martedì 23 settembre 2008

[week 3] trezero o zerotre

Benchè tutta l' attenzione degli americani (sarà vero?) sia rivolta a due avvenimenti extra-footballistici che hanno caratterizzato la domenica a stelle strisce, noi mantieniamo i nostri impegni con noi stessi e ci accingiamo a parlare di quello che è stata questa terza settimana con la palla ovale e a punta. Facendo però un preciso distinguo: vedere tra una pausa e l' altra del Sunday Night quello che stava succedendo a New York deve aver emozionato anche chi magari non segue tanto il baseball, l' ultima partita allo Yankee Stadium, il primo lancio fatto tirare alla figlia di Babe Ruth e ricevuto ovviamente da Posada, la presentazione del lineup, le interviste di tutte le più o meno vecchie glorie più o meno ancora in vita, il capitano, Jeter, che viene fatto uscire nell' ultimo inning per fargli prendere la standing ovation (non per lo 0/4 di serata.....), l' ultima corsa di Mo Rivera che dal bullpen raggiunge rincorso dalla telecamera il monte di lancio del suo stadio per l' ultima volta e per l' ultima volta lancia l' ennesimo inning perfetto e mille altre piccole o grandi emozioni. Lo Yankee Stadium sbaracca dopo questa partita, non ci saranno playoff quest' anno e il nuovo ipermoderno superamericano stadio è quasi pronto a 50 metri dal suo predecessore..show must go on, cantava uno che poi alla fine non è che fece una bella fine, chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia ma non sa quel che trova, dice sempre mia nonna, che non sarà stata una rockstar ma per lo meno ancora se la campa dignitosamente.

L' altro evento che ha fermato (sarà vero?) l' America ieri sera è la Ryder Cup......no vabbè, siamo seri, del golf non interessa un cazzo a nessuno anche se strappa sempre contratti di sponsorizzazione allucinanti, come la vela con l' America's cup, è uno sport per ricchi del cazzo, per vecchi panzoni e per ex giocatori di calcio (Vialli, Poli, ecc ecc...) che ritengono troppo chic e snob camminare su di un prato ben curato e quindi lo fanno, trasportati dall' antenata della Smart e con al seguito un vile schiavo che gli deve portare le borse, con le mazze e le palline e al quale chiedere consigli per poi non seguirli salvo renderlo capro espiatorio nel caso in cui il colpo viri verso il laghetto, il golf è la reincarnazione dello schiavismo nei campi di cotone del Sud, ringraziamo allora Tiger Woods in quanto rappresentante della rivoluzione degli schiavi, registriamo la vittoria degli Stati Uniti sull' Europa in questa particolare competizione a squadre, rifiutiamo l' offerta avanzata dal nostro lettore Paolo da Verona che ci chiedeva un articolo intero dedicato all' avvenimento e andiamo avanti....


3-0 (Buffalo Bills, Denver Broncos, Tennessee Titans, Baltimore Ravens*, Dallas Cowboys, New York Giants)

Bills, Broncos, Titans e Ravens (seppur con una partita in meno, che peraltro se giocata sarebbe comunque stata abbordabile): alzi la mano chi si aspettava di vederli a fine settembre ancora immaccolati, calendari abbordabili? Errori arbitrali? Fortuna? Dominio? Ci sta tutto, ma i fatti sono chiari, in AFC le 4 division sono guidate da outsider per il momento e non è detto che tutti i vari Patriots, Chargers, ecc ecc riescano a recuperare queste partite.

I Bills hanno fatto finalmente chiarezza nel ruolo di QB, Trent Edwards sembra essere l' uomo giusto per loro, ha iniziato negli anni in punta di piedi, limitandosi a fare il compitino, ma piano piano sta venendo fuori specie negli ultimi quarti sta dimostrando di saper guidare la sua squadra alla perfezione, il tocco e l' accuratezza ci sono tutte, peraltro non lancia a Moss (Randy...) o Wayne, niente da dire, chapeau bas per lui e per tutta Buffalo, che grazie ad una difesa solida, tende a non andare mai pesantemente sotto e tiene le partite sempre aperte.

Non possiamo dire lo stesso dei Broncos, Cutler è un fenomeno senza se e senza ma, l' attacco gli domina le partite, la difesa gliele riapre, almeno sinora il trend è stato questo, tolta la passeggiata di inizio stagione, la seconda e la terza giornata sono state chiuse grazie ad una svista arbitrale (contro i Chargers) e ad una giocata stupenda del loro unico vero fuoriclasse difensivo, assieme a San Champ, D.J. Williams che stoppa un 3rd&1 fondamentale a fine partita contro i Saints. I Broncos nonostante il record intonso hanno ancora parecchio su cui lavorare, ma va detto che per loro il calendario non è stato facile, gli attacchi di New Orleans e di San Diego sono sulla carta quanto di più difficile da affrontare, e le gufat....ehm e le profezie di Enrico da Vicenza sono meno conosciute ma forse più temute di quelle di Maurizio Mosca.

