mercoledì 27 agosto 2008

Bip Bip non è più solo

Sembrava un record impossibile da battere, sembrava dovesse resistere per 30 o 40 anni, era stata una corsa nel futuro quella che Michael Johnson aveva fatto ad Atlanta 96, quanto il salto di Beamon a Città del Messico, quanto i record delle cinesi nel mezzofondo a Stoccarda (ma quello è un altro discorso fatto di diete a base di....sangue di tartaruga...).

Usain Bolt ci ha riportati nel futuro, tra il resto del mondo e i 19 secondi e 30 centesimi ci sono ancora degli abissi, come c' erano ad Atlanta, ma il giamaicano ha raggiunto bip bip ed ha intenzione di superarlo abbondantemente e di cancellarlo dai libri dei record.

La velocità è la parte regina dello sport regina dei giochi olimpici, i 100 metri, i 200 metri, la staffetta veloce, sono le gare che più accendono le fantasie e gli interessi nei telespettatori, ma erano ormai anni che il settore vivacchiava quasi nell' anonimato, vittorie olimpiche e/o mondiali sopra i 10” da atleti simpatici provenienti da stati simpatici, ma quantomeno mediocri (Kim Collins?), vittorie con cronometri importanti ma di omini michelin, cani feroci da corsa, costruiti per ruspare la pista e togliere il centesimo dal record, in tutti i modi (Maurice Green?).

Poi è chiaro che comunque il telespettatore attenda quella gara, quelle gare, ma la passione e la fantasia se ne erano andate via. Bolt in 10 giorni ce le ha ridate, ha riacceso il sogno in chi segue lo sport per emozionarsi, ha riscritto i canoni della velocità, ha dimostrato che non bisogna passare dal gommista per correre e per shockare il mondo, ci ha fatti riavvicinare all' atletica e a 22 anni compiuti 2 ore dopo il 19”30 sembra voler continuare a fare tutto questo per molti anni a venire.

I giornali hanno vivisezionato le sue corse, i metri della sua falcata, i passi al secondo, la velocità massima, ecc ecc....ne hanno decantato neanche fosse una macchina, mentre lui prima, dopo e anche durante la corsa fa di tutto per essere più che umano (un “po'” veloce, ma pur sempre umano) con il suo modo di correre, di preparare la corsa, con le sue esultanze di un 20enne, non di una Spider...con tanta pace di Mister Rogge, presidente del CIO, che ovviamente doveva rendersi protagonista in qualche modo in questi giochi cinesi. Il suo voler stigmatizzarsi gli atteggiamenti a lato della corsa del giamaicano è sembrato un atto veramente ridicolo, ma come sempre accade ci si dimentica quali sono i reali problemi dello sport, quando il saggio indica la luna, lo sciocco guarda il dito.

Rogge piuttosto dovrebbe spiegarci come mai in questa olimpiade in cui abbiamo letto da più parti che l' antidoping aveva superato il doping, abbiamo avuto una manciata di casi accertati (sì, senza che lo stiate a cercare in giro per la rete, cinesi trovati positivi: 0.), è sempre molto ridicolo quando gli alti dirigenti di un qualsiasi sport iniziano a mettere i paletti sulle esultanze dei giovani atleti, c' è più mancanza di rispetto negli avversari quando si festeggiano le proprie vittorie (nella fattispecie olimpiche ed abissali) o quando ci si dopa?

Chiusa la parentesi, torniano alla pista e al parallelo con Atlanta 96: permettetici di dire che il record di 12 anni fa resterà comunque nei cuori di chi l' ha visto quella notte d' agosto, molto di più dell' attuale record del compatriota di Bob Marley. Probabilmente perchè in questo caso ce lo aspettavamo un po' tutti, a Pechino era un gesto che avevamo già visto fare, ad Atlanta era la prima visione; questo non toglie nulla al gesto in sé, ma toglie qualcosa, seppur poco, all' emozione che si è avuto nel vederlo, la pelle d' oca, le grida del telecronista (10 e lode, come sempre, a Bragagna), lo shock nel leggere quelle cifre restano, ma questa volta non siamo stati minuti e minuti a guardare il televisore cercando di capire se stavamo sognando o era realtà....e non è solo per la diversa ora italiana in cui abbiamo seguito i due diversi eventi.


Lo stesso Bolt peraltro ci ha mostrato la grandezza di quello che di lì a pochi secondi sarebbe diventato l' ex record del mondo: l' abbiamo visto correre i 100 metri, allargando le braccia a 20 metri dall' arrivo, buttando in dietro le spalle a 10 metri, facendo segnare il tempo di 9”69: spaventoso. Per avere il record sui 200, per batterlo di soli 2 centesimi (pur con un metro di vento contro) ha dovuto correre tutti i singoli centrimetri della corsa, ha dovuto fare, a detta degl esperti, la miglior curva che sia stata mai corsa, ha dovuto spingere per tutto il rettilineo e buttarsi più che possibile sul filo del fotofinish. Ha raggiunto un limite che molto probabilmente, magari anche da questa estate, abbasserà ulteriormente, ma per farlo ha dovuto dare tutto sè stesso questa volta, con buona pace dei babbioni del CIO.

Ed ora? Già leggiamo di come potrebbe fare il record anche dei 400 metri, scendendo sotto i 43, togliendo anche questo al texano, leggiamo già di 4 ori alle prossime olimpiadi, per emulare Carl Lewis, ne leggiamo tante, ma vi diamo poco peso, per noi Bolt deve si concludere in bellezza questa estate in cui ha shockato il mondo con gli ultimi meeting europei, ma poi riposarsi e rimanere con i piedi per terra (certo non è facile per chi corre a 44 km orari), evitare di sovraccaricarsi di impegni, dosare il suo talento: Beamon a soli 22 anni atterrò ad 8 metri e 90 centimetri, era il 1968, a Monaco 1972 non si qualificò per i Giochi, non passò i trials, la gloria e i soldi gli avevano fatto di perdere di vista quello che glieli aveva concessi: l' atletica. Bolt con le sue corse ha fatto riappassionare migliaia di tifosi che avevano un po' perso la passione nel seguire l' atletica, non perda di vista quello che è e per i prossimi 7, 8 anni avremo da che divertirci.


Ps. Chi scrive non fa previsioni su quanto possa durare il record di Bolt sui 200 prima che altro essere umano possa batterlo, non vuole portar sfortuna, ma ci tiene a far presente che anche Bolt correva con scarpette dorate....

2 commenti:

angyair ha detto...

Quella che mi piace di Bolt è propria quest'aria di "normalità" che lo circonda (se si può parlare di normalità per uno che corre così :D).
Ah, naturalmente questi record verranno battutti fra un paio di settimane dopo questo pezzo di aza. :paper:

therussianrocket ha detto...

dai aza, a febbraio davi il record come imbattibile, dopo quest'ennesimo articolo prevedo un eccellente 19 '29 di Lorenzo Peretti al meeting di Verona.

mi spiace per Micheal Johnson, era anche il nome che avevo dato alla mia biciletta all'epoca, colore blu come era quello del body americano e pedali argentati, vabbè le scarpe erano dorate ma chi se ne frega:)

ps: me l'hanno rubata.

ps2: intanto al meeting di zurigo Bolt non si è ripetuto sui 100...e meno male aggiungo, almeno dura un po' questo record...