giocherà una scommessa sui Giochi comprendente 87 eventi. Dopo averne azzeccati 86, avrà giocato Martin Lel vincitore della maratona. Lel entrerà da solo allo stadio, ma inciamperà nel cordolo della pista e dovrà ritirarsi

martedì 12 agosto 2008

Pillole pechinesi n. 2

Seconda puntata con le pillole pechinesi:
  • La scherma si conferma come il nostro miglior forziere, rivinciamo la spada maschile dopo 42 anni mentre abbiamo rischiato di monopolizzare il podio del fioretto femminile. La Vezzali è ormai nella leggenda di questo sport, terzo oro consecutivo, un talento e una capacità di esprimersi al meglio quando conta che ha pochi eguali. Ma il mio pensiero va a Giovanna Trillini, all'ultima occasione di una straordinaria carriera, per la quinta volta in semifinale in 5 Olimpiadi e per la prima volta fuori dal podio: sicuramente non ha avuto lo stesso talento della Vezzali o di altre, ma la sua determinazione, la sua forza di volontà (a Barcellona vinse con i legamenti di un ginocchio andati), la sua tenacia avrebbero meritato un'ultima soddisfazione.

  • La RAI si scusa con i telespettatori ma per colpa della crociata di Brunetta contro i malati nella pubblica amministrazione non ha potuto accettare il certificato che attestava l'insanità mentale dell'intervistatore della scherma, probabilmente fratello illegittimo di Lapo Elkann, ed è stata costretta a mandarlo a Pechino. Si cercherà di rimediare facendo finta di dimenticarlo in Cina.

  • I cinesi non sono molto simpatici, soprattutto per la loro politica economica, per cui molti dicono di tifare contro di loro in questi Giochi. Mah...di sicuro io non potrò mai tifare contro un cinese in una gara di tuffi! La sensazione di sicurezza, tranquillità, semplicità in compiere tuffi difficilissimi, quell'entrata in acqua senza il minimo spruzzo, quasi che loro fossero ben accolti e gli altri invece no, quel sincronismo unico nelle garie a coppie....come si fa' a non apprezzarli?

  • Ridateci Bisteccone Galeazzi che commenta il canottaggio! Senza la sua passione, la sua competenza, il suo scandire il tempo, la sua voce quei minuti diventano terribilmente lunghi e, diciamolo, noiosi! Il canottaggio senza Galeazzi è come la vita senza nutella, senza gusto.

  • Un'altra medaglia d'oro è arrivata dal judo: ho frequentato una palestra in cui si faceva judo e ho visto come e soprattutto quanto si allenano questi atleti, quindi ho per loro il massimo rispetto, ma diaciamocelo, il judo visto in televisione, specie ai non appassionati, sembra più una gara a chi riesce a togliere il vestito di dosso all'avversario, se poi ci mettiamo anche un sistema di punteggio un po' ostico (e mai spiegato da chi lo commenta) ci perdonerete se diciamo che gli preferiamo uno spettacolo simile che va' spesso in onda su FX in seconda serata in cui ci sono sempre ragazze che cercano di togliere i vestiti di dosso all'avversaria...

  • I Giochi Olimpici, per una disciplina di cui nessuno si ricorda per altri 4 anni, non sono una gara qualunque. Se ne volete avere una conferma chiedetelo a Mauro Nespoli, 21enne che nella gara a squadre di tiro con l'arco è passato in poco da tempo dall'essere un eroe con il decisivo tiro di semifinale alla delusione di sbagliare l'ultimo tiro della finale contro i coreani. Il vantaggio di queste discipline poco conosciute è che tanto fra un paio di giorni nessuno si ricorderà chi sei e che cosa hai sbagliato...

  • C'era una volta il Settebello....quel che è rimasto ora sembra più un due di mazze con briscola a denari.

  • Nel nuoto i record stanno cadendo come Pippo Inzaghi in area di rigore: solo merito dei nuovi costumi? O nell'acqua ci hanno aggiunto un po' di vodka? Questo spiegherebbe anche le prestazioni alterne della Pellegrini che la mattina preferisce di più un grappino...