I Titans hanno vinto anche questa domenica (ci scusiamo con Angelo da Bari Vecchia, che ci ha scritto chiedendoci di non parlare dei Titans, perchè ha “registrato” la partita e non voleva spoiler....ma la nostra etica giornalistica ci impone di non tacere di eventi di tale portata...), ma la novità sta nel fatto che questi Titans riescano a vincere senza Vince Young: no, non siamo impazziti, ma Tennessee, vuoi per la cabala, vuoi perché pure non facendo cifre fantascentifiche riusciva sempre a essere dannatamente clutch, da quando avevano messo VY come starter avevano iniziato ad ottenere più vittorie che sconfitte. I problemi fisici (sarà vero?) e mentali (sarà vero?) del prodotto di Texas University ultimamente però avevano fatto perdere più di qualche match e più di qualche speranza che potesse essere lui il re Mida di Nashville, Kerry Collins, diciamocelo, non aggiunge niente di che alla squadra, che continua a basarsi su guadagni medio corti via aerea, martellamento via terra anche grazie all' innesto di un ottimo rookie, quale Chris Johnson e grazie ad una difesa granitica in grado non solo di fermare gli avversari ma di generare turnover e ottime posizioni di partenza, fondamentali per il loro tipo di attacco. Viene da chiedersi se e quanto durerà, ma l' impressione è che sino a quando giocheranno con squadre del loro livello o anche solo leggermente superiori, non sarà facile batterli, e le prossime due settimane, prima del loro turno di riposo sono contro Minnesota e a Baltimora.

Proprio i Ravens sono l' ultima squadra della AFC ancora imbattuta, l' uragano Ike ha spostato l' impegno della week2 alla week9, il calendario non impegnativo (seppur considerando che le sfide divisionali sono sempre insidiose) ha fatto il resto, facendo incontrare ai Corvi, prima dei Bengals depressi e poi dei Browns spaesati, Flacco ha lanciato il minimo indispensabile (129+129), deve ancora lanciare un TD, ma per essere un rookie per il momento sta facendo ampiamente quello che gli compete e gli viene richiesto, al resto ci pensano il running game e la difesa che sembra voler tornare quella di due anni fa. Per ora il rookie da Delaware è 2 vinte e 0 perse come starter, il record di Big Ben è ancora distante e lunedì prossimo in Monday Night si va proprio in Pennsylvania.

L' NFC come prevedibile ha molte meno squadre ancora imbattute (anche se quelle della AFC dovevano essere altre....), da sempre una conference molto più equilibrata, peraltro si conferma il trend della division East, che per il momento prevede tutte e 4 le squadre sopra il 50% di vittorie e non a caso le due imbattute vengono da questa division (Dallas e New York) e le altre due hanno perso solo contro le prime due (Phila contro Dallas alla week2, Washington contro i Giants all' opener). I campioni uscenti e i favoriti alla successione, per il momento preseguono di pari passo, con vittorie più o meno sofferte. Dallas al Lambeau Field aveva sicuramente un impegno molto difficile, tenendo conto non solo della forza degli avversari ma anche quella della storia (0-5 per i Cowboys nella loro storia in quel campo). La partita è stata però dominata, ben più del risultato finale, una pressione costante su di un QB praticamente alla sua terza partenza da titolare tra i pro ha alla lunga tolto ossigeno all' ottimo attacco dei Packers, che non trovava sbocchi via terra, gli infortuni e gli acciacchi inoltre hanno aiutato la causa dei Cowboys, che in attacco hanno saputo sopperire ad un Romo piuttosto impreciso, grazie ad un lavoro ai fianchi degno dei migliori pugni di Mohammed Ali, grazie al “destro” Marion Barber e al “sinistro” Felix Jones...e se T.O. si rende decisivo nonostante solo 2 ricezioni, facendo blocchi fondamentali per i compagni in moltissimi giochi, allora la situazione si fa più rosea.

I Giants rischiano più del dovuto contro i Bengals (che però prima o poi ne vinceranno qualcuna...), ma le castagne dal fuoco gliele togli Eli Manning. Per questa frase detta anche meno di un anno fa, avremmo visto delle scene di ilarità incredibile, gente che sarebbe caduta dalla sedia con i crampi allo stomaco per le risate, Eli ora invece è diventato un QB dal sangue freddo, neanche fosse Peyton Manning di due anni fa, contro Cinci la partita non era stata delle migliori, ma con l' ultimo drive della vittoria ha cancellato tutto ed ha issato i suoi Giants sul 3-0, prima della settimana di riposo.


