martedì 30 settembre 2008

[week 4] Non è facile restare perfetti

Rispolverare l' inflazionatissimo detto secondo il quale “l' attacco vende i biglietti, la difesa vince le partite” potrebbe sembrare banale, ma in una settimana in cui Colts, Patriots e Lions riposavano, c' hanno pensato Broncos e Cowboys a rinverdire questa banalità che in quanto tale non si distanzia mai dalla realtà.

Denver ha perso una partita che forse nemmeno John Anthony in “Rischio a due” sarebbe stato capace di azzeccare, la Kansas City vista sino alla week 3 era assieme ai Rams la cosa più distante dall' essere una squadra di football, zero attacco con lacune viscerali nel ruolo di QB e meno di zero in difesa e sulla carta possibilità di miglioramento quasi nulle. E invece Kansas City non solo ha vinto questa partita, ma per certi versi l' ha dominata, l' ha controllata e anche quando il punteggio sembrava in bilico ha sempre dato la sensazione di poterla vincere. Questa volta Jay Cutler non è riuscito a fare un punto più degli avversari, che grazie alle corse del ritrovato Larry Johnson (dopo un anno di sofferenze è arrivata la seconda prestazione piu che positiva 121+198 e 3 TD, nonostante la linea davanti a lui già non eccelsa continui a perdere pezzi, domenica si è infortunato Branden Albert, prima scelta di quest' anno) ha controllato il cronometro, mandando fuori ritmo e mettendo pressione sugli attacchi degli avversari. Sono così arrivati ben 4 turnover, tutti sanguinosi, specie i 2 intercetti avvenuti in drive consecutivi nel terzo quarto, quando Denver doveva far vedere che poteva vincerla in qualsiasi momento. Forse il tutto può essere spiegato con un semplice concetto: hanno sottovalutato l' impegno e gli avversari, ed è un vero peccato, perchè partire 4-0 sembrava ampiamente possibile a questo punto ed ora arrivano impegni più difficili: Tampa e Jacksonville (al Mile High Stadium) e la visita ai Patriots, 3 partite prima del loro bye week che diranno molto sulle possibilità di approdare nella post season, come valore assoluto non sono degli attacchi stratosferici, ma solidi e specie i Jaguars metteranno a dura prova la difesa deficitaria della squadra del Colorado sulle corse.

Se comunque le aspettative attorno Denver ad inizio anno erano altre ed essere 3-1 dopo quattro partite è un bene, la sconfitta di Dallas nel rivalry game contro i Redskins potrebbe lasciare più di uno strascico. Analizzando la partita non c' è comunque niente da obiettare, la squadra della Capitale ha nettamente meritato la vittoria che altresì poteva essere anche più netta se fossero stati sfruttati meglio i viaggi nella red-zone texana. La costante negli ultimi anni delle sfide tra le due squadre che forse più di qualsiasi altre si odiano è la prestazione di Santana Moss, questo nan....questo ricevitore di altezza non eccelsa che sempre si esalta quando vede la stella blu, anche questa volta ha tirato fuori una partita cinque stelle extra-lusso, alla quale manca solo il TD (peraltro ottenuto ma vanificato da una penalità stupida di un suo uomo di linea), 145 yards ricevute e la sensazione che Newman lo stia ancora cercando in giro per il campo; quello che fa strano è che in estate Jerry Jones, padre padrone dei Cowboys, si era affrettato ad inchiostrare il CB problematico Adam “non più pacman” Jones proprio per marcare questi tipi di ricevitori, mentre poi si continuano ad affidarli a cornerbacks che invece hanno dimostrato negli anni di non avere il passo necessario per marcarli...mah...La sconfitta però non ha solo questo padre, non ha convinto per nulla il gameplan, con il gioco di corsa mai cercato, nemmeno ad inizio partita, non ha convinto il front 7, che dopo 2 drive iniziali non è più riuscito a mettere le mani addosso a Jason Campbell, il quale invece dal canto suo ha convinto e non poco: l' avevamo visto spaesato, impreciso, frustrato e fuori forma nell' opener kick off contro i Giants, lo rivediamo 3 settimane dopo totalmente cambiato, sgusciante e fantasioso al punto giusto, lui è l' emblema della trasformazione di tutti i Redskins, che probabilmente in questo momento sono la squadra più in forma della Lega e che vincendo questa partita mandano un segnale chiaro alla division più dura della NFL.


Sul piano tecnico questi due upset sono quelli che conquistano la copertina di questa settimana, sul piano umano invece la storia di Matt Bryant ha riscaldato i cuori di molti americani e non solo: il kicker dei Buccaneers in settimana ha subito il lutto più triste che un uomo possa subire, veder morire il proprio figlio, di 3 mesi, è una disgrazia allucinante che può mettere K.O. chiunque; Bryant invece ha voluto giocare questa domenica, non riusciamo nemmeno ad immaginare cosa potesse macerarlo dentro, ma lui ha voluto comunque essere in campo, mai come in questi casi la prestazione sua o della squadra passa in secondo piano, il 3/3 e la vittoria della squadra della Florida contro i Packers crediamo siano servite più che altro per staccare la spina dalla vita reale che ha voluto colpirlo così pesantemente.


Ritornando sul piano strettamente sportivo, non possiamo esimerci di consegnare il nostro personale premio MVP della settimana a Brett Favre, in concomitanza assegniamo il premio LVPs alle secondarie dei Cardinals: Favre è tornato a fare quello che ha fatto per decenni, la sua sbracciata inconfondibile ha vivisezionato una difesa che va detto tende anche a vivisezionarsi da sola, 6 TD passes ne fanno già il leader della statistica, non sappiamo quante partite vinceranno i Jets e se saranno abbastanza per approdare ai PO, ma quel che sappiamo è che il loro QB a fine anno sarà tra i primi 3 come TD lanciati, che poi alla fine è quello che a lui veramente interessa, non si spiegherebbe in altro modo questa sua ostinazione nel voler continuare a giocare....


Detto in apertura delle sorprese in negativo, veniamo in chiusura alle sorprese in positivo: Bills e Tennessee. Minnesota doveva essere la rivelazione dell' anno, se non della Lega tutta, almeno della sua division...e invece 1-3 è un record che impressione forse tanto quanto il 4-0 dei Titans. La settimana scorsa l' avvento di Frerotte e soprattutto il panchinamento di Tarvaris Jackson doveva essere la panacea di tutti i mali e invece? Invece no, le scusanti possono essere la parziale condizione fisica di Peterson, ma Chester Taylor ha dimostrato nelle passate stagioni di poter sopperire in queste situazioni, invece continua ad essere poco utilizzato (benchè anche lui con qualche acciacco fisico), la linea offensiva, la migliore di tutta la lega, ha sinora reso meno del prevedibile anche per assenze che già dalla settimana prossima dovrebbero rientrare, certo è che in Monday Night in casa dei Saints inizia ad essere l' ultima spiaggia e vista la condizione delle due squadre prevedere un 1-4 potrebbe non essere una cosa così irreale. Ma è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare, i Vikings non hanno perso con i Chiefs, hanno perso con i Titans che hanno saputo trasformare in 21 punti i 4 turnover forzati e che possono schierare quello che attualmente è il rookie dell' anno, Chris Johnson, ai primi TDs da professionista; l' assenza di Vince Young sembra pesare veramente poco e per certi versi questo potrebbe essere anche un bene per il ragazzo del Texas, che può rimettere assieme con calma i pezzi della sua vita, se il problema era proprio la pressione vedere la sua squadra vincere comunque, togliere dalle sue spalle tutto il peso della vittoria o della sconfitta potrebbe aiutarlo a rimettersi in sella, che è quello che tutti noi amanti di questo sport speriamo.

La vittoria di Buffalo era più prevedibile questa settimana, ma le partite bisogna giocarle e ancora una volta Buffalo l' ha giocata e vinta allo stesso modo al quale iniziamo ad abituarci, primi 3 quarti così così dell' attacco, con la difesa chiamata a non far scappare gli avversari e ultimo quarto di rincorsa e di rimonta, stavolta non è servito nemmeno il quarto periodo perfetto di Edwards, solo 3 lanci per lui, 4 considerando quella della conversione da 2 punti (peraltro andati tutti a segno nel drive che ha dato il colpo del K.O. alla partita). L' impegno di settimana prossima nasconde più insidie di quello che può sembrare, i Cardinals sono un' eterna incompiuta, ma proprio in quanto tale ci hanno abituato negli anni ad avere picchi bassi alternati a picchi alti, il loro attacco potrebbe portare più di un grattacapo alla difesa dei Bills, il segreto di pulcinella di queste 4 vinte e 0 perse.


