mercoledì 21 gennaio 2009

Shock the world

Premessa e promessa: in questo articolo non leggerete mai “l' attacco vende i biglietti, la difesa vince i campionati”, piuttosto leggerete l' attacco è divertente e la difesa ci fa addormentare, quindi cercheremo di stare il più lontano possibile dal solito cliché sperando di non farvi addormentare, comunque in fondo troverete la solita pin-up, quindi almeno per quello vale la pena scorrere almeno con la rotella tutto l' articolo.

Quarantatreesimo Super Bowl, Pittsburgh Steelers contro Arizona Cardinals, l' avessimo detto 4-5 mesi fa ci avrebbero presi per pazzi: se gli Steelers ci possono anche stare, benchè sulla carta Colts, Patriots e Chargers dovevano essere le maggiori accreditate della AFC per il grande ballo, i Cardinals sono figli di questa pazza stagione NFL: a bocce ferme l' NFC doveva essere una storia a 3: Cowboys, Saints e ovviamente i campioni uscenti Giants, poi squagliatisi in dirittura di Gennaio e usciti per mano degli Eagles, mentre Dallas e New Orleans non vincevano le loro rispettive division né tanto meno ci andavano vicino, mancando addirittura l' approdo ai playoff.

La post season della National quindi prevedeva già in partenza squadre sorpresa, tra le squadre sorpresa però gli equilibri sembravano essere comunque delineati: doveva essere un affare tra i campioni in carica e i Panthers, al massimo gli outsider Eagles, in formissima e lanciatissimi, potevano fare qualche scherzetto. E invece, fortunatamente, anche a Gennaio si è ribaltato tutto, una squadra proveniente da una division ridicola, quindi sostanzialmente non abituata alle sfide “serie”, una squadra che da fine novembre a playoff ormai acquisiti aveva smesso di giocare, cosa molto pericolosa soprattutto in uno sport come il football che vive di momenti di inerzia e di ritmo, una squadra, che per 16 partite aveva mostrato una difesa rivedibile per essere eufemistici, ha schockato il mondo battendo nell' ordine uno dei migliori attacchi su corsa della Lega (Falcons), la squadra forse più solida e più completa della NFC (Carolina) e i predestinati (questo era l' anno di Philadelphia dopo i Phillies vincenti delle World Series, era l' anno degli Eagles che avevano acciuffato i playoff con una serie di risultati incredibilmente favorevoli all' ultima giornata). La metamorfosi della difesa è stato il segreto di Pulcinella di questa cavalcata che li ha portati a Tampa a giocarsi l' ultima partita della stagione, le ricezioni di Fitzgerald (419 yards in 3 partite, record per yard ricevute infranto e migliorabile, appartenente a nientepopodimenoche Jerry World Rice, shock the world, again) hanno divertito e entusiasmato tutti i tifosi e i supporters neutrali, rendendo questi playoff, che un po' tutti abbiamo trovato un po' bruttarelli, più appassionanti e spettacolari, la “tripletta” di TD nel championship è solo la punta dell' iceberg di questo giocatore favoloso che finalmente dopo anni di delusioni e promesse non mantenute da parte della sua squadra è arrivato sui palcoscenici che gli competono (a lato una foto del Super Bowl XLIII.)




I Cardinals erano ormai anni che dovevano esplodere e alla fine l' hanno fatto nell' anno che meno ci si aspettava. Vincere il Super Bowl però rimane ancora una impresa pressochè impossibile, perchè dall' altra parte c' è una squadra che ha tutte le caratteristiche vincenti: Pittsburgh è la solidità fatta a football, una difesa che tieni ogni partita aperta in qualsiasi situazione, una delle migliori difese nella storia della NFL, ma non solo, un QB, Big Ben Roethlisberger, che magari non sarà stilisticamente bello quanto un Brady o un Peyton, ma che vince le partite, non sbaglia mai sotto pressione, riesce a tenere viva più di chiunque altro ogni azione offensiva, blitz o non blitz.

Gli Steelers, raggiungono il Super Bowl a soli tre anni di distanza dal loro ultimo titolo, con un Head Coach con 2 anni di lavoro alle spalle, ma con una marea di giocatori abituati a giocare e a vivere questo tipo di partite: dalla loro hanno l' esperienza e la consapevolezza di essere forti; Arizona, fatta eccezione per Kurt Warner, è composta da debuttanti e potrebbe pagare anche questo. E sono guidati da un' allenatore, Wisenhunt, inesperto tanto quanto il Tomlin di Pittsburgh, e che in Pennsylvania conoscono molto bene, in quanto ex offensive-coordinator sotto il regno Cowher agli Steelers.

Va però ribadito che se ci siamo divertiti da esterni in questi playoff è soprattutto grazie a questi Cardinals, ok anche le difese sanno essere spettacolari, ma a noi piace esaltarci con gli attacchi e Warner to Fitzgerlad ha per lo meno soddisfatto questa nostra richiesta di esaltazione: allora, che vincano gli Steelers o i Cardinals non ci fa differenza, speriamo che il duo di Arizona, magari aiutato da un Boldin non ancora al 100% fisicamente, ci possa tener svegli nella partita più importante della stagione, dall' altra parte Santonio Holmes sembra l' unico in grado di dare qualche scossa di spettacolarità, di fare quella giocata che ci possa far rinsavire dalla monotonia della perfezione della loro difesa.

Si troveranno di fronte due delle safeties più forti della Lega: Polamalu ormai non ha più nulla da dimostrare, ha giocato un championship da indemoniato, come suo solito, chiudendolo definitivamente con il suo primo TD in carriera in postseason; vederlo giocare è uno spettacolo al di là del punteggio della partita, tanto quanto veder ricevere l' 11 di Arizona, e Warner dovrà fare molta attenzione ad ogni snap per individuare bene il diavolo della Tazmania sul campo; dall' altra parte Adrian Wilson, per cui vale lo stesso discorso fatto per Fitzgerald, giocatore dalle doti tecniche e atletiche che lo rendono uno dei difensori più completi della NFL, che però è stato sin troppo svantaggiato dai non risultati della sua squadra, squadra a cui ha legato il suo destino quando, qualche anno fa, pur se free agent, decise di restare nel deserto (letterale e tecnico) di Phoenix: le sue lacrime e le parole mozzate nell' intervista post-partita dopo la vittoria su Philadelphia, quel “we worked hard” sono il manifesto di una squadra che finalmente e allo stesso tempo inaspettatamente ha raggiunto un obiettivo storico.

I Cardinals, in tutte le loro reincarnazioni (St. Louis, Chicago e poi Phoenix) non hanno mai vinto un titolo da quando c' è il Super Bowl, né tanto meno l' avevano raggiunto, l' ultimo alloro è datato stagione 1947, 61 anni fa, nel frattempo 1,203 giocatori hanno vestito il casco con l' uccellino ed Obama è l' 11esimo presidente degli Stati Uniti eletto in questo lasso di tempo (11 come il numero di Fitzgerald, anche se con capigliature diverse...); gli Steelers invece potrebbero essere la prima squadra a vincere 6 Super Bowl, l' altra faccia della medaglia, staccherebbero i 5 di Cowboys e Niners, che peraltro sono ormai anni che guardano lontano e nemmeno lo vedono (cit.) il Vince Lombardi Trophy.



Bene, siamo arrivati alla fine, una promessa l' abbiamo mantenuta, ora non ci resta che mantenere l' altra:


Si ok, sono i ST. LOUIS Cardinals di baseball, ma ci formalizziamo?