venerdì 27 marzo 2009

And the winner is...

...non lo sappiamo ancora, dovremo valutare un paio di ricorsi e poi decidere cosa considerare per decretare il vincitore, a sorpresa potremmo pensare che vince chi in gara ha fatto il giro più veloce, oppure premiare il pilota che ha fatto più sorpassi e/o doppiaggi, l' idea più affascinante sarebbe quella di giocarsela a parità di vittorie con una bella sfida di birra e salsicce, abbiamo già escluso il braccio di ferro e la gara di rutti, ma entro breve saprete chi avrà vinto questo fantastico mondiale di Formula 1.
A lungo andare però il tifoso, l' appassionato, tenderà a stancarsi e il carrozzone guidato da Bernie Ecclestone rischierà di diventare una Coppa America qualunque, che fa girare sì milioni di miliardi, ma che sempre più si allontana dalla gente. L' inizio di questo campionato non fa eccezione: l' introduzione delle “medaglie” ha fatto storcere il naso a tutti e per fortuna non è stata, per il momento, convalidata, avrebbe vinto il mondiale chi avesse vinto più gare, quindi non avrebbe avuto più senso gareggiare per conquistare un posto in più,:chi me lo fa fare a metà gara se sono quinto di fare un sorpasso per arrivare quarto?! Già in F1 non si sorpassa più, questa innovazione avrebbe diminuito/diminuirà ulteriormente lo spettacolo e le lotte per le altre posizioni e visto che tendenzialmente dopo i primi 5 6 giri rimangono in 2 lottare per la vittoria del GP, gli altri possono tranquillamente smettere di correre e andarsela a giocare a birra e salsicce (sempre loro...diventeranno molto importanti, vedrete...). Vogliono, anzi vuole (Bernie Ecclestone: "Non sarà necessario discuterla con nessuno - ha sottolineato - basterà provvedere alle nuove regole prima del Mondiale") trasformare la classifica finale in un medagliere, il medagliere che, diciamocelo, nelle competizioni olimpiche nessuno caga se non per curiosità, lui lo vuole trasformare come giudice ultimo che deciderà il vincitore di uno degli sport più costosi del mondo. Bene, ma non benissimo.
Quest' anno, per fortuna, l' “intelligente” proposta è arrivata fuori tempo massimo e tutti i team e piloti si sono espressi contrari a questa pagliacciata, bloccandone l' introduzione, ma il piccolo Bernie, ormai rimasto solo vista la perdita di immagine subita da Max Mosley e dalle sue fruste, è più battagliero che mai e continua ad insistere che lui vuole il medagliere e lui è quello che decide, abbiamo un anno per trovare l' antidoto.
Per il resto tutto apposto? Ma anche no. Per l' ennesima volta durante l' offseason sono cambiate le regolamentazione tecniche che dovrebbero definire se una macchina può gareggiare o meno in un gran premio di formula uno. Senza addentrarci troppo in particolari che io in primis non conosco e che in generale la gente comune tende ad evitare di conoscere, basta guardare le macchine per capire che il regolamento è stato stravolto e se esteticamente le macchine sono così diverse chissà nei particolari?!?!

prima e dopo

Uno di questi particolari è quello che più fa discutere in questa prima vigilia: i diffusori. Cerchiamo di entrare in questo ginepraio, sperando poi di trovare la via per uscirvene: lo spirito del nuovo regolamento introdotto quest' inverno era quello di diminuire il più possibile il carico aereodinamico delle macchine di formula uno, diminuendone in questo modo le prestazione, rendendo la guida più difficile e aumentando quindi la possibilità di errori, sorpassi e spettacolo. Poi non è facile rendere legge lo spirito, si dice “fatta la legge, trovato l' inganno” ed è così che è stato: cavillando sulle parole, interpretando la regola, BrawnGP, Williams e Toyota hanno sfornato questi diffusori (vedi foto):


