lunedì 13 ottobre 2008

[week 6] Football contaminato dalle cazzate

[Disclaimer: Proprio nella settimana in cui la stesura del recap tocca al sottoscritto, l'NFL confeziona una giornata di stranezze e stronzatone (cit.), trasformando detto recap in una versione ipertiroidea di "Football di serie Z(F)"; me ne scuso con tutti quelli che stavano aspettando un resoconto serio e competente come quelli del Direttor de' Direttori (per poi andarsene a commentare gli interventi di "Enrico da Vicenza", ovviamente)].

Dominica NFL est omnis divisa in partes tres
, avrebbe detto un certo Cesare di discreta popolarità anni addietro: conseguenza di tale ripartizione è che posso seguire un massimo di tre incontri al giorno in diretta; corollario dell'affermazione precedente è che, tolta la partita dei miei Cowboys, la scelta degli altri due match è affidata un po' all'estro della pagina dei link in stream...ehm, scusate, volevo dire "del momento".

Così domenica mi sono lasciato irretire da Atlanta-Chicago
e ne ho avuto ben donde. I Bears partono con in cabina di regia Kyle Orton (che più passa il tempo e più assomiglia a Marco Masini) e Devin Hester utilizzato un po' più da WR oltre che da ritornatore da circo; i Falcons hanno un Matt Ryan di cui tutto dicono un gran bene e il rinnovato entusiasmo da parte dei tifosi; nella prima metà i punti li mettono tutti i kicker, Jason Elam 9 e Gould 3, per la precisione. Partita noiosa? Nient'affatto: volano penalità a destra e a manca, il #2 di Atlanta dimostra di avere talento da vendere e dispensa passaggi per tutti i gusti, muovendosi con destrezza dentro e fuori dalla tasca; dall'altra parte il #18 pare essersi guadagnato il diritto ad essere titolare grazie a selezioni finalmente compiute con un minimo di criterio. Ulteriore movimento a questa frazione la aggiungono i challenge dei due coach; il numero uno è su un fumble di Turner, che i solerti commentatori della Fox ci informano essere il primo da parte di un runningback dei Falcons dai tempi degli antichi greci o giù di lì; scampato pericolo, almeno per questa volta: gli arbitri si ravvedono. Il secondo è materiale per la mia rubrica: Jerious Norwood fa una bella corsetta centrale e viene placcato da Corey Graham, che mette fine al record di cui sopra. La palla è raccolta subito dal compagno di squadra Tommie Harris, quand'è che un tamarro dietro l'angolo (cit.) nella persona di Jason Snelling, approfittando della generale convinzione che il gioco fosse già fermo, arriva e gli soffia la palla. Parapiglia generale, vola di sicuro qualche "Non vale !" e anche qualcosina di più spinto da parte dei Bears, compreso il fazzoletto rosso del challenge; stavolta le zebre sono irremovibili: sig. Smith, il recover del tamarro è regolare, sig. Harris, sì, lei è un povero coglione, sig.Urlacher, si dia una calmata e prenda 15 yds per condotta antisportiva. Nella ripresa, Matt Forte, il rookie RB di Chicago, si infiamma e inizia, alternandosi con i lanci di Orton, a far danni portando a -2 i suoi; risponde senza troppi indugi Ryan, che grazie anche ad un pass da 47 sposta il punteggio sul 19-10. Gould accorcia nuovamente le distanze a quattro minuti dalla fine, poi (02:50 al termine) Elam ha a disposizione un FG da 33, robetta per uno come lui: colpo di scena, la palla è larga sulla sinistra, "No Good". Orton gioca le Madden Card e divora 77 yards in due minuti e mezzo fino alla presa acrobatica in EZ di Rashied Davis con attaccato Chris Houston che cerca di togliergli le tonsille e controllargli al temperatura rettale. La panchina degli ospiti impazzisce, restano solo undici secondi alla fine ed Orton è chiaramente visibile mentre dirige un trenino intonando il tema di "Belo Horizonti". Calcetto squid recuperato da Harry Douglas, sei secondi a disposizione con palla sulle proprie 44. Finita qui, magari con un inglorioso sack? Macchè: siccome Ryan sta studiando da eroe, si connette sulle 30 di Chicago a Jenkins, spinto fuori campo con ancora un-secondo-uno a disposizione. Ora tocca ad Elam, alle prese con un field goal da 48 yards sotto tutta la pressione possibile e immaginabile: Jack, Jack, Jack. Lo sai che sono un professionista (cit.), palla dentro e Atlanta che porta a casa il risultato. Non male per una partita scelta a caso, eh ?

