venerdì 15 maggio 2009

A che punto siamo? VOL. 3: NFL

Probabilmente non esiste niente di più lungo della offseason NFL, senza stare a scomodare i vari John Holmes o Rocco Siffredi, forse solo la season del baseball. I lunghi ed interminabili mesi senza caschi che cozzano tra di loro hanno però al loro interno un paio di momenti di particolare interesse: l' inizio della free agency e il weekend del draft. Ed all' interno di questi due punti cronologicamente fermi ci sono due certezze che anche quest' anno non c' hanno tradito: tu sai che Snyder darà il contrattone a qualcuno (Albert Haynesworth, l' ex defensive tackle dei Titans diventato in questa primavera, l' uomo da 100 milioni di dollari per i Washington Redskins) e Al Davis farà qualche cazzata al draft, perciò, se vogliamo parlare di draft, non possiamo che incominciare dalla settima scelta assoluta: per carità, quando si parla di draft, bisogna sempre stare a sottolineare che “non è una scienza esatta”, “i draft vanno giudicati minimo dopo 3 anni”, “se l' hanno scelto qualche motivo ci sarà....”, “loro sicuramente sanno qualcosa che noi non sappiamo”, ecc ecc....la fiera del luogo comune in questi casi è sempre di moda, certo che se sono ormai 7 8 mesi che ci dipingono Michael Crabtree come il miglior talento di questo draft e come sicuramente il miglior ricevitore, qualche motivo ci sarà; poi in un draft come quello NFL in cui non è solo il talento puro ad incidere sul numero con cui i giocatori vengono chiamati, ma poi entrano in gioco molto più che negli altri sport anche le varie necessità, allora ci sta che il miglior giocatore (potenzialmente...lo scriviamo qui, per non ripeterlo più...) del draft possa arrivare attorno alla sesta settima scelta, Adrian Peterson stesso fu pescato alla 7 dai Vikings, ma perchè le altre 6 squadre non avevano impellente interesse nel pescare un running back. Ma torniamo ai giorni d' oggi, Oakland ha la settima ed ha impellente bisogno di un ricevitore, sino a quel punto nessuno del ruolo è stato già scelto: logica vorrebbe che Al Davis chiamasse uno e un solo nome, invece le parole che escono dalla bocca di Roger Goodell sono quelle di Dariu Heyward-Bey e lì capisci che hai la storia copertina di questo draft: Al Davis strikes back again.
E con lui puoi anche evitare di porti domande sul fatto che “forse sanno qualcosa che noi non sappiamo”, è semplicemente Al Davis, c' è poco da fare; che poi alla fin fine non è che abbia preso un mister nessuno, questo Heyward-Bey tutto sommato è un buon giocatore, autore di ottimi workout atletici (ecco la magagna....il vecchio adoro certe cifre....) e comunque un prospetto da primo giro, non ci sta il preferirlo a Crabtree (che poi è arrivato come pacco regalo ai Niners...) ma per il resto non è niente a confronto della scelta di secondo giro dove gli Oakland Aldavisers sono andati a pescare una safety che nella migliore delle ipositi quelli che dovrebbero saperne pronosticavano tra il settimo giro e l' undrafted, insomma un uno-due micidiale per le coronarie dei tifosi dei Raiders, micidiale perchè dal tunnell in cui si sono infilati ormai una manciata di anni fa sembra non finire mai, specie se i draft continuano ad essere di questi livelli.
Inequivocabilmente i Raiders sono quelli che hanno avuto il draft peggiore, almeno se vogliamo darne un giudizio prematuro, come sempre in maniera prematura se vogliamo trovare i vincitori di questa 2 giorni newyorkese non dobbiamo andare troppo distante dal luogo in cui le scelte sono state fatte: i Giants hanno pescato alla grande, facendo il giusto mix tra la volontà di riempire le lacune a roster (qualcuno ha detto Plaxico?) e quella di premiare comunque il talento del singolo giocatore: Hakeem Nicks in chiusura di primo giro è l' esemplificazione di questa teoria fatta a giocatore di football; ma non solo per quel che riguarda il primo giro, Sintim (LB from Virginia) pescato al secondo giro sembra essere proprio quello di cui avevano bisogno in difesa, e così via a scendere tra i sette giri.