La chiosa finale la dedichiamo ad un altro vecchietto che ha sì perso lo scontro diretto con Favre ma ha mostrato che se c' è da fare a pallate non è ancora secondo a nessuno: 472 yards, 57 lanci tentati in una partita subito compromessa, ma di certo non per colpa sua, Kurt Warner era stato dato per finito forse troppo presto, forse qualcuno nel Missouri si starà mangiando i gomiti.

lunedì 29 settembre 2008

MotoGP - Round #15

Il mondiale è finito. Mancano tre gare ma è finito. Mancano tre gare di cui due a orari pessimi, come quella di ieri, e nessun uomo sano di mente si alzerà mai alle 6.30 della domenica mattina per vedere una gara senza un vero senso significato. Neanch fossimo Testimoni di Jeova.
A meno che non siate tifosi di Rossi e abbiate voluto festeggiare l'evento in diretta. "Scusate il ritardo"... non fosse che non ce l'abbiamo con lui risponderemmo che "tranquillo, non ti aspettavamo. Potevi tardare un altro po'". Ma il campione è il campione, e uno non può attaccarsi a Meda per ogni problema del pianeta. Anche quest'anno è finita, vedremo come seguire le prossime pagelle e, soprattutto, vi invitiamo alla lettura del pagellone finale. Un appuntamento da non perdere in edicola, insieme al calendario 2009 di Loris Reggiani in nudo integrale, a fine novembre.



Rossi - voto 10
Ha vinto il più forte. E' tornato lui, quello che conoscevamo quello che, seppure ancora giovane, non sembrava più cannibale come quando era giovanissimo. E invece è ancora affamatissimo, tanto da non voler stare dietro a nessuno, anche quando non c'è bisogno di esagerare. Ha vinto guidando in modo fantastico per mesi, con il sole, la pioggia, in circuiti "vantaggiosi" e non. Ha vinto mettendoli in fila tutti, come ci aveva abituato per tutto l'inizio del nuovo millennio.

Casey Stoner ci ha messo del suo, tanto del suo, persino troppo. Ma per battere questo Valentino servono anni di gavetta e il titolo di campione del mondo in carica, per quanto pesante, non basta da solo. Bisogna essere come lui. Bravi, fortunati, veloci. E continui. Ma soprattutto affamati.

Gli altri non sono mai esistiti. E' esistito invece il solito mondo che lo circonda, che lo "copre", che tutto perdona e tutto crea. Ci è passato in mezzo anche Alberto Tomba, spacciato in ogni modo alla TV, ai suoi tempi, anche se tutti si erano accorti che la sua spontanea simpatia, la sua genuinità erano parte di un bagaglio tecnico mancante: il cervello.

E' stato così anche per Pantani, finché non lo si è voluto buttare giù dal trono. E' stato così per Schumacher e chissà per quanti altri. Ma per Rossi è "di più" anche questo. Perché si parte da un pubblico di ragazzini indemoniati e accecati dal tifo, si continua con una stampa sempre e comunque favorevole, telecronace dilettantistiche e faziose fino alla nausea, sponsor incredibilmente compiacenti anche quando non si fa il loro gioco come mai accaduto prima.

"Ha saputo vendere bene il suo personaggio" hanno detto in tanti, persino Biaggi che, a un certo punto, dovette ammettere i propri limiti di comunicabilità, dovuti anche a un improvviso oscuramento creato sempre da lui, da quel ragazzino che correva forte e sapeva essere sfrontato e un po' cafone. Eppure basterebbe poco, un po' di onestà per ammettere tante piccole sfumature, dall'illegalità di Laguna Seca, coperta con articoli e servizi su quanto belli e spettacolari fossero stati i primi ter giri all'errore di Assen che portò via polso e mezzo mondiale due anni fa, un errore coperto sulla stampa dalla pioggia. Come ammettere che i contatti televisivi sono talmente ricchi ora che c'è lui che, alla fine, perché dire sempre la verità? Perché mandare gente seria sul posto. Megli oassecondare: se lui è simpatico risulterà simpatico tutto quello che fa, qualsiasi buffonata ci si possa inventare, qualsiasi pezzente gli rifiliamo di fianco per parlare un po'.

Come ammettere che ogni tanto è stato più bravo qualcun altro. Come ammettere che lo scorso anno, di questi tempi, si parlava di rallie perché, questa MotoGP, era inguardabile. Sappiano lor signori che chi ama le corse in moto, chi si diverte dello spettacolo su due ruote, non ha bisogno di Valentino Rossi. Lo apprezza, lo rispetta, rimane a volte incantato dalla sua classe, ma non ne ha bisogno pèerché sa che la MotoGP c'era anche prima. E sappiano, sempre costoro, che il campionato di quest'anno è stato monotono più o meno quanto quello del 2007. Ma lor signori no, non lo sanno, perché ha vinto lui, quindi è tutto spettacolo. Show, risate, brindisi.

E chi esce dal coro, chi pensa che tutto ciò che circonda il Rossi motociclista (ma anche quello che non lo circonda, questa misteriosa e costante assenza di gossip, scandali e porcate che, da sempre ingiustamente, colpiscono prima o poi tutti coloro che hanno successo in Italia - vista la nostra "classe" giornalistica - è assai sospetta) sia enfatizzato e sponsorizzato a dismisura, cade nel torto, perché si fraintende il contestare il contorno con un'ammissione di mediocrità che mai c'è stata e mai ci sarà. Essere fuori dal coro, contestare, di tanto in tanto, tutto ciò che va oltre le oggettive qualità del campione, è spesso visto come un'assenza di obiettività, come una critica senza senso, da imbecilli.

Ma questo è ovvio se lo scudo lo levano sempre gli stessi, quelli che poi fanno di un campione, tra i più grandi di sempre (o il più grande, fate voi, a me 'ste cose interessano fino a mezzogiorno) un essere sovrannaturale perdendo di vista la realtà. E se vinvono gli altri è sempre culo, la moto, la gomma, il tempo, il mal di pancia. Un mondo a parte, certo, per un pilota che non fa elemento di paragone perché troppo superiore, ma al quale si riconoscono solo imprese e tutto ciò che fanno gli altri non esiste o è semplicemente fortuito. Perché se butti via un mondiale contro Nicky Hayden vien da dire che è tutto culo quello dell'americano, ma scrivere che hai sbagliato tu, clamorosamente tu, diventa davvero troppo difficile per questa banda di lacché che, tra le collinette del Mugello, assiepati fra i centomila tifosi, ha trovato gli opinionisti dell'era Rossi. Dieci per lui, zero, sempre e comunque, per quello che lo circonda, per quello che tentano di creare anche quando, a tratti, sembra che a lui freghi il giusto. Com'è giusto che sia pèerché lui corre per vincere, divertirsi e divertire. E spesso ci riesce, mentre il muro di cartone innalzato alle sue spalle è una cosa totlamente inutile.

Anche perché se lui è riuscito a vendere la propria immagine, prima di comprarla avremmo voluto sapere che dentro la confezione ci avremmo trovato anche il resto.

Quasi tutta spazzatura.

Gli altri - voto n.p.
Inseguono.

PS: sarebbe stato bene un bel "Immagini & Sport" visto il modo in cui abbiamo seguito il mondiale di quest'anno, ma era l'8° titolo, non una gran novità. Il nostro direttore avrebbe censurato. Lui non si allinea mai. E, soprattutto, non è in vendita.

domenica 28 settembre 2008

Ballan...do sul mondo!

Primo un italiano. Secondo un italiano. Terzo un italiano. No, scusate, sarebbe stato troppo. Quarto un italiano. Insomma, quel che i giornalisti bravi definirebbero una “trionfale giornata per il ciclismo azzurro”. Nel giorno dell'ultima gara del bicampione mondiale Paolo Bettini, è stato Alessandro Ballan a vincere la gara con un bellissimo scatto a 3 km dalla fine sorprendendo un gruppetto in cui si trovavano 3 azzurri, uno più bravo dell'altro nell'ultimo giro per scremare prima e colpire poi il resto del gruppo.

Tutti che marcavano Bettini, tutti attenti a Cunego o Rebellin (altri splendidi protagonisti della gara e arrivati rispettivamente secondo e quarto) ed invece è stato il veneto a staccare tutti con quella che in gergo viene definita “sparata” e che ha gasato all'inverosimile i telecronisti di Eurosport che gridavano come matti e tutto il pubblico di Varese che lo ha accompagnato negli ultimi metri.