che tecnicamente non fanno altro che aumentare l' effetto suolo della macchina, che quindi risponde più prontamente hai cambi di direzione, ecc ecc.....insomma un modo per andare contro lo spirito delle nuove regole, ma, è qui il punto, un modo che non va contro le regole stesse. Le regole vietano la presenza di fori in quella parte della macchina, definendo foro un buco che permetta di vedere attraverso la macchina la carrozzeria (una mutuazione automobilistica del calcistico “c' è luce tra i tronchi corporei”), furbescamente queste macchine hanno posizionato le sospensioni posteriori che coprono perfettamente questo foro impedendone la visibilità oltre, che quindi non è più un foro, ma una fessura...e su questa diversificazione tra foro e fessura mi fermo, altrimenti non riuscirei più a venirne fuori.
L' accorgimento però non è di poco conto, perchè 3 scuderie di certo non avvezze a certe zone di classifica si trovano ad avere i primi 6 migliori tempi, il guadagno viene definito sull' ordine di 5/7 decimi a giro, e allora apriti cielo: Ferrari, Renault, McLaren, BMW (quest' ultima fuori tempo massimo...ma poco importa) corrono subito a lamentarsi, i commissari di gara di Melbourne respingono il ricorso, confermando che l' escamotage non infrange nessuna regola. Allora via di appello che la Corte di Parigi esaminerà solo tra 3 settimane, quando si sarà corso anche il gran premio di Malesia. Bello schifo.
Parliamoci chiaro: dello spirito del regolamento non frega niente a nessuno, chi gareggia lo fa per vincere e allora queste tre scuderie non hanno nessuna colpa, per di più vedere Rubens Barrichello, il pulcino calimero solitamente sempre depresso e triste, così gioviale e felice in un certo senso ci fa anche piacere, però lo sa bene anche lui che non durerà per molto, in un verso o nell' altro: o vieteranno questo tipo di diffusori probabilmente anche cancellando i risultati sino ad allora ottenuti oppure anche le altre squadre adopereranno questo accorgimento che sembra abbiano già pronto. La banda del buco, come è stata brillantemente definita, anche se dovremmo chiamarla della fessura...., avrà sicuramente dei vantaggi enormi in queste prime gare, ma non essendoci ancora le medaglie, pensiamo che a lungo andare questo eventuale gap, anzi questo gap sub iudice che si formerà nei primi gran premi, sarà poi coperto e tutto tornerà alla normalità con Ferrari e McLaren che torneranno a battagliarsi per il titolo.
Quello che ci resterà sarà l' amarezza di aver seguito gare il cui vincitore sarà certo solo tra un mese, l' amarezza di uno sport che sempre più si allontana dal tifoso, che sempre più si sta perdendo tra processi, appelli, accuse, spionaggi, regolamenti equivoci, complotti e una federazione che si sta rivelando inadeguata.
A far da sfondo a tutto questo c' è una questione di soldi, con team che avanzavano 3 annualità di diritti commerciali, con Ecclestone che ha dovuto elargire in parte questi soldi, onde evitare lo sciopero di queste squadre. Gli attriti tra il padre padrone di questo campionato e la FOTA (l' associazione delle scuderie) stanno aumentando mese dopo mese, prima o poi si arriverà allo scontro, perchè no, proprio su quel medagliere con cui abbiamo aperto questo articolo.

And the winner is....

giovedì 5 marzo 2009

Getcha popcorn ready?

Ed ora di tutti questi popcorn che ce ne facciamo?! La voce, seppur girasse ormai da qualche settimana, non sembrava poter diventare realtà, almeno chi vi scrive pensava che, sia dal punto di vista economico che da quello tecnico, mai e poi mai Terrell Owens potesse essere tagliato in questa offseason. E mi sbagliavo.

Il 5 Marzo 2009 è la data della fine della storia tra uno dei ricevitori più forti e più controversi di sempre e di una delle squadre più chiacchierate: le strade dei Cowboys e di T.O. si separano, ognuno va per la propria strada, cercando di conquistare quello che li aveva spinti ad incontrarsi: il Vince Lombardy Trophy.