0-3 (Cincinnati Bengals, Cleveland Browns, Houston Texans*, Kansas City Chiefs, Detroit Lions, St. Louis Rams)

Con il Monday Night sono usciti da questa lista i Chargers, che decisamente stonavano in questa lista, le altre invece dimostrano che bisogna saper perdere e alcune di esse stanno già prendendo il master in questa particolare specializzazione.

I Rams erano 0-3 l' anno scorso e sono 0-3 quest' anno, e se l' anno scorso si poteva dare la colpa agli infortuni, quest' anno iniziano ad emergere sempre più precise responsabilità: la linea offensiva non trova più il bandolo della matassa, Bulger sempre aver perso l' estro che negli anni passati lo portava a guidare uno degli attacchi più spettacolari della Lega, Steven Jackson (peraltro non impeccabile durante l' estate con il suo lungo holdout) e Holt ad un passo dall' esplodere di rabbia e soprattutto 11 uomini che entrano in campo quando la palla ce l' hanno gli altri che definire difesa è un po' come definire pacifista Bush (non Reggie), totale: 29 punti di scarto di media...insomma, per i tifosi dei Rams il momento dei sorrisi sembra ancora molto lontano ed ora che sono venuti a mancare quelli che negli anni passati venivano generati dai disastri di San Francisco non vorremmo che alcuni di loro dessero vita a qualche insano gesto.

I Bengals seguono sulla falsa riga l' esempio dei Rams, domenica hanno anche rischiato di andare a vincere in casa dei campioni del mondo, ma quando serviva la difesa, questa si è sciolta, per la prima volta però in queste 3 settimane, Palmer ha dimostrato di avere ancora quel talento che tutti (o quasi) gli riconoscevano, Chad Johnson sembra ancora un corpo estraneo alla causa (crisi di identità? O solo voglia di essere tradato?). Domenica riceveranno la visita dei Browns, highlander: solo una ne resterà a 0. Cleveland sta rendendo realtà tutti i dubbi che si avevano: la difesa non è da playoff e l' attacco ha smesso di sorprendere, 2 td in 3 partite, roba da Ravens dell' anno scorso. Tutta colpa dell' HC? Tutta colpa del QB? Tutta colpa di chi ha dato al QB il contrattone, di fatto bloccando la crescita di Quinn? Sarà il tempo a darci le risposte, quello che ci sentiamo di dire per il momento è che l' anno scorso potrebbe essere stata gettata un' occasione più unica che rara per qualificarsi ai PO e Winslow+Edwards hanno un ego smisurato che difficilmente consentirà loro di tener chiuse le bocche se le cose continuassero ad andare male.

Di tutte queste però la squadra che verosimilmente sta peggio è Kansas City: nella week 2 abbiamo vissuto lo psicodramma dei QBs: Croyle già out, Huard che si infortunia, tale Marques Hagans, iscritto all' “albo” come WR, che evoluisce per qualche azione in QB/RB alla McFadden (o dovremmo dire alla Ronnie Brown......) e infine l' approdo in campo di Tyler Thigpen, chi?! Boh....Tyler Thigpen! Noi conoscevamo Yancey Thigpen, valido ricevitore nero degli anni 90, parentele le escludiamo, quanto tendiamo ad escludere la validità del giocatore che è partito titolare anche questa domenica: 14/36 e 3 intercetti. Notte fonda.

Su Houston non ci soffermiamo molto, giusto il tempo di dire che in molti pensavano che questo potesse essere il loro anno, mina vagante di una division molto difficile, l' ascesa di un QB praticamente al suo secondo anno, la conferma nell' olimpo dei ricevitori di Andre Johnson, la consacrazione definitiva di uno dei DE più dominanti....insomma sinora niente di tutto questo, in particolare la connessione Schaub-Johnson è quella che sta deludendo maggiormente, le sconfitte sono solo 2 (per via di Ike), ma domenica i Jaguars non renderanno loro la vita facile per evitare lo 0-3.

Restano i Lions e il Kitna-meter: continua a garantire le 10 vittorie stagionali...sarà mica lui che porta sfiga, ma se l' anno scorso perdevano ma almeno davano spettacolo, quest' anno perdono e basta...e gli avvoltoi di tutta la lega aleggiano sopra di loro in attesa che i pezzi da novanta chiedano di essere ceduti.