Tutto bello? Tutto magnifico? Boh, io non ci metterei la mano sopra.....Chissà che tra qualche mese non ci sveglieremo con la notizia che Ballan è stato l'ennesimo ciclista trovato positivo all'antidoping.
Ma perché pensare male? direte voi. Giusto. Magari sarà così bravo e fortunato da non farsi beccare. E già, io ho ormai perso ogni fiducia.
Forse l'incipit di questo pezzo vi ha ricordato qualcosa, e se non l'ha fatto andate immediamente a leggere questa bella e crudele intervista a Ivano Fanini, presidente del team ciclistico «Amore & Vita-McDonald’s», personaggio sempre più ai margini del gruppo, visto come un reitto solo perchè s'incaponisce nella sua personale lotta contro i mulini a vento, quella contro il doping.

Io non posso e non voglio aggiungere nulla a quello che lui dice, è già così terribile quello che lui dichiara, ma è ancora più terribile l'indifferenza con cui il mondo del ciclismo affronta queste dichiarazioni (date poi proprio nei giorni del mondiale ospitato in Italia....ma come si permette? Rovinare uno spettacolo così...).
Chi vi parla è uno che è stato innamorato pazzo del ciclismo, che nella sua vita ha posseduto esclusivamente bicicletta da corsa (e che trova scomode le normali biciclette...), che girava da solo intorno alle campagne del suo paese per trovare qualche piccola salita (e chi è mai venuto nel Salento dovrebbe sapere che non è affatto semplice!) per immaginare di essere sul suo personale muro di Huy (diciamo la verità: con tutta l'immaginazione che può avere un ragazzino è difficile traformare una salita di 100 mteri nel Mortirolo....) da domare in mezzo a due ali di folla, staccando avversari immaginari mentre il telecronista, il mitico De Zan (quello originale, il senior eh?), ne tesseva le lodi inventando aggettivi immaginifici.

Quel ragazzo poi è cresciuto, e ha visto lo sport che tanto amava trasformarsi in un laboratorio per scienziati pazzi (o forse erano solo gli occhi di un amato che non vede i difetti della sua bella?), ha visto quelli che considerava i suoi idoli tradirlo a mano a mano, uccidere ogni sua speranza, ogni possibilità che gli concedeva (“magari questo non è come gli altri”), finchè non ha deciso che gli bastava, che quella bicicletta a cui per l'uso aveva quasi spezzato il telaio poteva definitivamente rimanere nello sgabuzzino. E che un giorno, se mai avesse un figlio, quasi quasi gli regalerebbe meglio una moto, magari per la salute è meglio...
Ma basta. Oggi è il giorno dei festeggiamenti! Abbiamo vinto l'oro mondiale! Ballan vestirà per un anno quella maglietta color arcobaleno che in tanti bambini sognano ancora. Quindi complimenti! Complimenti alla nazionale italiana, complimenti al suo CT Ballerini, complimenti agli organizzatori, complimenti a Bettini, a Rebellin, a Cunego, e naturalmente complimenti a Ballan.
Ed al suo medico, al suo farmacista, al suo stregon, a colui che sta' contribuendo ad uccidere i sogni di un bambino.

martedì 23 settembre 2008

[week 3] trezero o zerotre

Benchè tutta l' attenzione degli americani (sarà vero?) sia rivolta a due avvenimenti extra-footballistici che hanno caratterizzato la domenica a stelle strisce, noi mantieniamo i nostri impegni con noi stessi e ci accingiamo a parlare di quello che è stata questa terza settimana con la palla ovale e a punta. Facendo però un preciso distinguo: vedere tra una pausa e l' altra del Sunday Night quello che stava succedendo a New York deve aver emozionato anche chi magari non segue tanto il baseball, l' ultima partita allo Yankee Stadium, il primo lancio fatto tirare alla figlia di Babe Ruth e ricevuto ovviamente da Posada, la presentazione del lineup, le interviste di tutte le più o meno vecchie glorie più o meno ancora in vita, il capitano, Jeter, che viene fatto uscire nell' ultimo inning per fargli prendere la standing ovation (non per lo 0/4 di serata.....), l' ultima corsa di Mo Rivera che dal bullpen raggiunge rincorso dalla telecamera il monte di lancio del suo stadio per l' ultima volta e per l' ultima volta lancia l' ennesimo inning perfetto e mille altre piccole o grandi emozioni. Lo Yankee Stadium sbaracca dopo questa partita, non ci saranno playoff quest' anno e il nuovo ipermoderno superamericano stadio è quasi pronto a 50 metri dal suo predecessore..show must go on, cantava uno che poi alla fine non è che fece una bella fine, chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia ma non sa quel che trova, dice sempre mia nonna, che non sarà stata una rockstar ma per lo meno ancora se la campa dignitosamente.

L' altro evento che ha fermato (sarà vero?) l' America ieri sera è la Ryder Cup......no vabbè, siamo seri, del golf non interessa un cazzo a nessuno anche se strappa sempre contratti di sponsorizzazione allucinanti, come la vela con l' America's cup, è uno sport per ricchi del cazzo, per vecchi panzoni e per ex giocatori di calcio (Vialli, Poli, ecc ecc...) che ritengono troppo chic e snob camminare su di un prato ben curato e quindi lo fanno, trasportati dall' antenata della Smart e con al seguito un vile schiavo che gli deve portare le borse, con le mazze e le palline e al quale chiedere consigli per poi non seguirli salvo renderlo capro espiatorio nel caso in cui il colpo viri verso il laghetto, il golf è la reincarnazione dello schiavismo nei campi di cotone del Sud, ringraziamo allora Tiger Woods in quanto rappresentante della rivoluzione degli schiavi, registriamo la vittoria degli Stati Uniti sull' Europa in questa particolare competizione a squadre, rifiutiamo l' offerta avanzata dal nostro lettore Paolo da Verona che ci chiedeva un articolo intero dedicato all' avvenimento e andiamo avanti....


3-0 (Buffalo Bills, Denver Broncos, Tennessee Titans, Baltimore Ravens*, Dallas Cowboys, New York Giants)

Bills, Broncos, Titans e Ravens (seppur con una partita in meno, che peraltro se giocata sarebbe comunque stata abbordabile): alzi la mano chi si aspettava di vederli a fine settembre ancora immaccolati, calendari abbordabili? Errori arbitrali? Fortuna? Dominio? Ci sta tutto, ma i fatti sono chiari, in AFC le 4 division sono guidate da outsider per il momento e non è detto che tutti i vari Patriots, Chargers, ecc ecc riescano a recuperare queste partite.

I Bills hanno fatto finalmente chiarezza nel ruolo di QB, Trent Edwards sembra essere l' uomo giusto per loro, ha iniziato negli anni in punta di piedi, limitandosi a fare il compitino, ma piano piano sta venendo fuori specie negli ultimi quarti sta dimostrando di saper guidare la sua squadra alla perfezione, il tocco e l' accuratezza ci sono tutte, peraltro non lancia a Moss (Randy...) o Wayne, niente da dire, chapeau bas per lui e per tutta Buffalo, che grazie ad una difesa solida, tende a non andare mai pesantemente sotto e tiene le partite sempre aperte.

Non possiamo dire lo stesso dei Broncos, Cutler è un fenomeno senza se e senza ma, l' attacco gli domina le partite, la difesa gliele riapre, almeno sinora il trend è stato questo, tolta la passeggiata di inizio stagione, la seconda e la terza giornata sono state chiuse grazie ad una svista arbitrale (contro i Chargers) e ad una giocata stupenda del loro unico vero fuoriclasse difensivo, assieme a San Champ, D.J. Williams che stoppa un 3rd&1 fondamentale a fine partita contro i Saints. I Broncos nonostante il record intonso hanno ancora parecchio su cui lavorare, ma va detto che per loro il calendario non è stato facile, gli attacchi di New Orleans e di San Diego sono sulla carta quanto di più difficile da affrontare, e le gufat....ehm e le profezie di Enrico da Vicenza sono meno conosciute ma forse più temute di quelle di Maurizio Mosca.