Un po' meno mi sono divertito in Arizona-Dallas: non perchè i Cowboys abbiano perso (24-30), ma perchè abbiamo Romo kaputt per un mese (Brad Johnson non lo sopporto, ogni volta che lo vedo penso "Tampa Bay") e fatto due sonore figure di cacca
sugli special team, ovvero il kick off iniziale ritornato in TD da Arrington per 93 yards e nell'overtime il punt bloccato da Morey a Mc Briar, trasformato in sei punti e fine della partita da Beisel: giocate che ti fanno venir voglia di lanciare qualcosa contro il monitor, ad esempio la testa di McBriar (che in compenso si è fratturato un piede e saluta la compagnia fino al 2009; è la prima volta nella storia che un supplementare viene deciso così, un vero spasso). In realtà nel mezzo tra questi due episodi è successo di tutto: si parte con un allegro fumble di Romo, al riguardo del quale Owens ci informa, con pacatezza (vedere foto), di credere che i colpevoli siano quei robusti signori della offensive line.


Nel primo quarto c'è spazio per un intercetto di Ken Hamlin mentre inizia a delinearsi la predilizione del #9 di Dallas per Marion Barber (chiude con ben 11 passaggi per 128 yds e un TD oltre a 17 corse per 45) e quella di entrambe le squadre per offside e falli vari sui punt; nel secondo l'inerzia del match si sposta a favore dei Cowboys: Crayton riceve un passaggino a metà campo e taglia in due la difesa di Arizona per 55 yds andando in touchdown; sul kickoff successivo Arizona perde palla e il rookie Tashard Choice ci restituisce il possesso, viene messo in piedi un FG da 37 ma Folk centra il palo sinistro. Nella ripresa Romo colpisce ancora mandando a segno Austin per il sorpasso, finchè non si sveglia Arizona: gli danno una mano idee geniali come quella del nostro K di calciare fuori campo, ma Kurt Warner è bravo a lanciare prima Fitzgerald e poi Breaston in end zone, mettendo sotto di sette gli ospiti. Mancano 3:17 alla
final gun e Neil Rackers aggiunge ulteriori tre punti, ma non è ancora finita: su un 2nd&15 il QB in jersey bianca esegue uno screen per Barber, che grazie a movenze da contorsionista e a solidi blocchi dei ricevitori si fuma 70 yds e riapre la discussione; a mandare il match all'OT ci pensa un FG da 52 di Folk in...due tempi: imitando Coach Fox, Whisenhunt pensa bene di chiamare un time out sul calcio; peccato che i propri giocatori fossero riusciti a bloccarlo e la scriteriata chiamata vanifichi il loro sforzo. Poichè in qualche modo bisogna pagarle certe furbate, al secondo tentativo il #6 centra il bersaglio senza interferenze. Detto dell'osceno finale, la ciliegina sulla torta è la sospensione a tempo indeterminato di Pacman Jones; brutti momenti, neh (cit.).

Brutti momenti anche in quel di New England; la trasferta contro i Chargers (vincenti per 30-10)ha offerto uno spettacolo imbarazzante per gli orfani di Tom Brady: Cassel è quasi sempre abbandonato dalla OL (statistiche sui sack subiti per dropback effettuati agghiaccianti), i runningback per la stessa ragione faticano a fare le pentole figuriamoci i coperchi (3° quarto, 4th&goal a una yard, punteggio 3-17: non si può costringere il QB a dover inventare)

(Nel cerchio rosso, l'inventore Matt Cassel e le sue trovate: pensare di correre sei yards in mezzo alla defense di SD in goal line)

e la difesa, seppure con l'attenuante che Rivers/Tomlinson in salute non li fermi tanto facilmente, ha subito 404 yards di cui 306 uscite dalla manina di
Filippo Fiumi, al quale va a prescindere tanto di cappello.