  • L'unico calciatore fuori quota della nazionale Olimpica di calcio italiana era Rocchi, unico perché la Lazio è stata la sola squadra a concedere un giocatore, le altre erano impegnate a vincere il Trofeo Pirelli, la Tim Cup e il Trofeo Berlusconi. Ora si è infortunato e i suoi Giochi sono già finiti. Intanto molte sono state le proteste perché RAI ed Eurosport non hanno mandato in diretta Italia-Corea del Sud. E poi ci si domanda perché i calciatori non sono ben visti al villaggio olimpico...

  • Franco Lauro continua a dire LibrounGiems: e se avesse ragione lui?

domenica 10 agosto 2008

Pillole pechinesi

Sono iniziati i Giochi Olimpici.

Finalmente. Basta polemiche inutili (lo sport non deve sostituire la politica, e questa non dovrebbe utilizzare lo sport per farsi propaganda.....ma questa è una battaglia persa in partenza), via alle maratone no-stop di sport in TV ed ai commenti da esperti di ombrellone quali noi siamo. A voi alcune pillole su quest'inizio.

  • L'inaugurazione è il momento più bello dei Giochi Olimpici, ma non per lo spettacolo di forza ed organizzazione che in genere le nazioni ospitanti cercano di dare, piuttosto per la sfilata degli atleti! Magari eccessivamente lunga ed a tratti monotona, ma che rappresenta quello che in origine era il vero senso dei Giochi: la gioia di essere presenti, di rappresentare il proprio paese. I sorrisi degli atleti, lo sguardo orgoglioso ed al tempo stesso emozionato dei portabandiera, gli atleti che salutano gli spettatori e li riprendono con le telecamere, i vestiti più o meno improbonibili....sempre molto bello. E quest'anno c'era anche la sorpresa di non sapere mai a chi toccava sfilare causa mancanza di ordine alfabetico...

  • Sempre riguardo alla sfilata degli atleti: menzione d'onore per la portabandiera di Andorra, un viso ed un sorriso che lasciavano senza fiato, per i vestiti delle isole del pacifico e per quelli delle nazioni del centrafrica. Menzione di disonore per le coppole degli americani, il vestito delle ungherese (causava conati di vomito) e la colonna sonora schizzofrenica (ho sentito solo io le cornamuse?).

  • Momento da ricordare quando ha sfilato l'Azerbaijan: in tribuna viene inquadrato quello che sarà il presidente o non so cosa, accompagnato da moglie e figlio, lui sembra uscito direttamente da Borat, stempiato, con la pancia ed i baffi, lei classico troione da discoteca molto procace e con labbra “leggermente” gonfiate, il figlio (15enne?) con camicia sgualcita fuori dai pantaloni, espressione da deficiente annoiato che prontamente, all'ordine della madre, si mette a salutare confermando l'impressione di essere deficiente.

  • Tutti i volontari presenti allo stadio e quelli che partecipavano allo spettacolo avevano l'auricolare: capisco che la produzione era cinese e non avranno speso molto, ma secondo me erano semplicemente finti. Tra l'altro i cinesi mi sono sembrati più caciaroni di quello che pensavo, proprio vero che i luoghi comuni sono inutili...

  • Stupendo lo stadio “a nido di uccello”, ma vedendo lo smog che c'è in Cina difficile credere che ne esistano ancora di uccelli......Noi ci preoccupiamo, o forse sarebbe meglio dire cerchiamo di preoccuparci, per l'inquinamento ma questi che sono più di un miliardo e producono inquinamento come la Svizzera cioccolata mi sa che non li abbiamo considerati....

  • E' iniziato il nuoto con l'innovativa versione delle batterie al pomeriggio e le finali al mattino per fare in modo che negli USA vadano in periodo di prime time televisivo..... complimenti! A me sembra un po' come trombare e poi lasciarsi andare ai preliminari.....