Certo che è una pagina che stiamo parlando di queste scelte e non abbiamo ancora dedicato il giusto peso alla prima scelta assoluta, sarà che questa è stata una scelta mai in dubbio da Gennaio: al di là degli smokescreen ormai tradizionali, i Detroit Lions sono sempre stati fermamenti convinti che alla uno avrebbero pescato un QB e in questa classe di giovani, Stafford è sempre stato considerato il miglior prospetto, nonostante abbiano cercato in tutti i modi di far salire (poi riuscendoci) il suo più acerrimo rivale per la prima scelta assoluta, Mark Sanchez. Insomma, nonostante i vani tentativi di tenere basso il prezzo di Stafford, cercando di far finta di interessarsi anche ad altri giocatori, alla fine i Lions hanno reso il prodotto della Georgia il QB più pagato della lega, andando a battere anche i livelli che si erano raggiunti l' anno scorso con il contratto firmato da Matt Ryan. Come si possa investire così tanto su giocatori che fondamentalmente non hanno dimostrato nulla nel football dei grandi è una questione piuttosto spinosa sulla quale le varie compagini “sindacali” stanno già dandosi battogli e sulla quale noi non ci soffermiamo troppo in questa sede.
Se comunque la scelta di Stafford non aveva sorpreso nessuno (peraltro l' ufficiosità si era già avuta nelle ore precedenti alla reale scelta), altra storia di copertina di questo draft è proprio quella di Mark Sanchez: il prodotto di USC e dei media americani ha generato un interesse ed una attesa attorno alla sua figura degna del miglior Godot, tanto da indurre i poveri New York Jets a dar via mezzo draft e un paio di manovali per salire sino alla quinta posizione e renderlo il loro franchise QB, visto che l' era Favre nelle Meadowlands era già terminata qualche mese prima e che sino a quel momento a roster come QB avevano un paio di scappati di casa: quindi la scelta è più che logica tattica è più che logica, ora bisognerà valutare se è valida la scelta tecnica.
Doveva essere poi il draft degli offensive tackle, si rischiava di averne 4 tra i primi 10, alla fine se ne sono avuti “solo” 3, perchè Oher è sceso talmente tanto che i Ravens non se lo sono lasciati scappare per nulla al mondo a quel punto; gli altri 3 sono andati via tra la seconda e la ottava scelta, due parole le merita senza ombra di dubbio lo Smith andato ai Bengals: Andre Smith da Alabama, che aveva avuto il coraggio di presentarsi alle combine di Febbraio in condizioni che rasentavano il ridicolo tra l' ubriaco e il sovrappeso (anche se parlare di sovrappeso per gente che sfiora il quintale e mezzo è di per sé emblematico), poi aveva deciso di fare i suoi test fisici a petto nudo, anche se potremmo dire a tette al vento (la foto è solo per quelli che non hanno peli sullo stomaco)....insomma una testa completamente disabitata, dalle possibilità footballistiche però piuttosto elevate e quindi chi altro poteva investire su di lui se non Cincinnati?! Bengals che in più sono stati tra le squadre che la opinione sportiva più ha elogiato per il draft compiuto, con di note di merito per le scelte di Maualuga (altro LB molto pubblicizzato che però poi è lentamente sceso), di Michael Johnson (DE, omonimo che però fa esplosività e della pressione sul QB il suo punto di forza, cosa molto ricercata in quel di Cincy) e di Coffman (TE che sembra poter avere un impatto sin da subito in un sistema, quello guidato da Palmer, che non ha mai avuto un TE solido come bersaglio).