L' ex eagle era giunto nel Texas senza non poche contraddizioni, le esultanze di scherno che avevano colpito la squadra di Dallas nelle sue precedenti “reincarnazioni agonistiche” avevano fatto storcere il naso a non pochi tifosi cowboys, che però in un modo o nell' altro si sono turati il naso e in questi 3 anni di convivenza seppur forzata avevano cercato in qualche modo di trovare la parte positiva del sodalizio:

Owens dal canto suo li (ci) ha aiutati, essendo protagonista in campo di prestazioni spesso e volentieri sopra la norma, tornando a rinverdire i fasti che si erano un po' ingrigiti dopo il ritiro di Michael Irvin. L' asse Romo-Owens sin dalle prime battute ha mostrato spettacolo ed efficacia, senza stare a sciorinare tutte le cifre della coppia, parliamo di un duo tra i più prolifici per quanto riguardo numero di TD e non solo...e allora, perchè romperlo così bruscamente in una notte di Marzo?? Come scritto in apertura una giustificazione non può essere cercata dal punto di vista economico, pare (vista la mia idiosincrasia con le questioni salariali) che il taglio infatti alla lunga non porti nessun risparmio economico a livello di salary cap, né tanto meno può essere ricercata dando un giudizio tecnico sul giocatore, che sì avrà 35 anni, ma fisicamente è ancora più che prestante, non ha ancora mostrato segni di cedimento. La giustificazione, e qui svelo il segreto di pulcinella, va ricercata senza dubbio sulle sue doti caratteriali: ce l' hanno sempre descritto come un gatto attaccato ai maroni e penso che la descrizioni non si discosti più di tanto dalla realtà, T.O. è una fonte di pressione sui propri compagni in primis che probabilmente a lungo andare tende a logorare ogni tipo di rapporto, innanzitutto porta il proprio QB a giocare non serenamente: se non gliela passa: e perchè non gliel' ha passata?!?! se gliela passa è perchè gliela deve passare per forza, ecc ecc....

Oltre alle pressioni che lui stesso con il suo carattere esercita all' interno della squadra, poi ci sono tutte quelle derivanti che un giocatore così fuori dalle righe genera a livello di mass media: qualsiasi cosa lo riguardi viene ingigantita, strumentalizzata, travisata: la storia del tentativo di suicidio di 2 anni fa è emblematica e tutto questo a maggior ragione tende a distrarre una squadra già di per sé sotto l' occhio del ciclone anche per molto meno.

In definitiva il gioco non valeva più la candela e ora che ne sarà di loro? Detto che comunque con il taglio viene stampata la parola FALLIMENTO su questa esperienza per entrambi i suoi lati, vediamo quali saranno i possibili scenari, iniziando da quello che ne sarà dei Cowboys: Roy Williams è arrivato da Detroit durante la scorsa stagione, non si è per nulla inserito all' interno degli schemi offensivi, mostrando anche un certo atteggiamento svogliato sinceramente incomprensibile, a parte questo il peso dell' acquisto (prima, terza e quinta scelta) era pari ad un WR #1, idem il peso del suo contratto firmato appena arrivato in Texas (54milioni per 6 anni), quindi almeno sulla carta il sostituto era già presente in casa. Ammesso e non concesso che Roy Williams non faccia rimpiangere Owens, il problema viene guardando al resto della pattuglia di ricevitori dei Cowboys: Austin e Crayton dovrebbero battersi per il ruolo di secondo e terzo ricevitore, s' è visto di meglio. E ora che non ci sarà più T.O. a forzare i raddoppi della safety, probabilmente anche Witten non avrà più vita facile nel mezzo del campo. Miles Austin per di più s' è dimostrato molto incline agli infortuni, caratteristica in cui eccelleno anche Stanback e Hurd, gli altri due che dovrebbero completare il reparto. Insomma in definitiva, dietro a Roy Williams c' è solo robetta, per carità Hurd e Austin possono avere del potenziale, ma non saranno mai delle stelle. Allora come agire? La classe di ricevitori neo-professionisti del prossimo draft sembra essere abbastanza profonda da permettere di trovare dei buoni prodotti su cui lavorare anche al secondo giro, il problema è che sino a poche ore fa quella scelta era da investire sul vero need di questa squadra, ovvero il ruolo di safety. In free agency ci sarebbe Holt, appena rilasciato dai Rams, ma a questo punto significherebbe investire una buona quantità di denaro su di un 32enne (che va per i 33) e bisognerebbe battere la concorrenza di altre squadre anche con più spazio salariale (qualcuno ha detto Eagles?) e poi verrebbe a fare il numero 2? Visto che Roy Williams aveva richiesto e reclamato il ruolo di essere il numero 1 ancor prima del taglio dell' 81. Il numero 2 probabilmente lo farebbe ben volentieri Marvin Harrison, che probabilmente si accontenterebbe di un contratto anche più modesto, il dubbio su di lui è però a livello atletico: l' ex colt ha ancora qualcosa da dare? C' è un certo scetticismo su questa questione, scetticismo più che motivato. Altro la free agency in questo momento non propone, Coles sarebbe stata un' ottima presa, peccato che si sia già accasato ai Bengals, e soprattutto il salary cap dei cowboys non permette ai tifosi di sognare nomi altisonanti, per di più i vari Boldin o Chad Johnson costerebbero qualcosa anche a livello di scelte, sicuramente per arrivare al primo ci sarebbe bisogno di una prima scelta, che quest' anno a Dallas hanno già venduto e si spera non cedano anche quella dell' anno prossimo. Per quanto riguarda Ocho Cinco, ormai non ci meraviglieremo più di nulla, ma ci sfuggirebbe il senso logico di tagliare T.O. per motivi caratteriali e poi andare a prendere uno della stessa pasta e per di più decisamente sopravvalutato dal punto di vista “tecnico”. Boh.