A Houston, i Texans raggiungono la prima W della stagione contro i Miami Wildc...cioè, Dolphins: Schaub è tornato, ma i primi due drive conclusi entrambi con intercetti subiti probabilmente riescono nell'impresa da Guinness di far rimpiangere (anche solo per pochi secondi) Rosenfels; dall'altra parte si può assistere invece a numeri del genere

2-8-MIA 47
(6:19) 10-C.Pennington pass deep middle to 38-P.Cobbs for 53 yards, TOUCHDOWN. (Direct snap to MIA #23, who handed to MIA #34, who handed to MIA #10, who threw the pass.) Sarà proprio Schaub (379 yds, tiè Sage) però a ridere per ultimo, per mezzo di una draw allo scadere su un 4&2 dalle 3 di Miami che fissa il risultato sul 29-28, con il contributo fondamentale di un Andre Johnson in stato di grazia (dimenticando il fumble...) e del punt return poderoso di Jacoby Jones (70 yds+TD); nei Dolphins, che tornano sotto il 50%, è la festa di Patrick Cobbs (138 yds per 3 ricezioni e due touchdown) ma nel suo piccolo pure di (udite, udite) Ricky Williams (sì, quello di fumo senza sosta, non mettetemi alla sbarra) che torna a segnare punti sul tabellone dopo una astinenza durata tre anni.

Tre partite vedono i kicker essere i soli marcatori della propria squadra (perdente): in New Orleans-Oakland (3-34), Tampa Bay-Carolina (27-3) e Indianapolis-Baltimore (31-3) sono Janikowski, Kasay e Stover a scongiurare lo shutout; da segnalare che invece il punter dei Panthers (ahah...) Baker in sei partite si è già fatto bloccare tre punt, di cui due trasformatisi in punti per gli avversari, che in quel di Indianapolis si sta rompendo anche il venditore di gelati (ultimo arrivo Joseph Addai, con Manning già prenotato per i ferri in offseason) e che Rich Gannon ha consigliato al proprio "erede" JaMarcus Russell di prendere lezioni da Drew Brees. Fossi in Tom Cable (sotto, prima di realizzare che quei disgraziati vestiti di nero sono il suo nuovo team) oltre a comprare i DVD dei Saints al pupo, smetterei di far vedere "Smallville" a Sebastian from Wałbrzych, per evitare spacconate puerili come tentare i FG dalle 59.

In Vikings-Lions è sempre Longwell a fare Cassazione, scrivendo il 12-10
finale, ma come non minzionare il povero Dan Orlovsky, starter di Detroit in QB? I suoi hanno appena forzato e recuperato un fumble ad una yard dalla goal line nientemeno che ad Adrian Peterson; due incompleti portano al 3&10: Orlovsky riceve lo snap, si allarga, vede incombere Jared Allen, si allarga ancora ed esce dalla EZ...ma dal retro, regalando una safety alla fine della fiera decisiva.

(Prima di entrare in azione, il sostituto di Kitna sniffa sali. Fate voi, eh.)

Si dovrebbero anche rammentare le decisioni un po' dubbie dei
ref e i "Childress vattene" scanditi per quattro quarti dal pubblico di Minnesota, però preferisco chiudere la parentesi sull'Hero of the Day aggiungendo che il buon Dan ha chiuso con 12/21, 150 yds, 1 TD e sei sack subiti più un fumble perso e ripreso. Restando in tema quelli che ancora non ne hanno vinta una, ai Bengals non bastano un Fitzpatrick volenteroso (rushing TD, passaggi per Forza Iran e Inutile Ciarlatano Ocho Cinco)

(Palmer, infortunato ed impegnatissimo a farsi crescere la barba onde evitare di essere confuso in panchina con il fratello Jordan.)

o una difesa che illude di poter tenere a freno i Jets intercettando due volte Favre, costringendolo al fumble con annesso TD per poi lasciar bollare Thomas Jones a suo piacimento; con OL e RBs non pervenuti sarà una luuuunga stagione...

Prima di chiudere col Monday Night, una breve carrellata sugli altri risultati. I Rams battono grazie a un 49 yds e ad altre tre segnature di Josh Brown (sotto, in un momento di autocelebrazione)



