martedì 18 novembre 2008

Aspettando i Bowls

Troppo silenzio da parte di East Coast Time riguardo a quel fantastico mondo che risponde al nome di College Football, e così a poche partite dalla fine della regular season, in attesa di sapere quali saranno le squadre che si giocheranno i Bowls di fine anno e soprattutto quelli BCS, chiusi dal Championship che assegna il titolo nazionale, diamo uno sguardo al weekend appena trascorso, iniziando un percorso che ci porterà all’evento del Dolphin Stadium di Miami dell’8 gennaio, in cui si saprà chi succederà al trono di LSU.

Ad inizio stagione sembrava che il college football fosse un affare per le squadre della SEC, conference che si proponeva come una delle più spettacolari e appassionanti degli ultimi anni, con i campioni in carica di LSU, i n.1 della preseason di Georgia, i lanciatissimi Gators di Florida e una squadra sempre temibile come Alabama.

Ad oggi queste previsioni sembrano meno certe e, nonostante Alabama sia sorprendentemente la n.1 del ranking nazionale, e l’unica delle citate a non essere tra le prime 15 sia proprio LSU, la Conference che più sta appassionando i fans del football collegiale è la Big 12, con ben cinque teams inseriti nelle top15 del ranking nazionale, e tre di questi in piena corsa per conquistare il Championship di Miami.

Texas Tech, Texas e Oklahoma sono insieme ad Alabama e a Florida le più serie candidate per giocarsi il titolo nazionale, e saranno proprio gli scontri diretti delle prossime due settimane a decidere chi vincerà il biglietto per la Florida e chi dovrà accontentarsi (si fa per dire) di uno dei BCS Bowl tra Fiesta, Rose, Sugar e Orange Bowl.

Nelle partite di sabato, in cui Texas Tech e Oklahoma riposavano in attesa di scontrarsi nel prossimo weekend in una partita che si annuncia epica e ricca di spettacolo, non ci sono stati sconvolgimenti all’interno del ranking, come successo nelle settimane precedenti.

I Crimson Tide n.1 del ranking hanno sofferto nel primo tempo contro Mississipi State, andando persino in svantaggio per 7 a 5 ad inizio secondo quarto, più per demeriti del proprio attacco, in cui John Wilson per la quarta partita consecutiva non ha lanciato td pass, con solo 148 yards e la sensazione sempre più marcata di essere il vero anello debole di coach Saban, soprattutto in vista del rush finale e della sfida contro Florida. Nelle altre partite Alabama aveva sostanzialmente dominato con la propria difesa, una delle prime cinque della nazione e probabilmente la n.1 sulle corse, e anche in questa partita non c’è stato scampo per i Bulldogs, letteralmente annullati nel secondo tempo, in cui hanno guadagnato solamente due primi downs, e in totale la miseria di 35 yards su corsa. La differenza finale l’ha fatta lo special team dei Crimson Tide, che ha bloccato un punt e segnato un td su punt return con Arenas ad inizio terzo quarto, dando il via alla cavalcata conclusa sul 32 a 7, grazie al touchdown finale di Mark Ingram.

A far paura ai n.1 del ranking sono proprio i rivali di conference di Florida che, guidati dalla solita coppia Tebow-Harvin, distruggono South Carolina di Steve Spurrier, ex coach di Florida negli anni 90. Cinquanta punti di scarto ad un college presente nel ranking sono un’enormità, ma i Gators sono probabilmente la squadra più in forma del momento, e i Gamecocks sono l’ultimo di una lunga serie di massacri a cui hanno sottoposti gli avversari, dopo l’incredibile sconfitta di un punto contro Mississipi, che ha tolto la possibilità di essere al momento la n.1 del ranking. I campioni di LSU sono stati seppelliti sotto 51 punti, Kentucky addiritura un 63 a 5, mentre Georgia, n.6 del ranking, ha subito un umiliante 49 a 10, tutti risultati, come l’ultimo, contraddistinti dall’enorme talento offensivo in mano a coach Meyer. Tebow ha lanciato 2 td pass, segnandone un altro su corsa, Harvin ha corso per 167 yards, prima volta sopra le 100 yards in stagione, segnando due touchdowns, uno da 80 yards con una splendida corsa in off tackle, e in generale Florida ha dimostrato di poter correre a piacimento, chiudendo con quasi 350 yards e 5td.

Texas, a diffenenza di Texas Tech e OU, non riposava, ma l’impegno contro Kansas era sicuramente agevole, nonostante la presenza di un talento come Reesing in cabina di regia per i Jayhawks. I Longhorns hanno rispettato il pronosticato, lasciando poco spazio al quarterback di Kansas, soprattutto sul profondo, e trovando la solita giornata all-around di McCoy, che ha lanciato 2 td pass e corso per 76 yards con 1 touchdown.

Tra le deluse dell’annata, dopo i grandi proclami di inizio stagione, ci sono sicuramente USC e Ohio State, pronosticate come possibili sfidanti al Championship, ma incappate in brutte sconfitte che hanno praticamente tolto ogni possibilità di vittoria finale. I Trojans di coach Carroll, nonostante un roster quasi da NFL, hanno perso contro Oregon State e ora devono guardarsi proprio dai Beavers nella corsa al Rose Bowl di Pasadena e all’ennesimo titolo della gestione Carroll. Contro Stanford in molti sentivano nell’aria odore di upset, anche se i valori in campo erano nettamente dalla parte di USC, e il primo tempo sembrava avallare le previsioni, con un 17 pari acciuffato dal ritorno da 93 yards di Gable, successivo al td di Kimble. Nel secondo tempo, però, sono venuti fuori i reali valori e il trio Johnson, Gable e McKnight, a cui si è aggiunta la partita tutta sostanza di Mark Sanchez ha permesso ai Trojans di involarsi verso il 45 a 23 finale.

