giovedì 3 luglio 2008

Un Gallo vuole mangiarsi la Grande Mela

With the sixth pick in the two thousand and eight NBA draft, the New York Knicks select.....Danilo Gallinari...buuuuuuuh, fiuuuuuu, ahahahahahah, buuuuuh, fiuuuuuu, USA USA USA...(cliccare ... per credere) mancavano solo gli ortaggi e le pernacchie di Stern dopo il nome, peraltro pronunciato senza il minimo intoppo dal padre padrone della Lega. Ovviamente il buon Danilo paga per il momento colpe non sue: non è colpa sua se sinora gli altri 2 giovani italiani scelti negli ultimi 2 drafts hanno fatto male se non fatto nulla, non è colpa sua se i tifosi dei Knicks avrebbero fischiato anche Dio in Terra con canotta e calzoncini, non è colpa sua se l' americano medio ha una conoscienza di quello che avviene al di fuori dei suoi States inversamente proporzionale alla sua capacità di tendere all' obesità da BigMac. Insomma, diciamocelo, la tanto decantata cultura sportiva statunintense alle volte fa un pò acqua.

Ma torniamo a Gallinari, il nostro è approdato nell' ambiente più difficile e nella squadra più disfunzionale della NBA, con le seconde che arrivano quinte. I Knicks sono una polveriera, un ammasso di contratti pesanti che lasciano ben poca manovra per la rivoluzione per la quale sono stati chiamati a stagione appena conclusa D' Antoni e Walsh, che qualcosa dovranno inventarsi se vogliono migliorare la situazione ed avere un minimo di possibilità di manovra sul mercato, l' eredità lasciata da Isiah Thomas è ancora peggiore di quella che lo stesso Thomas aveva rilevato da Scott Layden 4 anni fa, per la serie "al peggio non c' è mai fine, si può sempre iniziare a scavare...".

La connection D' Antoni - Gallinari è proprio uno dei motivi che ha fatto storcere la bocca a molti dei critici riguardo alla scelta: Mike giocava con il babbo di Danilo, ed è abbastanza per iniziare a gridare allo scandalo del raccomandato, neanche fosse Ralf Schumacher; ma anche qui non è colpa sua se Gherardini spinse il "suo" Bargnani alla 1 a Toronto 2 anni fa.

Il nuovo (e, temiamo per un pò, ultimo) italiano in NBA probabilmente si ritaglierà un buon minutaggio da ala piccola all' interno delle rotazioni: Balkman, Jeffries e Richardson non sono il Galibier, l' Hautacam e il Colle delle Finestre e verosimilmente se rivoluzione deve essere la sesta scelta assoluta del draft dovrà per forza di cose giocarsi molti minuti sul parquet. Tutto sta a vedere come l' ex Olimpia si adatterà ad una vita, ad un ambiente e ad un modo di vivere il basket totalmente differente da come è stato abituato sinora, ritmi incessanti, gerarchie molto più accentuate, dove per forza di cose l' ultimo arrivato per di più non americano dovrà pagare lo scotto del noviziato. Nell' attuale roster newyorkese ci sono un discreto numero di accentratori di palloni quali Jamal Crawford, Marbury il "not so dynamic" duo Randolph e Curry (che presto però potrebbe essere diviso, senza troppi rimpianti...), insomma se le cose restano così ci sarà parecchio da remare nella Grande Mela.
Per di più all' interno della lega il ruolo di ala piccola è il ruolo probabilmente con più talento e più saturo, atletoni in grado di giocare 3 gli americani ne sfornano a decine ogni anno, Danilo dovrà per prima cosa mettere sul piatto la sua tecnica "europea" e poi continuare a lavorare sulla sua fisicità che comunque è già di buon livello.