  • I giorni precedenti l'inizio dei Giochi abbiamo scoperto l'esistenza di una piccola siciliana, Genny Pagliaro, che voleva spaccare il mondo con la sua voglia, la sua forza di volontà, che voleva vincere una medaglia nella prima specialità che assegnava l'oro, il sollevamento pesi femminile: è uscita senza neanche alzare il peso minimo. I Giochi Olimpici possono essere anche terribili.

  • Prima medaglia italiana targata ciclismo, ma non con il favorito e campione uscente Bettini ma con il vecchio Rebellin che ha visto scappargli dalle mani negli ultimi metri l'occasione della vita. Coraggio, con il tempo scoprirà che un argento olimpico è molto più bello di quanto sembri sul momento.

  • Ai tempi della Grecia, quando ebbero inizio i primi Giochi Olimpici, per rispetto si fermavano le guerre per tutto il periodo in cui si gareggiava, ieri, poco prima della cerimonia inaugurale una nuova guerra è scoppiata nelle regioni caucasiche con sullo sfondo russi, americani, petrolio, gasdotti e tante altre garioni che facciamo fatica a capire: siamo proprio sicuro che la nostra civiltà stia progredendo?

giovedì 7 agosto 2008

La grigia Olimpiade

Arrivano le Olimpiadi, l'evento più entusiasmante e coinvolgente del panorama sportivo. Atleti sconosciuti, semisconosciuti e qualche celebrità che si sfidano in ogni disciplina, davanti agli occhi del mondo, davanti a tifosi disposti a seguire una gara di freccette facendo un tifo scalmanato per poi dimenticare il tutto per 4 anni. E' l'apoteosi del tifo, del divertimento, spesso dell'inutilità, ma poche cose al mondo ti coinvolgono quanto i giochi olimpici, anche se poi dimentichi tutto, anche se poi la polemica, il discorso serio, lo lasci solo ed esclusivamente alle discipline che segui con maggiore interesse. Magari anche durante i 4 anni di attesa.


Con le Olimpiadi si sveglia la stampa nostrana, pronta a schierarsi contro il nemico cinese, si sveglia la politica, che grida allo scandalo ed esige misure serie contro regimi totalitari, si svegliano tutti e, come al solito, con particolare ritardo e una gran dose di ipocrisia. Le persone serie, i tifosi come noi, gli appassionati malati di tutto quello che muove una disciplina sportiva perché troppo stanchi per muoversi da soli, contestarono Pechino già ai tempi della sua elezione. Ma si sa, il ferro va battuto quando è caldo, la notizia va data quando è recente, fresca, immediata.


Che senso avrebbe avuto parlare del Tibet fino a qualche mese fa? Parlare della polizia cinese, dei diritti umani? Il NY Times scrisse uno splendido resoconto nell'estate del 2001 su come lavorasse la censura cinese su internet; i nostri giornalai ci sono arrivati oggi, in massa, alzando le bandiere della democrazia e della libertà quando, in realtà, non fanno altro che continuare a vendere voti e stampare rimborsi statali. Soldi nostri.


L'ultima magia arriva dal parlamento, dove una tizia di cui nessuno ricorderà mai il nome negli anni a venire, chiede di boicottare la cerimonia iniziale. Ora, a parte il fatto che boicottare la cerimonia e partecipare ai giochi è come definirsi contrari alla prostituzione solo perché, dopo aver consumato il rapporto sessuale con una lucciola, la si butta fuori a calci nel culo dalla macchina senza pagarla, l'intervento di tale parlamentare o, peggio, senatrice, arriva tardivo, non tiene conto della storia dei boicottaggi olimpici e, forse, risponde al solo desiderio di vedere il proprio nome affiancato a quella della libertà e della giustizia alle prossime elezioni.


La mandano tutti in culo, dagli atleti a Berlusconi (che non ama mischiare sport e politica), da Frattini al tifoso da bar. Il tifoso che sta sul divano cambia semplicemente canale e dimentica il nome della tipica opportunista della politica. Vaffanculo.