Insomma, per chiosare il lato Cowboys direi che “pessimismo e fastidio” descrivano in maniera appropriata la situazione, passando al lato T.O. invece molti sono gli scenari che già a poche ore dal taglio si sono immaginati: molte sono le squadre che stanno cercando dei ricevitori e quando uno del calibro di Owens irrompe sul mercato siam certi che squilleranno parecchi telefoni in queste ore, la soluzione più “intrigante” potrebbe essere quella di una firma con i Dolphins e la reunion con Parcells e Sparano, la convivenza quando i tre si incontrarono in quel di Dallas non fu delle più felici, i risultati stessi non entusiasmarono, certo è che nessuno più di Miami ha bisogno di un ricevitore e a questo punto aggiungere un veterano di tale caratura potrebbe rivalutare tutto il giovane pacchetto di wide receivers dei Delfini. Philadelphia avrebbe tranquillamente lo spazio salariale per rifirmarlo, ma quella di Owens nella città dell' amore fraterno è una storia che è stata già scritta, sarebbe uno scenario surreale.....e forse proprio per questo pensiamo che Owens possa valutare attentamente una possibile offerta (se mai questa arriverà) degli Eagles: a lui piacciono le sfide impossibile, questa sua voglia di andare sempre controcorrente e sfidare l' opinione pubblica. T.O. però vuole vincere entro breve (e questo già di per sè porterebbe a non considerare un accasamento ai Raiders) e tra le squadre che sono alla ricerca di un WR chi più dei Titans potrebbe dargli una chance di vittoria? Tennessee ha sorpreso un po' tutto e tutti la passata stagione, ma ormai che si è costruita con le proprie forze questa dimensione di contender deve fare di tutto per mantenerla, perso Haynesworth, l' acquisto di un ricevitore così forte potrebbe essere un segnale importante dapprima all' ambiente e poi alla squadra stessa che proprio in questo reparto ha lacune ormai da anni, quello che ci lascia un po' perplessi è la connection con Collins...Già meglio potrebbe essere eventualmente quella con Flacco, i Ravens dopo aver perso molti tasselli, soprattutto in difesa, stanno iniziando a aggiustare la squadra e forse il braccione di Flacco sarebbe la rampa di lancio ideale per i sogni di gloria di T.O. Certo è che Rosenhaus qualche anno fa, quando il suo assistito lasciò la California per andarsene a Philadelphia, fece un po' di pasticci annullando una trade proprio con i Baltimore Ravens...e quindi anche in questo caso ci sarebbe una specie di “ritorno”, Owens non fa mai le cose semplici, d' altronde.

Nemmeno quando mangia i popcorn.