i Redskins per 19-17, nonostante Incognito e la sua lingua e nonostante Clinton Portis ci metta l'anima in forma di corse; lo scoglio della prima vittoria è superato. Il barattolo semovente Jones-Drew, Garrard e una spietata conversione takeaway/points assicurano la W di Jacksonville in casa Broncos con punteggio finale 24-17: Denver si lamenta degli arbitri e Del Rio fa il simpa della cumpa dicendo di avere una amnesia a tale proposito, piccoli Capello crescono. San Francisco scrive un nuovo capitolo dell'enciclopedia "Come passare da 26-17 a inizio terzo quarto a 26-40 come final score", tra gli estensori di punta Capitan Intercetto O'Sullivan e l'accoppiata McNabb/Akers (anche un FG bloccato&ritornato in TD, ma vabbè...). A Seattle si fa vedere in tribuna Gary Payton, peraltro invasatissimo ed agitante una specie di asciughino verde manco fosse il martello di Thor), tuttavia i Seahawks devono arrendersi (17-27) a Rodgers, che non sarà ancora Favre ma è certo un bel discendere (21/30, 208 yds, TD più altre 23 yds di corse con rushing TD); il vice-Hasselbeck va a corrente alternata e si spegne proprio quando la difesa di Green Bay alza il ritmo, c'è ancora da lavorarci su, mi sa.

Nella notte di lunedì (per noi di qua dall'Oceano, tra lunedì e martedì) Cleveland batte a sorpresa (35-14) i campioni in carica, vincendo il suo primo Monday Night dal 1993 e disputanto la prima partita senza un punt dal 1995 (giova ricordare però che dal 1996 al 1999 i Browns erano "spariti" dalla NFL). Nei Giants si rivede Plexico Burress dopo la sospensione inflittagli dalla propria squadra, nei Browns Derek Anderson è il sorvegliato speciale, in odore di panchinamento dopo una partenza sottotono. Phil Dawson apre le marcature con un field goal facile facile, poi nel secondo quarto un erculeo Brandon Jacobs spedisce avanti i suoi. Non passa neppure un minuto che il punteggio va aggiornato: Derek Anderson lancia in profondità per Edwards, che scherza Ross e non si ferma prima di aver percorso messo a referto 70 yds. Jamal Lewis (una buona prestazione per lui, 88 yds in 21 corse) deve correre solo quattro yards per il 10-7, che diventa 17-7 grazie al drive da manuale del QB (5/5) e alla ricezione finale di Dinkins. L'ultimo segno di vita di New York è il TD di Plexico del 17-14, esito di un drive condizionato dall'avventata irruenza di Adams nel sack su Manning, che dopo review arbitrale trasforma il realtivo fumble conquistato in primo down per gli avversari. Da qui in poi ci sono solo i Browns, che iniziano il secondo tempo intercettando Eli e cavandone fuori tre punti (ancora un rigore per Dawson), poi partoriscono un drive da oltre otto minuti che si conclude con il touchdown di Edwards; Le residue speranze dei Giants svaniscono quando arriva il terzo intercetto, ritornato per 96 yards (massì...) fino all'end zone opposta con tanto di annessa coreografia (sotto)


Cleveland ormai vuole strafare e ci mette sopra anche una conversione da due, rendendo la fine della striscia vincente dei Giants ancora più sonora e la fine di questo (osceno) recap più piacevole per l'autore.










4 commenti:

azazel ha detto...

Perfetto Zabry!!! Iniziavo a temere che non arrivasse sto pezzo :fischia:

con la prima parte sui Bears abbiamo fatto contento anche il boss :truzzo:

Dan Orlovski idolo degli sniffatori.

Ps. foto fantastiche!

aLesAN ha detto...

Beh, due fanta spiegazioni sul fumble di harris (la spiegazione c'è, ma le palla non è rubata ma mollata...) e sul finale sbagliato ci stavano. La "loose" dei Bears che manca clamorosamente dopo uno squib che solo un malato di mente avrebbe chiamato. Un malato di mente e Lovie Smith. O forse Smith è malato di mente :shock:

ZabriskiFunk ha detto...

@Aza: è venuto più lungo di quanto pensassi e si è incrociato con traversie lavorative, ma ce l'ho fatta :truzzo:. La ratio commenti tecnici/cazzate com'è andata?

P.S.: le foto sono un mio pallino :D

@China: Eeh, io ho visto e rivisto la scena :ref:, Harris molla la palla come se il gioco fosse fermo, ho detto che Snelling gliela soffia perchè si tuffa per prenderla mentre questa è accanto al ginocchio del Bear. "Calcetto" denota in sè il livello intellettuale di Smith (pure lui era nel trenino con Kyle Masini, bell'esempio di coach che sa mantenere la disciplina, ahahaha)

therussianrocket ha detto...

ahaha grande zabri, spettacolare almeno per quanto riguarda le parti che ho capito e almeno per quanto riguarda le dimensioni di sesso (cit.)