Vaffanculo la Cina, noi contestammo la scelta al CIO quando questa fu votata: non volevamo che, un'altra volta, i diritti umani calpestati fossero mischiati allo sport, alle Olimpiadi; non volevamo che certi giochi finissero nelle mani della nuova generazione del doping di stato, dell'arbitraggio fasullo, dell'esaltazione dell'atleta come frutto di uno stato e non di natura e allenamento. Non volevamo anche perché ci rodeva parecchio il culo stare svegli la notte per le dirette. Non volevamo. E, in parte, ci dispiace pure per i monaci tibetani, massacrati da anni senza che nessuno muova un dito. Saremo prevenuti, ma a noi queste Olimpiadi non sono piaciute anche se devono ancora cominciare. Speriamo di scaldarci.


Comanda la Coca Cola, alle Olimpiadi. Il Mc'Donalds, che dona ai soldati di guardia al Villaggio Olimpico splendidi parasole. Comandano le maglierie e i calzaturifici più potenti del mondo che, quando non sfruttano direttamente le zone camorristiche, si buttano nel Terzo Mondo e laggù, in Cina, a costruire giocattoli velenosi e maglie che non resistono a un solo lavaggio e costano una fortuna. Si va là, affinché Roger Federer (ad esempio) abbia di che guadagnare senza che nessun parlamentare, di nessun paese al mondo, chieda di boicottare Federer, il suo merchandising, le sue partite che esistono anche grazie alla Nike.


Siamo in un mondo di villani e pazzi scatenati, ma venerdì partono le Olimpiadi e sapete qual è il problema? Che non gliene frega un cazzo a nessuno dei morti, dei tibetani, degli schiavi e dell'inquinamento che, da anni, uccide Pechino. Un mio amico andà a Pechino per lavoro nel 1997 e mi raccontò del sole coperto dallo smog, della fuliggine che pioveva dal cielo riversandosi sul pesce in vendita nei mercati all'aperto. Oggi se ne accorge anche il mondo, oggi è il momento di dirlo, di lamentarsene.


Si scrive Beijing, si legge Peijing, e non è la prima anomalia nella storia delle olimpiadi, anzi. E noi saremo lì, a tifare l'ultimo degli sfigati che, magari, con una freccetta porterà il primo oro all'Italia. I diritti umani aspetteranno, l'inquinamento non è un problema, il doping ci sarà, ma Riccò non è stato il primo. Buona fortuna.


Le peggiori scelte nella storia (e poco importa la bellezza dell'evento in sé)


Quando comandano politica e sponsor, quando chi fa la voce grossa decide per voi. Che vi frega dei diritti umani e della differenza tra democrazia e totalitarismo? Un tempo, durante i giochi Olimpici, si sospendevano le guerre... oggi non si riesce nemmeno a sospendere una litigata col vicino. E così, sponsor, forza politica, soldi e parate di facciata hanno fatto la storia.


5 – Mosca 1980


L'Urss, il sogno di un uomo trasformato nell'incubo di milioni di persone. Solo Berlusconi resta impaurito da tali simboli e colori, ma la verità è che questa scelta fu totalmente errata. Amici dell'Urss i simpaticoni della DDR, quelli che trasformavano donne in uomini e che con 4 gatti facevano razzie di medaglie. La guerra in Afganistan, certo, ma anche la totale assenza di libertà individuale da decenni. Cosa spinse il CIO non lo sappiamo, di certo a votare Urss erano in tanti. Parte dell'occidente boicottò, inutilmente, l'Italia ovviamente no, abituata dai tempi della Grande Guerra a stare con due piedi in una staffa. Nacque la leggenda di Daley Thompson, il miglior decatleta di sempre.


4 – St. Louis 1904


Di St. Louis non fregava nulla a nessuno, non c'erano nemmeno ancora i Rams, la gente fuori dagli USA manco sapeva dove fosse. Nessuno se la ricorda. Per altro fu il primo intervento di uno sponsor. La III Olimpiade fu inizialmente data a Chicago, ma la protesta della Louisiana Pourchase Exposition che doveva organizzare una immensa fiera per i cento anni della Louisiana come stato degli USA fecero fare dietrofrton al CIO. La LPE minacciò di organizzare gare di atletica in concorrenza alle Olimpiadi a St. Louis (che però è nel Missouri, quindi certamente qualcosa ci sfugge), quindi si andò tutti là, a St. Louis. Nessun italiano presente, partecipò invece una squadra olimpica rappresentata da diverse nazioni la quale vinse un oro e un argento. Mica cazzi.