Nel nostro percorso disordinato e volutamente incompleto attraverso le scelte ci soffermiamo ora sui Denver Broncos, che a quanto a disordine e caos non sono stati secondi a nessuno in questa offseason: di Cutler ceduto ai Bears per una bella dose di scelte avrete sicuramente letto altrove e dovreste sapere già tutto, come in qualsiasi board veniva poi aggiunto “ora i Broncos sicuramente investiteranno queste scelte per migliorare la difesa”, ma non è sempre facile trovare il giusto compromesso tra need e talento, come dicevamo prima, ed è così che Josh McDaniels, il nuovo, già contestatissimo, head coach di Denver, alla 13esima assoluta decise di pescare il miglior RB di questo draft: Knowshown Moreno, autore di test non particolarmente illuminanti, che però non hanno impedito a McD. di farne il suo playmaker offensivo. Poi sono arrivati i difensori: un bel pass rusher e un paio di CB, uno dei quali però è andato a rovinare il reale guadagno che si era avuto dalla trade di Cutler: grazie ad essa infatti i Broncos avrebbero avuto 2 scelte di primo giro anche l' anno prossimo, ma ora non più, una delle due, peraltro non quella di Chicago che potenzialmente sarebbe stata più bassa, è stata investita per ottenere un pick di secondo giro di quest' anno con il quale è per l' appunto arrivato il CB Alphonso Smith. Insomma, un gran caos che i tifosi della squadra del Colorado stanno iniziando sin da ora a mal sopportare.
Insomma, che altro dire?! Il resoconto ce ne rendiamo conto è abbastanza parziale come comunque parziale è per forza qualsiasi giudizio espresso in questo momento, potremmo dilungarci parlando anche del draft degli amati (per chi vi scrive) Dallas Cowboys, che però non merita più di una manciata di parole a commento essendo stato ampiamente al di sotto delle aspettative, come abbiamo ripetuto più volte in questo articolo è tutta una questione di trovare il giusto dosaggio tra necessità e talento, ecco Dallas è riuscita nel non facile compito di sbagliare tutti i dosaggi: che Jerry Jones stia studiando da Al Davis?!
Però volevamo concludere con una storia positiva, anzi con due, la prima è quella che celebra come ogni anno il giocatore che per ultimo sente chiamare il suo nome e al quale vogliamo almeno dare un atto di prensenza in questo pezzo: Ryan Succop, kicker from South Carolina è il Mr. Irrilevant 2009; e poi quella di B.J. Raji, il nose tackle scelto alla 9 dai Green Bay Packers: chi avrà seguito in streaming il draft saprà già di quello di cui stiamo parlando: 151 chili di morbidezza.....un pacioccone che sudava come uno di quelli che passa l' asfalto in autostrada il 10 d' Agosto, rinchiuso in una stanza di 14 15 metri quadrati con al suo fianco una posse che manco Eminem ai tempi d' oro, la mamma che piangeva, insomma una sintesi del luogo comune del ragazzo di colore americano che sta per svoltare e alla fine lui come tanti altri di questo draft il 25 aprile ha definitivamente svoltato. Una scena che per certi versi c' ha ricordato quella del film Io, me & Irene....e Raji non era il palestrato.

3 commenti:

angyair ha detto...

Il mio personaggio culto è il TE scelto dai 49ers: "Bear" Pascoe! Già il nome....che poi è un soprannome, ma poi il fatto che la famiglia ha un ranche dove lui lavora e dove stava lavorando quando gli è arrivata la telefonata che lo avvisava che era stato scelto!

Luca79 ha detto...

Anche i vari fantasy aiutano un pochino, per superare questa lunga agonia meglio conosciuta come off-season

Alvix ha detto...

il moreno lo si è preso con la 12esima assoluta...

la foto finale è fantastica, peccato non vedere la chiazza di sudore.