I Titans hanno vinto anche questa domenica (ci scusiamo con Angelo da Bari Vecchia, che ci ha scritto chiedendoci di non parlare dei Titans, perchè ha “registrato” la partita e non voleva spoiler....ma la nostra etica giornalistica ci impone di non tacere di eventi di tale portata...), ma la novità sta nel fatto che questi Titans riescano a vincere senza Vince Young: no, non siamo impazziti, ma Tennessee, vuoi per la cabala, vuoi perché pure non facendo cifre fantascentifiche riusciva sempre a essere dannatamente clutch, da quando avevano messo VY come starter avevano iniziato ad ottenere più vittorie che sconfitte. I problemi fisici (sarà vero?) e mentali (sarà vero?) del prodotto di Texas University ultimamente però avevano fatto perdere più di qualche match e più di qualche speranza che potesse essere lui il re Mida di Nashville, Kerry Collins, diciamocelo, non aggiunge niente di che alla squadra, che continua a basarsi su guadagni medio corti via aerea, martellamento via terra anche grazie all' innesto di un ottimo rookie, quale Chris Johnson e grazie ad una difesa granitica in grado non solo di fermare gli avversari ma di generare turnover e ottime posizioni di partenza, fondamentali per il loro tipo di attacco. Viene da chiedersi se e quanto durerà, ma l' impressione è che sino a quando giocheranno con squadre del loro livello o anche solo leggermente superiori, non sarà facile batterli, e le prossime due settimane, prima del loro turno di riposo sono contro Minnesota e a Baltimora.

Proprio i Ravens sono l' ultima squadra della AFC ancora imbattuta, l' uragano Ike ha spostato l' impegno della week2 alla week9, il calendario non impegnativo (seppur considerando che le sfide divisionali sono sempre insidiose) ha fatto il resto, facendo incontrare ai Corvi, prima dei Bengals depressi e poi dei Browns spaesati, Flacco ha lanciato il minimo indispensabile (129+129), deve ancora lanciare un TD, ma per essere un rookie per il momento sta facendo ampiamente quello che gli compete e gli viene richiesto, al resto ci pensano il running game e la difesa che sembra voler tornare quella di due anni fa. Per ora il rookie da Delaware è 2 vinte e 0 perse come starter, il record di Big Ben è ancora distante e lunedì prossimo in Monday Night si va proprio in Pennsylvania.

L' NFC come prevedibile ha molte meno squadre ancora imbattute (anche se quelle della AFC dovevano essere altre....), da sempre una conference molto più equilibrata, peraltro si conferma il trend della division East, che per il momento prevede tutte e 4 le squadre sopra il 50% di vittorie e non a caso le due imbattute vengono da questa division (Dallas e New York) e le altre due hanno perso solo contro le prime due (Phila contro Dallas alla week2, Washington contro i Giants all' opener). I campioni uscenti e i favoriti alla successione, per il momento preseguono di pari passo, con vittorie più o meno sofferte. Dallas al Lambeau Field aveva sicuramente un impegno molto difficile, tenendo conto non solo della forza degli avversari ma anche quella della storia (0-5 per i Cowboys nella loro storia in quel campo). La partita è stata però dominata, ben più del risultato finale, una pressione costante su di un QB praticamente alla sua terza partenza da titolare tra i pro ha alla lunga tolto ossigeno all' ottimo attacco dei Packers, che non trovava sbocchi via terra, gli infortuni e gli acciacchi inoltre hanno aiutato la causa dei Cowboys, che in attacco hanno saputo sopperire ad un Romo piuttosto impreciso, grazie ad un lavoro ai fianchi degno dei migliori pugni di Mohammed Ali, grazie al “destro” Marion Barber e al “sinistro” Felix Jones...e se T.O. si rende decisivo nonostante solo 2 ricezioni, facendo blocchi fondamentali per i compagni in moltissimi giochi, allora la situazione si fa più rosea.

I Giants rischiano più del dovuto contro i Bengals (che però prima o poi ne vinceranno qualcuna...), ma le castagne dal fuoco gliele togli Eli Manning. Per questa frase detta anche meno di un anno fa, avremmo visto delle scene di ilarità incredibile, gente che sarebbe caduta dalla sedia con i crampi allo stomaco per le risate, Eli ora invece è diventato un QB dal sangue freddo, neanche fosse Peyton Manning di due anni fa, contro Cinci la partita non era stata delle migliori, ma con l' ultimo drive della vittoria ha cancellato tutto ed ha issato i suoi Giants sul 3-0, prima della settimana di riposo.


0-3 (Cincinnati Bengals, Cleveland Browns, Houston Texans*, Kansas City Chiefs, Detroit Lions, St. Louis Rams)

Con il Monday Night sono usciti da questa lista i Chargers, che decisamente stonavano in questa lista, le altre invece dimostrano che bisogna saper perdere e alcune di esse stanno già prendendo il master in questa particolare specializzazione.

I Rams erano 0-3 l' anno scorso e sono 0-3 quest' anno, e se l' anno scorso si poteva dare la colpa agli infortuni, quest' anno iniziano ad emergere sempre più precise responsabilità: la linea offensiva non trova più il bandolo della matassa, Bulger sempre aver perso l' estro che negli anni passati lo portava a guidare uno degli attacchi più spettacolari della Lega, Steven Jackson (peraltro non impeccabile durante l' estate con il suo lungo holdout) e Holt ad un passo dall' esplodere di rabbia e soprattutto 11 uomini che entrano in campo quando la palla ce l' hanno gli altri che definire difesa è un po' come definire pacifista Bush (non Reggie), totale: 29 punti di scarto di media...insomma, per i tifosi dei Rams il momento dei sorrisi sembra ancora molto lontano ed ora che sono venuti a mancare quelli che negli anni passati venivano generati dai disastri di San Francisco non vorremmo che alcuni di loro dessero vita a qualche insano gesto.

I Bengals seguono sulla falsa riga l' esempio dei Rams, domenica hanno anche rischiato di andare a vincere in casa dei campioni del mondo, ma quando serviva la difesa, questa si è sciolta, per la prima volta però in queste 3 settimane, Palmer ha dimostrato di avere ancora quel talento che tutti (o quasi) gli riconoscevano, Chad Johnson sembra ancora un corpo estraneo alla causa (crisi di identità? O solo voglia di essere tradato?). Domenica riceveranno la visita dei Browns, highlander: solo una ne resterà a 0. Cleveland sta rendendo realtà tutti i dubbi che si avevano: la difesa non è da playoff e l' attacco ha smesso di sorprendere, 2 td in 3 partite, roba da Ravens dell' anno scorso. Tutta colpa dell' HC? Tutta colpa del QB? Tutta colpa di chi ha dato al QB il contrattone, di fatto bloccando la crescita di Quinn? Sarà il tempo a darci le risposte, quello che ci sentiamo di dire per il momento è che l' anno scorso potrebbe essere stata gettata un' occasione più unica che rara per qualificarsi ai PO e Winslow+Edwards hanno un ego smisurato che difficilmente consentirà loro di tener chiuse le bocche se le cose continuassero ad andare male.

Di tutte queste però la squadra che verosimilmente sta peggio è Kansas City: nella week 2 abbiamo vissuto lo psicodramma dei QBs: Croyle già out, Huard che si infortunia, tale Marques Hagans, iscritto all' “albo” come WR, che evoluisce per qualche azione in QB/RB alla McFadden (o dovremmo dire alla Ronnie Brown......) e infine l' approdo in campo di Tyler Thigpen, chi?! Boh....Tyler Thigpen! Noi conoscevamo Yancey Thigpen, valido ricevitore nero degli anni 90, parentele le escludiamo, quanto tendiamo ad escludere la validità del giocatore che è partito titolare anche questa domenica: 14/36 e 3 intercetti. Notte fonda.

Su Houston non ci soffermiamo molto, giusto il tempo di dire che in molti pensavano che questo potesse essere il loro anno, mina vagante di una division molto difficile, l' ascesa di un QB praticamente al suo secondo anno, la conferma nell' olimpo dei ricevitori di Andre Johnson, la consacrazione definitiva di uno dei DE più dominanti....insomma sinora niente di tutto questo, in particolare la connessione Schaub-Johnson è quella che sta deludendo maggiormente, le sconfitte sono solo 2 (per via di Ike), ma domenica i Jaguars non renderanno loro la vita facile per evitare lo 0-3.

Restano i Lions e il Kitna-meter: continua a garantire le 10 vittorie stagionali...sarà mica lui che porta sfiga, ma se l' anno scorso perdevano ma almeno davano spettacolo, quest' anno perdono e basta...e gli avvoltoi di tutta la lega aleggiano sopra di loro in attesa che i pezzi da novanta chiedano di essere ceduti.