I Buckeys di coach Tressell invece di sconfitte ne hanno due, una proprio contro USC, e la seconda contro Penn State, che li ha privati del primato nella Big Ten, oltre che della possibilità di giocarsi il titolo. Contro Illinois sembrava un impegno agevole, ma una giornata tutt’altro che positiva della difesa ha permesso agli Illini di rimanere in partita fino a metà secondo quarto, quando Prior ha lanciato un td pass per Sanzenbacher, uno dei soli 6 completi della gara su 10 tentativi. Per il resto corse, corse, corse, con Beanie Wells padrone e Prior a fargli da contraltare con 110 yards e 1 td.

Tra le sorprese di stagione Utah continua la sua marcia che la vede al n.7 del ranking, distruggendo San Diego State per 63 a 14 con 283 yards e 5 td pass per Brian Johnson, rimane imbattuta e sogna un posto in un BCS Bowl, nonostante la schedule molto agevole, così come ancora senza sconfitte è Boise State che domina Idaho, spinta dalla gran giornata del sophomore Jeremy Avery, che sostituisce egregiamente tra i protagonisti Ian Johnson, e chiude con il career high a 156 yards e 2 td. North Carolina, invece, passata dai bassifondi della ACC al primato di Conference con sette vittorie, getta alle ortiche la possibilità di vittoria finale, facendosi rimontare da Maryland, arrivata alla quarta vittoria contro una squadra del ranking, con il field goal decisivo costruito da uno splendido drive da 82 yards condotto dal quarterback Chris Turner.

L’altra imbattuta è Ball State, la vera cinderella di quest’anno, arrivata al n.14 del ranking, spinta dal piccolo grande runner MiQuale Lewis, che sigilla la vittoria contro Miami (OH) con 165 yards e 2 td, arrivando a più di 1200 yards corse e 17 touchdown. Un altro piccolo grande runner è Jaquizz Rodgers di Oregon State, che aveva già annichilito USC con 186 yards e 2td e ne corre altre 144 con 1 touchdown nella vittoria contro California, settima partita stagionale oltre le 100 yards corse.

Tra i protagonisti del College Football da segnalare le prestazioni di Chase Daniels, nella vittoria di Missouri contro Iowa State, che arriva a 30 td pass stagionale, con l’ottava partita oltre le 300 yards lanciate, e quella di Max Hall, quarterback di Brigham Young, arrivato a 34 touchdowns, con solo 8 intercetti, e alla terza consecutiva sopra le 300 yards.

Per ultimo non si può dimenticare il santone del College Football, Joe Paterno, che sognava alla veneranda età di 82 anni di giocarsi il Championship con la sua Penn State, ma che quasi sicuramente dovrà accontentarsi di un BCS Bowl (probabilmente il Rose Bowl) per quella terribile sconfitta di un punto contro Iowa, nonostante il vantaggio di 10 punti ad inizio ultimo quarto. La partita contro Indiana poteva essere pericolosa proprio perchè subito successiva al tremendo ko subito nel weekend scorso, ma i Nittany Lions, dopo un primo tempo sofferto, hanno cambiato marcia e segnato 24 punti per il 34 a 7 finale, con la solita grandissima difesa.

Ora per il titolo della Big Ten dovranno vincere lo spareggio contro Michigan State del grandissimo Javon Ringer, candidato all’Heisman Trophy, arrivato a 1548 yards corse con 20 td, staccando così il biglietto per il Rose Bowl, ennesimo Bowl principale della leggendaria carriera di JoePa.

3 commenti:

angyair ha detto...

Ma Reesing esce quest'anno? Io me lo ricordavo abbastanza buono.
Vista la penuria di QB senior che c'è quest'anno secondo me qualche junior potrà sfruttare il momento per dichiararsi in anticipo e aspirare al primo giro.

Teolandia ha detto...

Beh c'è Harrell, sicuramente si dichiarerà Stafford, credo anche Bradford, forse anche Max Hall dato che comunque è un RS junior.

Di gente di valore sto anno credo ce ne sia.

azazel ha detto...

Settimana tranquilla questa, a parte la debacle interna di LSU, ma finchè c hanno lee a lanciare la palla alle ortiche, temo che questi alti e bassi si alterneranno parecchio a Baton Rouge.
Invece non mi aspettavo per nulla la sconfitta di UNC.
Comunque le big, almeno quelle che non hanno riposato, se la sono cavata bene, 'bama in particolar modo è uscita bene dall' insidia mississipi state che aveva già battuto i Gators...
Come dici tu Teo, Wilson è l' anello debole dei Crimson Tide e potrebbero pagarlo amaramente contro Florida, è un peccato perchè Julio Jones sembra essere un WR veramente buono, potrebbero sfruttarlo meglio

Non male...la quieta prima della tempesta delle prossime 2 settimane.