3 – Los Angeles 1984


Fu un'edizione bellissima, ma quando c'era aria di tradimento degli USA per Mosca il CIO affidò le Olimpiadi a LA sapendo che vi sarebbe stato il “pacco di ritorno”. Fu fatto come omaggio all'Urss per dire “va beh, la prossima state a casa voi?” O semplicemente in clima di Guerra Fredda anche le Olimpiadi finirono nel gioco delle superpotenze per dimostrare ogni volta chi fosse più fico? Thompson rivince il decatlon in un'altra Olimpiade mozza.


2 – Berlino 1936


Diritti umani? Tibet? La politica mondiale non si oppone alle follie di Adolf Hitler, l'economia militare si prostra ai suoi piedi, le aziende tedesche fabbricano macchine di morte nonostante il bisbiglio della Società delle Nazioni. Solo Roosvelt chiede che venga cambiata la sede, ma nopn c'è nulla da fare; le Leggi Razziali sono già state firmate... eppure si va a Berlino... chissà cosa dissero i giornali dell'epoca. Jesse Owens vince 4 ori nell'atletica (lungo, 100, 200 e staffetta), Hitler si rifiuterà di stringergli la mano sul podio, ma la sua razza ariana era già stata sconfitta e aveva fatto una discreta figura di merda. Preso dal nervosismo avrebbe invaso la Polonia tre anni dopo...


1 – Atlanta 1996


Lo scandalo degli scandali, la Coca Cola che la fa da padrona e manda tutti a cagare. La patria di Martin Luther King celebrata per Coke e CNN ruba grazie allo sponsor della lattina più venduta al mondo le Olimpiadi del Centenario. Le ruba a chi le ha inventate, le ruba a chi organizzava giochi quando gli USA non esistevano, secoli prima di Colombo e del suo assurdo viaggio. Le ruba alla storia, la tradizione, la logica. Edizione superba, comunque, Michael Johnson e Donovan Bailaey regalano momenti di esaltazione impareggiabili, ciò no toglie che Atlanta sia la St. Louis di fine millennio.


I momenti drammatici


Inutile stilare classifiche, quanto accaduto a Monaco 1972 abbatte in un sol colpo ogni momento doloroso sportivamente parlando o meno. La follia umana, le Olimpiadi violate, una resa dei conti cercata che mai sembra arrivare. La storia di innocenti atleti israeliani catturati e uccisi da Settembre Nero, gruppo armato di palestinesi mentre una impreparata polizia tedesca combina un pasticcio e finisce con l'uccidere i terroristi a situazione ormai irrimediabile. Una storia splendidamente raccontata da Steven Spielberg in Munich, un piccolo gioiello nella cinematografia made in Hollywood, americanizzato finché si vuole ma mai prestato alla eccessiva voglia di romanzare o di strafare. Da allora le teste di cuoio tedesche sono tra le più incazzate e addestrate d'Europa. Da allora ogni Olimpiade vive il terrore dell'attentato, replicato ad Atlanta, in misura minore, con una bomba al Parco del Centenario Olimpico che lascia sull'erba 2 morti e un centinaio di feriti. Poi l'11 settembre e il terrore che ne deriva da allora a ogni manifestazione...


Pistorius e il calcio, anomalie dei giochi moderni.


Una volta c'era la Nazionale Olimpica di calcio, un insieme di giocatori professionisti che non trovavano spazio nella nazionale A dove erano riserve o nemmeno nel giro, più qualche giovane da lanciare. L'ultima che ricordo è quella del 1988, prima non sappiamo esattamente come funzionasse. Di sicuro, nel 1936, andavano i titolari, quella era l'Italia della doppietta mondiale impreziosita dall'oro olimpico. Seul, dicevamo, dove passammo il primo turno pur prendendone 4 dallo Zambia in un miserabile cappotto che, se consumato in altre manifestazioni, avrebbe scatenato un putiferio. Stefano Tacconi tra i pali, Roberto “il giovane più interessante” Cravero, Andrea “quanto la paghi, la roba quanto la paghi” Carnevale, Mauro Tassotti, Pietro Paolo Virdis alcuni dei nomi “celebri”.