Menzioni d' onore o disonore (San Francisco 49ers, New England Patriots, New York Jets, Atlanta Falcons, Minnesota Vikings, New Orleans Saints)

Il mondo non è fatto per i perfetti, tra il bianco e il nero ci sono mille sfumature di grigio, tra il 3-0 e il 0-3 navigano a fari spenti sorrisi e musi lunghi, ne trattiamo una manciata per completare a modo nostro questa prima diapositiva della stagione appena iniziata: i New England Bradyless hanno interrotto (finalmente?) la striscia di perfezione in regular season, subire 4 (e dico QUATTRO!!!) td su direct snap al RB è qualcosa da strabuzzare gli occhi, quando poi li subiscono dei giocatori allenati da Belichick ti gela il sangue solo a pensare di essere uno dei giocatori della difesa, il bye week è ancora più preoccupante per i giocatori di Boston, 2 settimane di inferno per loro e al ritorno ci sarà l' attacco di Martz da affrontare. Attacco di Martz che inizia a dare i suoi frutti nella Baia, Gore era stato devastante anche alla prima giornata (persa) ora che O'Sullivan inizia ad ingranare forse è ora di smetterla di fare battutine sui Niners. I Saints la prossima settimana sapranno dirci di più sulla banda di Nolan e anche su loro stessi, si, perchè New Orleans doveva essere una delle più serie contender per rappresentare l' NFC al Super Bowl e invece....l' attacco ha dimostrato a più riprese di essere in grado di recuperare qualsiasi svantaggio, la difesa d' altro canto ha mostrato che non è capace di vincere le partite e Pierre Thomas non è Deuce McAllister. Se la difesa non si dà una svegliata, non saranno solo 2 a fine anno le sconfitte con 5 o meno punti di scarto. I Vikings sono partiti con l' handicap, saranno loro i sorvegliati speciali delle prossime settimane, per capire se era solo tutta colpa di Tarvaris Jackson, certo che con un fenomeno come AD concludere un' altra stagione con un 8-8 vivacchiando sarebbe davvero uno spreco assurdo. Parlando di Atlanta non possiamo far finta di nulla riguardo al fatto che battere Detroit e Kansas City non sia propriamente un' impresa eroica come scalare il Galibier negli anni '50 con i tubolari di ricambio a tracolla, però leggere 2-1 affianco al nome dei Falcons, fa una bella impressione, arrivasse uno che è stato in OT negli ultimi 2 anni e non sapesse nulla di quello che è accaduto nel frattempo sicuramente penserebbe “finalmente Vick......” e invece è “mio dio che bello poter giocare con un QB, per di più rookie, che sa lanciare questa palla....”, il resto lo fa Turner the Burner. Ok domenica si perde sicuro contro Carolina, però era giusto nominare i Atlanta ancora Vickless ma finalmente non più Winless. Chiudiamo con i Jets, usciti distrutti da un Monday Night in cui sono stati in balia degli avversari, incapaci soprattutto nel primo tempo di forzare qualche stop con la loro difesa e con un Favre che doveva essere il salvatore della patria, mentre la sua squadra fa registrare un record di vittorie (1) e sconfitte (2) che probabilmente avrebbe ottenuto anche senza di lui, manca ancora la chimica con i ricevitori (ed il secondo intercetto sta lì a dimostrarlo)




Infine un semplice rilevamento statistico, iniziare 3-0 non vuol dire aver vinto il titolo (per quello bisogna fare 3-0, o 4-0, a Gennaio...) ma nel 76% (70/91) dei casi da quando nel 1990 cioè da quando i playoff sono diventati a 12 squadre, chi ha iniziato 3-0 poi a Gennaio c' è andato a giocare.

Iniziare 0-3 invece è molto più indicativo, sempre dal 1990 214 squadre hanno iniziato con tre sconfitte, e solo 3 di queste (1,4%) sono poi riuscite ad approdare alla post-season...non ci riesce difficile pensare che l' anno prossimo questa statistica sarà 3/219 (o 220)

lunedì 22 settembre 2008

Sport e Immagini #14


Let's play ball....for the last time

Chiude i battenti uno dei ballpark più affascinanti, più storici, più vincenti della storia del baseball. Dal 18 Aprile 1923 sino all' ultimo lancio di Mariano Rivera ieri sera, 21 Settembre 2008, lo Yankee Stadium è stato uno dei simboli della MLB.

martedì 16 settembre 2008

[week2] Il mondo alla rovescia

Se si guardano le classifiche dopo due giornate di regular season sembra che il mondo sia capovolto. San Diego, Jacksonville e Seattle al palo senza vittorie, Indianapolis, Chicago e New Orleans con una sola vittoria e in testa squadre come Buffalo, Tennessee, Arizona e Carolina, sorprese alquanto imprevedibili di un inizio di stagione che fa già discutere.
L’abbonamento al servizio streaming di NFL.com, oltre a far incavolare la ragazza che sperava in serate di coppia, ci permette di seguire parecchie partite e di fare un’analisi di ciò che è successo in questa week 2.

Intanto si parte da New England e dalla prima partita senza Brady e con Matt Cassel in cabina di regia. I numeri del backup dell’MVP sono simili a quelli del suo illustre compagno quando nel 2001 esordì da titolare in sostituzione di Drew Bledsoe. Poco spazio allo spettacolo, pochi lanci profondi, ricerca maniacale della soluzione piu’ sicura, a costo di essere noioso, nessun td pass, ma anche nessun turnover, non è lui che deve fare la differenza, sono il running game e la difesa, contro i Jets bastano per la vittoria e per tenere a bada le velleità di Brett Favre, ma se si vuol pensare a rimanere ai vertici anche quest’anno bisogna chiedere di più all’ex USC, anche perchè Randy Moss è rimasto ai margini e non si sa per quanto vorrà esserlo. I Jets avevano un bel jolly da giocarsi per lanciarsi verso la postseason, i presupposti per una vittoria contro i Patriots c’erano tutti, ma l’attacco non ha girato e Favre ha sbagliato nel momento decisivo, facendosi intercettare da Meriweather.
Il suo erede a Green Bay, Aaron Rodgers invece dimostra che i dubbi sul suo impatto erano infondati, due partite e due vittorie, contro Detroit 3 td pass e un gran controllo della partita, anche quando la difesa aveva rischiato di mandare tutto a donne di facili costumi, ma i giochi del quarterback, la corsa in touchdown di Brandon Jackson e i regali di Kitna per Woodson e Collins permettono ai Packers di issarsi in testa alla NFC North.

La North che vede Chicago, rivale storica di Green Bay, perdere la possibilità di confermare la bella vittoria contro i Colts, subendo la rimonta dai favolosi Carolina Panthers di questo inizio stagione, partiti ad handicap con il td su punt bloccato, finiti sotto per 17 a 3, ma capaci di capitalizzare gli errori dei Bears, con i due fumbles di Olsen, le amnesie di Orton e le chiamate dubbie del coaching staff, e cavalcare la gran giornata di Jonathan Stewart, autore dei due touchdown che hanno ribaltato il risultato a favore dei leader della NFC South.

Con due vittorie, oltre a Carolina e Green Bay, ci sono anche i campioni del mondo dei Giants, che stanno dimostrando di aver cambiato marcia dopo la vittoria del Super Bowl, con un Eli Manning molto concreto dopo una prima partita non esaltante, aiutato dalla pochezza della difesa di StLouis, ormai lontana dall’essere quella squadra spettacolare di un tempo e sotterrata da mille problemi interni, tra cui un reparto difensivo non all’altezza dell’NFL, nonostante qualche spiraglio da Cris Long e un attacco in cui Bulger sembra non essere uscito dal tunnel infilato nella passata stagione e dove un fenomeno come Steven Jackson rischia di venire bruciato.

Nel Monday Night c’era la sfida fra Dallas e Philadelphia, due vincenti del primo turno, due squadre che cercavano di mantenere la vetta della NFC East, division che si prospetta come la più dura nella corsa ai playoff. In una gara estremamente spettacolare, in cui gli attacchi se la son goduta e le difese hanno preso una vacanza, i Cowboys sono usciti vittoriosi, nonostante 30 punti subiti nel primo tempo, con una meta di Marion Barber a 4 minuti dalla fine, seconda della serata del runningback che aveva già segnato su passaggio di un Romo che ha chiuso con 350 yards e 3 mete, dimostrando di non aver subito il contraccolpo dell’ennesima sconfitta ai playoff. Owens è tornato a dirigere il traffico e Witten a mostrare il suo talento, l’attacco di Dallas è onestamente bellissimo da vedere, se riuscissero anche ad abbellire la difesa potrebbero andare in fuga nella corsa al titolo, ma quando si arriva a gennaio replicare il primo tempo del Monday Night non sarebbe salutare per le coronarie dei tifosi dell’America’s Team. Gli Eagles ci hanno provato con McNabb, ma soprattutto con il solito Westbrook all-around, capace di segnare due td su corsa e uno su passaggio, e hanno mostrato lo scintillante talento di DeSean Jackson, ancora sopra le 100 yards ricevute, grazie alla sua velocità e al fatto di avere un signor quarterback a lanciargli i palloni.