Menzioni d' onore o disonore (San Francisco 49ers, New England Patriots, New York Jets, Atlanta Falcons, Minnesota Vikings, New Orleans Saints)

Il mondo non è fatto per i perfetti, tra il bianco e il nero ci sono mille sfumature di grigio, tra il 3-0 e il 0-3 navigano a fari spenti sorrisi e musi lunghi, ne trattiamo una manciata per completare a modo nostro questa prima diapositiva della stagione appena iniziata: i New England Bradyless hanno interrotto (finalmente?) la striscia di perfezione in regular season, subire 4 (e dico QUATTRO!!!) td su direct snap al RB è qualcosa da strabuzzare gli occhi, quando poi li subiscono dei giocatori allenati da Belichick ti gela il sangue solo a pensare di essere uno dei giocatori della difesa, il bye week è ancora più preoccupante per i giocatori di Boston, 2 settimane di inferno per loro e al ritorno ci sarà l' attacco di Martz da affrontare. Attacco di Martz che inizia a dare i suoi frutti nella Baia, Gore era stato devastante anche alla prima giornata (persa) ora che O'Sullivan inizia ad ingranare forse è ora di smetterla di fare battutine sui Niners. I Saints la prossima settimana sapranno dirci di più sulla banda di Nolan e anche su loro stessi, si, perchè New Orleans doveva essere una delle più serie contender per rappresentare l' NFC al Super Bowl e invece....l' attacco ha dimostrato a più riprese di essere in grado di recuperare qualsiasi svantaggio, la difesa d' altro canto ha mostrato che non è capace di vincere le partite e Pierre Thomas non è Deuce McAllister. Se la difesa non si dà una svegliata, non saranno solo 2 a fine anno le sconfitte con 5 o meno punti di scarto. I Vikings sono partiti con l' handicap, saranno loro i sorvegliati speciali delle prossime settimane, per capire se era solo tutta colpa di Tarvaris Jackson, certo che con un fenomeno come AD concludere un' altra stagione con un 8-8 vivacchiando sarebbe davvero uno spreco assurdo. Parlando di Atlanta non possiamo far finta di nulla riguardo al fatto che battere Detroit e Kansas City non sia propriamente un' impresa eroica come scalare il Galibier negli anni '50 con i tubolari di ricambio a tracolla, però leggere 2-1 affianco al nome dei Falcons, fa una bella impressione, arrivasse uno che è stato in OT negli ultimi 2 anni e non sapesse nulla di quello che è accaduto nel frattempo sicuramente penserebbe “finalmente Vick......” e invece è “mio dio che bello poter giocare con un QB, per di più rookie, che sa lanciare questa palla....”, il resto lo fa Turner the Burner. Ok domenica si perde sicuro contro Carolina, però era giusto nominare i Atlanta ancora Vickless ma finalmente non più Winless. Chiudiamo con i Jets, usciti distrutti da un Monday Night in cui sono stati in balia degli avversari, incapaci soprattutto nel primo tempo di forzare qualche stop con la loro difesa e con un Favre che doveva essere il salvatore della patria, mentre la sua squadra fa registrare un record di vittorie (1) e sconfitte (2) che probabilmente avrebbe ottenuto anche senza di lui, manca ancora la chimica con i ricevitori (ed il secondo intercetto sta lì a dimostrarlo)




Infine un semplice rilevamento statistico, iniziare 3-0 non vuol dire aver vinto il titolo (per quello bisogna fare 3-0, o 4-0, a Gennaio...) ma nel 76% (70/91) dei casi da quando nel 1990 cioè da quando i playoff sono diventati a 12 squadre, chi ha iniziato 3-0 poi a Gennaio c' è andato a giocare.

Iniziare 0-3 invece è molto più indicativo, sempre dal 1990 214 squadre hanno iniziato con tre sconfitte, e solo 3 di queste (1,4%) sono poi riuscite ad approdare alla post-season...non ci riesce difficile pensare che l' anno prossimo questa statistica sarà 3/219 (o 220)

5 commenti:

angyair ha detto...

"il mondo del football non è quello delle multinazionali del tabacco, i cambiamenti delle gerarchie sono sempre dietro l' angolo"
E con questa frase si vince facile il Pulitzer! :truzzo: :cazzosignifica?:

Teolandia ha detto...

Felix idolo!!!

azazel ha detto...

capita a tutti di sbagliare un giudizio... :paper:

POLPAOL ha detto...

io a golf non ci gioco ancora. ancora per poco intendo dire :ianpoulterthebest;
ps: Vialli me lo bevo a colazione :paper:

per il resto FELIX :73dimedia:

therussianrocket ha detto...

aza hai inserito anche gli appunti di zabri?