Guardando al recente passato, infine, gli auguriamo di non avere lo stesso atteggiamento di uno dei suoi predecessori illustri, non parliamo di Belinelli, che per svariate ragioni non è giudicabile in questo suo primo anno nella cuccia di Nelson, ma ovviamente stiamo parlando di Andrea Bargnani, il ragazzo sinceramente non ci è mai piaciuto, non dal punto di vista tecnico, il quale comunque resta molto migliorabile...perchè i monodimensionali durano poco, ma principalmente dal punto di vista dell' approccio, perchè i monopalla durano ancor meno dei monodimensionali: è indubbio che vederlo giocare ti dia l' idea di un giocatore svogliato, poco combattivo e che tende ad accontentarsi del poco che sa fare, poco incline al miglioramento, al di là degli errori del coaching staff nella posizione che gli viene assegnata in campo. Guardando Gallinari vorremo vedere un giocatore che seppur giovane, seppur italiano, mostri sul parquet del Garden la voglia di fare, di combattere e di applicarsi, solo così potrà trasforme in applausi i buuh dei stolti tifosi ammericani con cui abbiamo aperto questo pezzo, solo così tra 3 4 5 anni potremmo avere ancora un italiano draftato al primo giro di un draft NBA.
Le prime uscite in maglia Knicks sono previste per le summer league di metà luglio, la curiosità come sempre in questi casi è davvero tanta, non è con il senno del poi che parliamo, ma del tutto sinceramente Danilo dei 3 ci sembra quello, per motivi tecnici, con più chance a sfondare il lunario, la sfida messa così com' è, è però delle più difficile, conquistare New York, la sua stampa, i suoi fans.

Daje!







Disclaimer: il titolo ci è stato suggerito da uno dei tanti geni che lavorano alla Gazzetta dello Sport, dopo che nelle ultime 2 3 settimane abbiamo letto: "Rossi, patapumfete!", "Azzurrateli", "Siamo tutti Buffon", "Lippòpòpòpò", "Urca, che botta", "Un bel casino" e "Manca pochino" direi che non li si può di certo criticare per il suggerimento di questo titolo, grazie Gazzetta, non più piacere quotidiano, ma tutto il rosa della vita.....rosa come il velo pietoso che stendiamo sopra.

9 commenti:

therussianrocket ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
therussianrocket ha detto...

buon articolo, gazza merda. Non condivido però la parte sulla "cultura sportiva", concetto che secondo me va tenuto distinto da "conoscenza sportiva". La prima riguarda più l'etica in cui ammericani e resto del mondo ci sorpassano di molte piste, mentre con la seconda mi riferisco alla conoscenza tennica, e lì cosa vuoi che ne sappiano quei 4 grassoni che vanno a vedere le partite a mille dollari mangiando pop corn? forse è anche per questo motivo che sono così buoni sugli spalti...

angyair ha detto...

In bocca al lupo a Gallinari, ne avrà bisogno, ma probabilmente ne avrà più bisogno di lui D'Antoni! Recuperare questi Knicks è più difficile che entrare nelle mutande della Satta per uno senza soldi.

aLesAN ha detto...

Pezzo ispiratissimo di aza che sul monopalla mi fa cascare dalla sedia. Noto però una censura in apertura commenti :gulag:

Gallinari è potenzialmente il più forte dei 3 mandati là (va beh dai, il Mago vale l'orso yoghi) ma a NY ti rema contro anche tua madre e la situazione Knicks è quella che è... una merda.

Quanto al pubblico, che USA-USA lo aveva già intonato a Bargnani, concordo col russo. Al di là del fatto che fanno bene a non seguire il nostro campionato, un occhio in EL non sarebbe male... comunque ho capito che funziona così:

- il draft è una rottura di palle, quindi i biglietti costano pochissimo

- ci vanno dei monelli

- si beve birra e si fa casino

- direi di farci un meeting

Oppure Stern lasci fuoi 'sti quattro cagacazzo ciccioni.

therussianrocket ha detto...

il primo commento dava contro ad aza, ma il capoccia vuole fare come la regia di austria e svizzera e far passare solo le cose migliori :palazzo:

azazel ha detto...

Macchè....il russo si è autocensurato!! comunque ho fatto una piccola ed insignificante modifica qui: Balkman, Jeffries e Richardson non sono il Galibier, l' Hautacam e il Colle delle Finestre..

A parte questo vorrei porre l' attenzione ai nostri lettori......che la gazzetta oggi titolava "L' acchiappo" con una da una parte del titolo una fotina di Del Piero (mi pare) e dall' altra una foto di un interista....l' acchiappo....anche loro stanno scavando dopo aver toccato il fondo

azazel ha detto...

ah...l' idea del miting al draf è tutt' altro che da scartare, non chiedetemi però di organizzarla.....

therussianrocket ha detto...

comincia a contattare gli alberghi :paper:

Mistadave ha detto...

Bella Aza,
anch'io vedo il Gallo come il migliore dei tre italiani approdati nella Nba. Bargnani come Darioambro. Belinelli sgasati e mettiti a lavorare. Gallo grande sin dall'inizio. Gazza merda.