A Tampa insieme con i Cowboys potrebbero esserci gli Steelers che vincono ancora contro i rivali di Cleveland, costringendo Crennell allo 0-2 dopo tante aspettative create dalla scorsa stagione, senza entusiasmare, ma dimostrando solidità in attacco, con Big Ben sempre in controllo, e la solita efficacia difensiva che non ha lasciato scampo a Derek Anderson e Jamal Lewis.

A contendere l’AFC agli Steelers, oltre ai Patriots, ci saranno sicuramente i Colts, che sembrano voler partire senza troppe fanfare per essere più carichi a gennaio. Dopo la sconfitta contro Chicago, Peyton Manning rischia di perdere anche a Minnesota, contro i Vikings di Adrian Peterson, che corre in lungo e in largo per tre quarti, lanciando la squadra sul 15 a 3 con 5 calci di Longwell, vicino al record di Bironas di field goal segnati, ma non ha il minimo supporto da Tarvaris Jackson, ancora lontano dall’essere un quarterback NFL, e dal coaching staff che si dimentica di avere anche Chester Taylor a roster e costringe AD agli straordinari, finendo per sovraccaricarlo e perderlo nel momento decisivo. Manning, nonostante i mille infortuni della OL e un Marvin Harrison sul viale del tramonto, può sorridere grazie alla prova di Gonzalez e del solito Wayne e al fatto di aver trovato una vittoria in una giornata molto complicata.

Parlando di rookies e del grande impatto che stanno avendo in questo inizio di regular season, non si può non menzionare la grande prestazione di Darren McFadden, che fa impazzire la Raiders Nation con 164 yards e il primo touchdown in maglia nero-argento, la conferma di Chris Johnson, di Kevin Smith e soprattutto di Eddie Royal, decisivo nella vittoria di Denver contro i rivali di San Diego con il td del 37 a 38 e la conversione da 2 punti che regala la vendetta a Cutler contro il nemico Rivers, nonostante entrambi abbiano mostrato grandi cose (727 yards e 7 td) e nonostante l’errore della crew arbitrale che grazia il qb dei Broncos, fischiando incompleto invece che fumble sull’azione precedente al touchdown di Royal.

Per finire spazio ai Bills, quelli bistrattati degli ultimi anni, che sembrano aver trovato una luce grazie ai tanti baldi giovani accumulati in questi due-tre anni. Due vittorie all’inizio, in testa alla division con i Patriots, non succedeva da tanto tempo. L’attacco gira bene con Edwards che sembra un veterano e il solito grande immarcabile Marshawn Lynch, autore della prima meta della gara contro Jacksonville, vinta sul filo di lana grazie al primo touchdown tra i pro del rookie James Hardy e all’intercetto di McGee su Garrard, che lancia Buffalo tra le possibili sorprese di stagione dopo le vittorie contro due contender come Seattle e Jax.

Buffalo in testa, una regular season avvincente e piena di sorprese, la possibilità di vedere il tutto dal proprio letto di casa, cosa si vuole di più dalla vita? Un Lucano? No, preferisco l’Averna.

lunedì 15 settembre 2008

MotoGP - Round #14

Giornata di piogge, diluvi e uragani, Ike si sta sbattendo su tutti gli Stati Uniti (nella foto Katrina, abbiamo trovato solo questa di immagini...), l'acqua alta è arrivata anche a Chicago e George W. Bush ha avvisato gli americani: il prezzo del carburante potrebbe salire. Da noi non c'è bisogno di uragani, costa talmente tanto che l'Alitalia piuttosto che fare il pieno ai propri aerei non vola. Ma le moto volano, anche sul bagnato bagnatissimo del circuito di Indinapolis, seconda tappa americana che solo a causa del diluvio si impone una sorta di razzismo verso le classi inferiori e, come a Laguna Seca, non c'è la 250. C'è però la 125 che, come al solito, han guardato solo Meda e Reggiani per obblighi contrattualo.

Volano le moto, dicevamo, nessuna caduta e una gara monca del finale, con banidera che interrompe una corsa ormai improponibile causa forte vento, Così, dopo lo spostamento della partita Houston-Baltimora di Nfl, pure le corse su due ruote subiscono danni, ritardi e tagli. Erano le 21 italiane e, ovviamente, noi si aveva di meglio da fare che guardare una gara inutile ai fini del mondiale e penalizzata dalle condizioni meteo pessime. Abbiamo già detto che pioveva, no? E forte forte anche. Con tanto vento, mamma mia che roba.

Peccato non si sia chiuso il titolo così ci davamo un taglio. Si va a Motegi, si correrà alle 6 del mattino ora italiana. Resteremo a letto. E visto che ieri alle 21 eravamo in altre faccende affaccendati ecco una particolare votazione del 14° GP del 2008, quello meno seguito dai lettori di ECT.

"Gentlemen, start your engines"

Rossi - Pittsburgh Steelers
I suoi tifosi lo adornao alla follia, gli altri spesso non lo possono nemmeno vedere da un miglio di distanza e, come la franchigia della Pennsylvania, combattono e tengono duro sotto un tempo infame con pochi lampi di spettacolo. Ormai campione del mondo, che sia di buon auspicio epr gli operai delle acciaierie?

Melandri - Miami Dolphins
Ultimi, sconfitti, battuti e umiliati. Il futuro non sembra sorridere anche se, sulla moto della scuderia, il ragazzo ci fa sapere che sarà perfetto. Sembra fatta per lui. Il penultimo posto non è più un'utopia. Tiferà i packers, ma se Green Bay andasse come lui Rodgers lo avrebbero già linciato.

Hayden - Detroit Lions
Il ragazzo a volte sorpende, come Kitna e soci. Ti sfodera una bella prestazione, te la butta lì come una promessa di matrimonio che non può tradire. Poi va a comprare le sigarette e scompare per mesi.

Lorenzo - San Francisco 49ers
Quando fa così è divertente, ma poi sai che non c'è sempre Seattle e il dubbio di altre rumorse cadute ti avvolge nelle tue notti più fredde. E del chupa chups non sai che minchia fartene dopo...

Pedrosa - Chicago Bears
Sembra cambi tutto e non cambia mai niente. Un'eterna speranza per i suoi tifosi, ti esalta un paio di volte poi puoi anche andare a dormire presto che non succede più nulla. Si fa dare le gomme migliori del ciruito e chiude ottavo mentre il suo compare da sempre snobbato arriva secondo. Che è come dire che hai una grande difesa, degli ottimi special team e, da vent'anno, cerchi un quarterback normale. Ma poi, se lo torvi anche, è chi te lo dirige che non capisce una mazza.

Dovizioso - Denver Broncos
Ok, a lui non servono i giudici, ma il giovane del futuro pronto a sostituire nel cuore di tutti il grande Agostini è lui, per ché piace anche a tutti quelli a cui piace Rossi eda anche a quelli a cui non piace. Insomma, è come il nuovo Elway che vince anche quando perde un fumble. Magico.

Honda - Ron Turner
Se c'è da fare una scelta sbagliata eccoli che arrivano. Continuano a proteggere un pilota che va al 100% solo se la moto è al 110. Se si può arrivare ottavi si arriva ottavi, se si può arrivare quarti si arriva quarti, se si può vincere a volte si vince. Il loro ultimo campione del mondo ha dovuto correre anche contro di loro, la loro ottusità, il loro sponsor spagnolo ed il suo compagno di squadra. Fa le bizze, vuole le gomme nuove e arriva là, dove se ti volti e guardi bene in fondo proprio non lo vedi. E il prossimo anno si ripete. Facciamoci del male.

Stoner - Dallas Cowboys
La differenza è che Stoner ha vinto, i Cowboys ne sono invece la versione Rolling... questo potrebbe essere l'anno in cui si invertono i fattori e, guarda caso, un Super Bowl contro gli Steelers avrebbe un sapore davvero antico.

Capirossi - Philadelphia Eagles
Vecchio e coraggioso, con poche vittorie nella classe regina e nessun titolo. L'orologio di quanto tempo è passato dall'ultimnlo titolo in città ha finito le batterie 23 anni fa. Le aquile puntano a rinascere prima che l'artrosi colpisca McNabb e prima che Reid diventi troppo grosso tanto da non passare più per la porta degli spogliatoi. Ma dopo di loro gli Eagles ci saranno ancora, dopo Capirex... beh, dopo Capirex ci sarà ancora la MotoGP ma lui no. Va beh, scontato no? Ma ritirarsi?