La cosa assurda del calcio è però quella di rimanere in un limbo inspiegabile, dove continua a godere dei favori del pubblico ma non si sbilancia in toto verso i giochi dei 5 cerchi. Sarebbe difficile, visti gli impegni di calendario del calcio, ma almeno si allineino alle altre discipline. La Fifa riconosce il torneo ma non lo ufficializza. Così si arriva agli Under 21 con i fuoriquota che danno quel tocco in più. Decidiamo: o tutti Under o chiunque venga selezionato con l'obbligo di risposta. Le altre discipline mandano i migliori al mondo ormai da anni, al di là delle scelte obbligate di qualche federazione sportiva qua e là. I migliori del mondo tra i dilettanti o tra i professionisti, ma non un torneo che continua a non sapere né di calcio né di pesce. Intanto il toreo di calcio è già partito a Pechino, per problemi di calendario prima dell'inaugurazione. L'Italia ha battuto il temibile Honduras 3-0 in una partita dove l'arbitro ha assegnato 43 rigori.


Poi c'è lui, Oscar Pistorius, atleta sudafricano amputato bilaterale soprannominato “la cosa più veloce senza gambe”. Bel soprannome, davvero. Pistorius corre con due protesi che ancora nessuno è stato in grado di dire se lo aiutino rispetto ai normodotati o meno. C'è chi dice sì, chi dice no, chi dice che non è ben chiaro. Tenuto fuori, riammesso, sta creando un sacco di casini e, benché la sua favola sia degna di essere vissuta e raccontata, sta creando un precedente pericoloso che potrebbe portare un sacco di persone col suo stesso problema a inventarsi mille modi (e mille protesi) per arrivare dove nessuno è mai arrivato, falsando di fatto le competizioni. Gira e rigira, comunque, Oscar non ha centrato il tempo per qualificarsi alle Olimpiadi... per ora.


Doping e giudici.


Paura del doping a Pechino? Tranquilli, c'era ad Atene, ad Atlanta, ci sarà a Londra. C'è al Tour de France, al Giro, a San Siro e ovunque andiate. La paura però che in Cina si chiuda un occhio per tentare l'impresa di arrivare primi nel medagliere è tanta. Mettiamoci anche i giudici negli sport dove decide un voto, giudici che, da sempre, una spintarella ai padroni di casa la danno sempre...


La differenza tra USA e Cina alle ultime Olimpiadi in fatto di medaglie è stata quasi del doppio, ma a numero di ori i cinesi sono arrivati a sole 4 medaglie dal terribile avversario... gli esperti comunque assicurano che ci saranno pochi casi, qualcuno in più di Atene ma meno che a Sidney. Merito della polizia segreta.


Dieci momenti.


Ma parliamo di Olimpiadi, di quanto ci divertiremo a fare i tifosi, gli esperti, i tuttologi, i grandi sportivi. E' questo il bello dei Giochi, l'armonia, la passione, l'agonismo. Tutto di De Cubertin si è perso, ma che importa? Che importa, ora, il business, la mafia, il doping, il Tibet... ne riparleremo più avanti. Adesso rilassiamoci e seguiamo un po' di sport. Partendo dal passato, da ciò che abbiamo vissuto e un paio di cose che sono passate comunque alla storia... il nostro memoriale (più o meno) personale. Sono solo 10, escludiamo momenti storici per ovvi motivi di spazio... continuiamo a odiare questo genere di classifiche, ma sappiamo che anche Italo Cucci ne vorrebbe fare una... lo anticipiamo.