De Angelis - Green Bay Packers
L'atipico, perché fa l'italiano e lo tifano anche un po' gli italiani, ma non è italiano. Come i Packers, che fammo i diversi con l'azionariato pèopolare ma hanno più soldi degli altri.

Meda - no, lui nel football non c'è. Non c'è niente come lui, davvero...

Umbrella Girls - Cheereleaders
La gnocca è gnocca,non state a sottilizzare su nomignoli, look o tradizoni. Volete fare discriminazioni? Obiettare su tutto? L'intelligenza non si può fotografare, ma né le une né le altre sono lì per quello.

lunedì 8 settembre 2008

[week1] Quando l' inizio è la fine..

Mancano 20 minuti alle 19 e come un bambino davanti alla vetrina delle caramelle te ne stai davanti al pc, con i tuoi streaming aperti, chattando con i tuoi compagni di passione, non vedi l' ora che aprano i cancelli, non vedi l' ora di veder volare in aria la prima palla da football e non importa che sia o meno la tua squadra a giocare...è settembre e tu sei dannatamente pronto per un pò di football...



E' la week1...inizia ma purtroppo per qualcuno sembra essere già aria di off-season, qualche gioco, qualche drive e arriva già il botto, la prima brutta notizia, la copertina di questa prima settimana non se la prendono gli upset o le prestazioni monstre che seppure ci sono state e di cui parleremo, la copertina va all' infortunio che mette fine alla stagione di Tom Brady.

L' INFORTUNIO

Il QB di una delle squadre più odiate della Lega (magari ora diventano simpatici...e gli odi se ne vanno a tutta forza verso Dallas...) lascia la sua squadra nella prima parte della partita contro i Chiefs dopo un intervento scomposto della safety Bernard Pollard, un intervento molto simile a quello che subì nei playoff di qualche anno fa Carson Palmer contro gli Steelers, un intervento che lascia nello sconforto tutti i suoi tifosi e in generale tutti gli amanti del football, che pur odiando i Patriots in quanto tali, in quanto vincenti, in quanto antipatici, non possono che provare sconforto nel vedere il nome di TB nella lista IR che termina la sua stagione.
Parlare di questa partita diventa poi un fatto quasi secondario, la vittoria dei Pats, sofferta, non fa notizia, ora a Boston tutti si chiedono chi giocherà QB nelle prossime settimane: Cassell è sembrato pronto, ma resta pur sempre un QB che non giocava titolare nemmeno al college (dove faceva da backup a Leinart....), pescare tra gli FA qualche dinosauro? Il nome che si è fatto è quello di uno dei migliori dinosauri: Daunte Culpepper, ma siamo sicuri che riunirlo a Moss sia la mossa giusta? Nella preseason Gutierrez e O'Connell non avevano demeritato, forse potranno trovare spazio, ma stiamo brancolando nel buio. La situazione sembra essere disastrata, considerando anche il fatto che le corse sin dall' anno scorso non hanno mai convinto e ora ci sarà veramente bisogno di loro e anche la difesa dovrà salire di tono. Tutto finito? Forse no, mai sottostimare il cuore di un campione...e questa squadra pur priva del suo uomo immagine è piena di campioni in campo e fuori dal campo, l' infortunio di Brady potrebbe dare ulteriori motivazioni alla squadra (come fu lo spygate l' anno scorso), non sarà una "quasi"perfect season come l' anno scorso, ma darli per morti sin da ora potrebbe essere un errore che si farà pagare caro poi a Gennaio.

Nota di colore: erano 3 (? forse 4?) anni che Brady, in tutti i sacrosanti bollettini medici prima di ogni sacrosanta domenica di football, veniva dichiarato probable senza peraltro avere alcun problema fisico reale il più delle volte, in molti la vivevano come una scaramanzia, poi, non si sa bene il perchè, forse per via del big one dell' anno scorso, la sconfitta nel super bowl contro i Giants, i Patriots avevano abbandonato questa scaramanzia e per la prima volta dopo tanti anni Brady non compariva più tra i probable del resoconto medico pre-game...com' è che diceva Eduardo De Filippo? Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male......


GLI UPSETS

Neanche stessimo parlando di football college, non è Appalachian State che va a vincere in Michigan (evito riferimenti più freschi, no agli spoiler....) ma vedere 2 delle squadre candidate al super bowl perdere alla prima giornata contro avversari sulla carta a detta degli esperti non all' altezza rende sicuramente infelice qualche bookmakers. Se non fa scalpore la sconfitta in casa di San Francisco, fanno scalpore i tonfi interni di Colts e Chargers, le due corrazzate della AFC che perdono contro Bears e Panthers, squadre con più punti di domanda che paraspalle. Un running back rookie, una difesa ritrovata dopo una preseason non all' altezza della sua fama, un QB tornato ai suoi livelli di condottiero e la capacità di saper trasformare in punti i turnover sono le cause principali assieme alla sbadatezza di due squadre che forse hanno sottovalutato la partita. Come spesso accade non è facile capire dove finiscano i meriti degli uni e i demeriti degli altri, le prime risposte arriveranno già domenica prossima. Le due sorprese per puro scherzo del calendario si scontreranno tra di loro. Indy e San Diego avranno degli impegni non proibitivi ma comunque insidiosi (@Min i primi, @Den i secondi).
Upset di minor portata ma pur sempre interessante è quello dei Bills che battono una delle contender della NFC (Seattle), dominandola in lungo e in largo, con special teams, difesa e anche attacco. Insomma due delle division più chiuse prima che venisse calciato il primo kickoff stagionale per vari motivi in 60 minuti di football sono diventate due delle division più aperte: l' AFC East orfana di Brady non ha più un padrone sicuro, i Bills dopo anni brutti ma anche molto sfortunati potrebbero dire la loro e di Favre parleremo in seguito. La NFC West invece è una division che probabilmente non sarà vinta da nessuno: i Rams delusione della prima giornata, sono stati spazzati via dagli Eagles di McNabb, senza soluzione di continuità con la pessima stagione dell' anno scorso; i Seahawks che erano i favoriti sulla carta, sono ormai un paio di stagioni che regrediscono e se il tuo acquisto di diamante, Julius Jones, perde il posto di titolare per motivi tecnici prima della week1 allora la regressione non teme inversione. I Cardinals sono sempre i Cardinals, per lo meno hanno preso una decisione finale sul talento di Leinart. Poi ci sono i Niners...



MVP

Donovan McNabb. Chi vi scrive non ha seguito la partita in diretta, ma se qualcuno aveva delle remore sulle capacità dell' afroQB queste vengono fugate in fretta e furia dal boxscore: 361 yards lanciate, 3 TD, secondarie dei Rams (ancora) piuttosto sospette, ma comunque una prestazione mostruosa di dominio totale, ingigantita dal fatto che erano assenti entrambi i 2 ricevitori titolari, 3 ricevitori sopra le 100 yards, di cui uno alla prima partita tra i pro. La prossima settimana Donovan andrà a testare in Monday night le nuove secondarie dei Cowboys.

Meritano comunque menzioni d' onore anche altri giocatori: Michael Turner debutta nella sua nuova squadra e fa qualcosa in cui nessun Falcon era mai riuscito: 220 yards corse sono il record di franchigia, non troppo distante dal record di lega, Atlanta in un certo senso è il quarto upset della giornata, i Lions sono sempre i Lions, ma sono i Falcons che sembrano non essere più i Falcons, con un Ryan che da rookie sbaglia pochissimo. Di Matt Forte abbiamo accennato tra gli upset, 123 yards corse e in sostanza l' azione che ha spaccato la partita, con un td da 50 yards; molto bene tra i rookie, in attesa del MNF di McFadden anche Chris Johnson che sembra essersi conquistato sin da subito il ruolo da titolare davanti a White. Cosa che non sembra sarà facile da fare per Mendenhall, Willie Parker con 138 yards e 3 TDs ha mandato il primo segnale chiaro, come chiaro è il segnale mandato da Favre, un paio di magie e 0 errori gravi, i Jets non dominano contro i Dolphins (Fasano, 84 yards e 1 TD...), ma Favre sembra dal canto suo aver fatto la scelta giusta, vedremo stanotte se i Packers non dovranno pentirsene.

IN THE END....