10 – Abele Bikila, Roma 1960


Guardia del corpo dell'Imperatore Etiope arriva a Roma nel 1960 dove vince un'incredibile maratona correndola in buona parte... senza scarpe. Questione di abitudine. E' il protagonista dei giochi di Roma e di una delle pagine più intense della storia dei giochi che, alla maratona, legano in ogni caso buona parte del loro fascino. Bikila vinse di nuovo a Tokio nel 1964 divenendo l'unico atleta a vincere due ori nella maratona olimpica. Morì a 41 anni dopo essere rimasto paralizzato.


9 – Stefano Baldini, Atene 2004


Il maratoneta azzurro vince la Maratona più Doc che esista, ad Atene, nella casa dei Giochi, stabilendo il miglior tempo per questa gara alle Olimpiadi (2 ore, 10 minuti e 55 secondi). Più che la corsa in sé, che vede l'avversario diretto brasiliano aggredito da un folle che ne romperà il ritmo corsa permettendo a un Baldini comunque più fresco di vincere più agevolmente, è lo scenario della gara a rendere il tutto incredibilmente bello. L'arrivo è infatti previsto all'interno dello Stadio Panatenaico, impianto utilizzato per la I^ Olimpiade.

8 – Alberto Cova, Los Angeles 1984


Cova! Cova! Cova!” Le urla quasi strozzate del telecronista italiano quando quel mingherlino baffuto che tanto sembra il fratello dello zio Bergomi regala all'Italia l'oro dei 10000 a Los Angeles. Capolavoro.


7 – Pietro Mennea, Mosca 1980


Vero, gli americani non ci sono, ma Pietro è un duecentometrista da paura, deterrà il record del mondo per 16 anni e il suo dito alzato al cielo di Mosca non può non essere simbolo della nostra storia.

6 – Dream Team, Barcellona 1992

La prima volta dei pro Nba, il miglior quintetto che abbia mai calcato un parquet di qualsivoglia angolo del globo. La migliore rosa di giocatori di sempre, uno squadrone di alieni, nonostante la schiena di Larry Bird e la malattia di Magic. E' un massacro, un oro mai così scontato. Michael Jordan, Larry Bird, Magic Johnson, Clyde Drexler, Charles Barkley, Patrick Ewing, Karl Malone, Chris Mullin, Scottie Pippen, David Robinson, John Stockton, Chris Laettner (who?).


5 – Donovan Baiely, Atlanta 1996


Vincere i 100 metri, la gara delle gare. Vincerla alle Olimpiadi. Scrivere la storia dello sport e dei giochi in meno di 10 secondi. Farlo battendo il record del mondo. Idolo assoluto.


4 - Canottaggio - due con, Seul 1988


Carmine Abbagnale, Giuseppe Abbagnale, Giuseppe di Capua e le urla di Giampiero “Bisteccone” Galeazzi che spingono l'imbarcazione azzurra più del vento, le vogate, la corrente. Un crescendo di urla in apnea che rischiano di portare via dal mondo dei vivi il paffuto telecronista e tengono incollati, come ogni prova del quartetto, un sacco di gente davanti alla TV. Gente che non sa se commuoversi per la medaglia, la passione di Galeazzi o crepare dal ridere mentre assiste a uno spettacolo mai visto prima. E nemmeno mai ascoltato...


3 – Juri Chechi, Atlanta 1996


Svegli fino alle 5 del mattino per vedere il rosso che, dopo una serie di sfighe mai viste, si trasforma nel Signore degli Anelli anche in una Olimpiade e centra una esecuzione che anche chi non ne capisce un cazzo definisce semplicemente perfetta. Quando atterra dopo l'evoluzione finale stringe i pugni e lancia lo sguardo pieno di grinta davanti a sé. Semplicemente impossibile non vincere.

2 – Michael Johnson, Atlanta 1996


Scusate, siamo ancora sconvolti, un aereo a reazione ci è appena sfrecciato davanti...” così Franco Bragagna, il mito dei telecronisti Rai, al rientro in studio dopo un spot che tagliava le immagini di Atlanta pochi secondi dopo il 19"32 che il soldatino stampa sul cronometro vincendo i 200 metri. Quando esce dalla curva e la prospettiva cambia ci si rende davvero conto del vantaggio, ci si rende conto che qualcosa sta per succedere. E' la storia, di nuovo, che ti passa davanti alla velocità della luce. Perché le Olimpiadi sono soprattutto questo: storia dello sport.


Menzioni d'onore.


Vincenzo Maenza: oro nella lotta greco-romana a Los Angeles e Seul, argento a Barcellona dove le sue lacrime mi lasciano di sasso. A un passo dall'essere un mito vivente, si ferma sulla soglia e resta solamente un grande, un grandissimo. Poco uomo da copertina, introverso, se lo scordano alla svelta. Quel terzo oro sarebbe stato un tocco divino, nulla a che fare coi limiti umani.







Fabio Casartelli: pur non amando il ciclismo non riesco a staccare gli occhi dalla televisione quando il trio che guida la corsa si avvicina mano a mano al traguardo di Barcellona '92. Fabio Casartelli vince l'oro, De Zan padre quasi in lacrime ai microfoni, io un ragazzino felice per l'impresa. E per averla seguita in diretta. Il ciclismo resta per me qualcosa da leggere di tanto in tanto sui quotidiani, seguendo saltuariamente qualche classica e leggendo i risultati. Nel 1995 resto quasi fulminato quando vengo a sapere che il ciclista morto al Tour quel pomeriggio, mentre io gioco a biliardino a Genova, è lui. Fabio Casartelli. Si pensi quello che si vuole, ma la dedica di Lance Armstrong, suo compagno di squadra, due giorni dopo, è una delle scene più commoventi di sempre, una incredibile regia del fato che regala una storia triste ed impensabile.


Lo scherma e il nuoto italiani: negli ultimi anni sport che si seguono sempre con maggiore interesse, soprattutto in clima olimpico, e che regalano emozioni e medaglie. Il nuoto è sempre divertente e appassionante, la tensione di una finale olimpica di scherma combattuta punto a punto, affondo per affondo, è qualcosa di indescrivibile.



Gelindo Bordin: nella prima stesura non compare, anche se a lui ci ho pensato subito. Solo che contro un mito della maratona e un altro azzurro in grado di vincere nella culla dei Giochi non potevamo riempire la classifica di maratoneti. Tanti, come abbiamo detto, sono i nomi e gli aneddoti che mancheranno da questa classifica, ma la citazione all'oro di Seul del corridore veneto è dovuta, anche perché legata a una alzata di domenica mattina al grido in casa di "un italiano è in testa alla maratona!" Mi sveglia e corsi in salotto. In realtà Bordin era nel gruppo, poi fu staccato, poi recuperò e vinse. Mancavano ancora parecchi chilometri quando fui svegliato, ma ne valse la pena e, avendo visto l'arrivo col bacio alla pista in diretta, non posso escludere questo episodio.


Roberto di Donna: in realtà è il collasso del cinesone che solo sbagliando il bersaglio avrebbe perso l'oro uno dei ricordi più divertenti di tutto questo. Primo oro ad Atlanta per l'Italia.


Tutti coloro che nell'atletica leggera, di tanto in tanto, ci regalano una medaglia. Fondisti, mezzofondisti, marciatori, maratoneti, Fiona May e Besozzi (forse).


ItalBasket 2004: la prestazione contro la Lituania è qualcosa che verrà ricordata per sempre, la conquista di una finale impossibile arrivata dopo un torneo giocato non a grandissimi livelli ma con la palla che, lanciata anche di spalle, finisce sempre nel cesto, da ogni parte del campo. Un miracolo.


Alex Popov: il migliore.


Dorando Pietri: sarà anche un gran ricordo, sarà anche una pagina di storia meravigliosa, sarà anche il centenario e gli hanno fatto pure il monumento. Sarà per sempre un mito, per carità, ma nessun essere umano può raccontare di averlo visto tanto il tempo che è passato e poi, ad albo d'oro, resta sempre uno zero nelle medaglie. D'oro, tra l'altro.


1 – Tommie Smith e John Carlos, Città del Messico 1968



Senza parole.



Buone Olimpiadi.