...ok ok, bisogna pure parlare dei Cowboys, prestazione ottima, sia offensiva che difensiva, poco da dire. La OL (peraltro non al completo) sugli scudi, secondi interminabili di tempo concessi a Romo per vivisezzionare le secondarie marroni; giusto un drive e mezzo concessi a Cleveland: uno ad inizio partita, il mezzo a fine partita. Ci sarebbe già da festeggiare?! No. I Browns sono veramente poca cosa, schedule e culo non sono più quelli dell' anno scorso ed in fretta se ne accorgeranno....se poi uno dei tuoi miglior giocatore (Braylon Edwards) droppa un paio di palloni sanguinosi e non viene quasi più cercato, allora la situazione si fa grigia tendente al nero. I Cowboys invece per il momento sono una versione simile a quelli dell' anno scorso (nel bene e nel male), ma leggermente migliorata, le secondarie sembrano soffrire un pò meno, l' opener del 2007 erano state distrutte da Eli Manning e i Giants, quest' anno è andata molto meglio contro un attacco aereo che comunque sulla carta è uno dei piu esplosivi della lega. La differenza netta con l' anno scorso viene dal gioco di corsa, molto più incisivo e più profondo. Sorvegliato speciale (personale), dopo una preseason ottima, è stato Felix Jones, inutilizzato sino a metà terzo quarto, ha poi dato il cambio a Marion Barber a partita già decisa, facendo comunque intravvedere lampi di classe, talento e velocità, mentre Brady Quinn continuava a studiare in panchina...(ogni riferimento alla trade con i Browns di due anni fa non è puramemte casuale)






Insomma ci hanno ridato il football, per 5 mesi ce lo terremo ben stretto, sin da stanotte, quando il doubleheader in Monday Night continuerà a darci emozioni, sorprese, gioie e dolori. Minnesota @ Green Bay per vedere quanto può valere questo Rodgers, Denver @ Oakland per capire se la Baia avrà finalmente un lato giusto. Is it Monday yet?

lunedì 1 settembre 2008

MotoGP - Round #13

Con il mondiale ormai archiviato l'interesse verso le ultime corse va a diminuire, così come la logica e la lunghezza di questa rubrica che perde un po' di significato e cambierà formula fino al pagellone finale. Il terzo errore consecutivo di Stoner ha spianato la strada a Valentino Rossi che, già difficile da raggiungere a meno 50 è ormai più lontano della costellazione di Cassiopea. Anche continuando a guardare avanti, proprio non lo si vede.

Con l'ultima corsa abbiamo avuto due chiare indicazioni: Rossi non è più il cannibale di un tempo, sta invecchiando piano piano anche lui e lavora di strategia e classe. La sua tattica ha attratto alla perfezione nella rete l'inesperto Stoner, convinto di poter dominare le corse grazie alla potenza del suo mezzo ma schiaciato da una eccessiva foga giovanile che, in parte, ne ha riportato a galla gli errori dell'esordio di due anni fa. Rossi non sta dominando il mondiale, verrebbe da dire, senza nulla togliere al campione italiano, che lo sta buttando Stoner. Prima di Laguna Seca c'erano 20 punti di scarto e la Ducati era in formissima; non si può escludere a prescindere che, usando un po' più di "tatto", oggi Casey potrebbe ritrovarsi a -20 nella peggiore delle ipotesi.

Invece ha fatto il gioco del Patacca che, molto più rodato di lui, ha aspettato, ha messo pressione, ha fatto pesare tutta la propria bravura e il proprio sangue freddo. Mentre ci limitiamo ad attendere la prossima stagione che verrà vissuta come una vera e propria bella e menter ci auguriamo che il prossimo campionato ci regali le emozioni di Laguna Seca dall'inizo alla fine, chiudiamo il 13° pagellone con la speranza di vedere corse un po' più esaltanti, senza andare ai tempi di Agostini almeno a quelle di 3 o 4 anni fa... quando i momenti migliori sono una battaglia per il 6° posto e i due piloti più forti del mondiale sembrano venire da un altro pianeta... l'affermazione di Pasini viene appoggiata un po' da tutti gli appassionati che non vivono di... sola luce riflessa.

Rossi - voto 8
Altra gara senza patemi, parte male sbanda un po' alle prime curve, si riprende e torna secondo alle spalle di Stoner. Appena l'australiano sente il fiato sul collo, nemmeno vicinissimo, vola giù e si ritira. Pareggia il record di vitorie in classe regina del grande Agostini e si avvicina, nella stessa categoria, al sesto mondiale, il primo con la 800. Diventerebbe il primo pilota a vincere con le tre diverse cilindrate (500, 1000 e, appunto quest'anno, 800). Se non il migliore di sempre poco ci manca, avremmo solo voluto vedere una competizione più tirata, ma non è colpa sua se gli altri si suicidano. Come non è colpa di Lippi se Bearzot ha battuto Argentina, Brasile, Polonia e una Germania Ovest di tutto rispetto e lui Australia, Ucraina e una Gemrania che, in campo neutro, sarebbe stata spazzata via da quasi tutte le potenze del calcio mondiale.

Stoner - voto 3
A cosa aveva male? Poco importa, un errore a Laguna Seca con viaggio nella sabbia e moto appoggiata a terra, due cadute pmentre è in testa a Brno e Misano. E' tornato Rolling Stoner? Diremmo di no, ma certamente col mondiale vinto eravamo convinti di aver trovato un fenomeno bello e pronto. Invece c'è ancora da lavorare... insomma, non è Ronaldhino, diciamo più un Pato. Infatti hanno perso tutti...

Lorenzo - voto 8
Ancora tu... ma non dovevamo rivederci più? Finalmente la Michelin azzecca le gomme e il più grande divoratore di Chupa Chups del mondo convince con una grande prova tornando potenzialmente in lotta per il podio.

Pedrosa - voto 6
Lo spagnolo più antipatico del mondo (sì anche più di Nadal che almeno è genuino... se non nelle analisi del sangue nelle reazioni in campo) non fa niente per cu ivalga la pena strapparsi i capelli e per la quarta volta di fila è giù dal podio. Però è a 2 punti dal secondo posto di Stoner... una guerra tra poveri.

Meda - voto 0
All'arrivo il suo "Sindaco di Tavullia, sindaco di un pianeta (sindaco di un pianeta??? ndr) della costellazione di... -pausa-...-pausa-...di...-pausa-...". Interveine Reggiani e gli para il culo. Niente da fare, ogni settimana è peggio. "Se oggi dovessi scrivere un pezzo..." ma chi vuoi che ti faccia scrivere se non Controcampo? Va beh che sei in Italia e tutto è possibile, però... lui su che galassia ha spedito il cervello?
Polemica settimanale sulla gomma unica - voto inutile
Lo scorso anno paginone centrale ogni due giorni. Quest'anno mezza pagina per la prima volta in tutto il 2008 una settimana fa. La classe giornalistica italiana è adorabile.
Melandri - voto 10
9 punti a Brno, 7 a Misano... chi lo ferma più?

Elias - voto 9
Secondo podio consecutivo, forse la seconda guida giusta la Ducati ce l'ha in casa, altro che puntare suy Hayden. Danni non dovrebbe farne, se ne sta buono buono e fa il suo. E questa Ducati ultimamente la porta bene. Con 6 punti in più farebbe fuori 4 piloti nella generale, a tenere questi ritmi lotterebbe per una buona top 7 finale.

Dinho - voto 9
Il migliore in campo.

Toseland-Capirossi-Dovizioso - voto 9
La battaglia più bella, nel finale, è tra di loro. La spunta l'inglese alla grande che era partito nono e vince la volata per... il sesto posto. Ok, oggi va così. Chiude 8° Dovizioso che era partito 14° ed è quello con meno esperienza dei tre. Fenomeno all'orizzone se gli levano il catorcio da sotto al culo.
Pasini - voto ?
La vera storia inizia mercoledì a Riccione quando la compagna di un inviato di ECT, incuriosita da un ressa crecsente nel famoso Viale Ceccarini si avvicina per vedere cosa succede. Troppo curiosa chiede a un ragazzino mentre Pasini passa a due passi assalito dai fan:
"Ma c'è qualcuno di famoso?" "Sì, Mattia Pasini" risponde il ragazzo "E... chi è?" "Un pilota di moto" di nuovo il ragazzatto con faccia disinteressata "E' forte?" "Sa un cazzo"

Questi fan di oggi... irriconoscenti. Poi il capolavoro di ieri e tutti a chiedersi come mai, quegli stupidi degli americani, mandnino le differite di 15 secondi. Loro lo fecero per un tetta, sulla cui bellezze ci sarebbe di che discutere, noi mandiamo i prodi alfieri di Meda a raccattare un bell'accostamento tra il Padreterno e la carne suina. Niente male.

Ce lo immaginaimo, il maresciallo Rapera, ieri squadrista oggi chierichetto (di male in peggio), davanti alla TV più offeso del solito sillabare uno dei suoi classici: "una bestemmia non fa ragione".

Sarà...