martedì 7 ottobre 2008

[week 5] Se ne son viste tante di rimonte

Se ne son viste tante di rimonte, ma quella che ha visto protagonista Rosenfels (sotto una sua foto "intelligente") ha veramente dell' incredibile: il QB backup dei Texans, titolare per un giorno, sino a 5 minuti dalla fine aveva guidato una partita pressochè perfetta, supportato dal suo running game e dalla running non-defense dei Colts. Si era 27-10 e l' attacco dei Colts tanto esplosivo sulla carta quanto abulico sul campo non lasciava molte speranze di recupero: il TD del 27-17 a 4.14 dalla fine era arrivato a coronamento di un drive perfetto, ma in un certo senso anche concesso dalle secondarie di Houston, più attente a prevenire il big play che a difendere sui passaggi sul corto atti a muovere si la catena ma anche a mangiare parecchi secondi. Concesso quello, alla squadra texana non restava che continuare a fare quello che avevano fatto per tutta la partita, correre nel mezzo e mangiare il tempo, un paio di primi down..potevano anche bastare per difendere 10 punti di vantaggio, 0 rischi. È qui che iniziano i 5 minuti di Rosenfels: le prime due corse del drive non portano guadagni (è qui, nel particolare, i meriti della difesa dei Colts, vanno comunque sottolineati), sul terzo e otto i Texans fanno giocare una bootleg al loro QB, se fosse previsto il lancio non ci è dato saperlo, fatto sta che Rosenfels inizia a correre, si capisce sin da subito dalla posizione dei LB che nemmeno superman sarebbe riuscito a chiudere quel primo down, ma lui incurante del pericolo, i panni da superman prova a vestirli, spicca il volo...viene colpito in aria...atterra....corto di una yard dalla linea gialla virtuale della gloria.....senza palla, che nel frattempo è stata recuperata da Gary Brackett e riportata in metà per una settantina di yards, 24-27, 3.36 da giocare. Palla ancora a Houston, sempre un paio di primi down da conquistare, però con meno tranquillità, perchè consegnare la palla a Manning anche sulle 20 yards avversarie, anche con solo un paio di minuti scarsi da giocare, potrebbe non bastare: a questo punto va in scena Sage Rosenfels atto secondo, Sage...che di saggio sembra avere proprio poco, dismessi i vestiti da superman, ritorna in campo, un altro terzo e lungo da giocare, altro scramble sulla sua sinistra, sempre complicati quando non sei mancino, stavolta si pianta prima di spiccare il volo, stavolta si prepara a lanciare, stavolta lo rimontano da dietro....Robert Mathis gli fa cadere la palla, Robert Mathis la recupera e la consegna all' attacco dei Colts, siamo a 20 yards dalla meta con 2.36 da giocare: Addai e Wayne (con una ricezione spettacolare) in 2 giochi fanno il resto: 27-24. Per i Texans è irreale pensare che dopo questi 2 minuti il tuo QB possa vincerti la partita ed infatti un intercetto nel mezzo del campo chiude la contesa. Indianapolis se ne esce con una vittoria che per 55 minuti non ha meritato e che Houston gli ha regalato, ma dal loro punto di vista essere 2-2 invece che 1-3 fa tutta la differenza del mondo, certo resta il fatto che c' è parecchio da lavorare: dopo l' infortunio di Brady, i favoriti per il titolo erano sicuramente loro, ma la squadra che stiamo vedendo queste settimane è la lontana parente di quella dell' anno scorso, quasi che la sconfitta nel divisional contro i Chargers abbia lasciato più di una scoria negli ingranaggi pressochè perfetti dell' attacco guidato da Peyton. Gli anni passano per tutti (Harrison), gli infortuni (Bob Sanders) specie in una difesa già labile di suo fanno il resto, la linea ha perso più di un passo, tutto vero, però la sensazione che si è avuta è quella di una squadra scollata, il body language di tutti i giocatori sino ai disastri di Rosenfels era quello di una squadra sfiduciata, passiva, inerme...quasi svogliata e questo è molto strano, solo capendo le cause di questo atteggiamento potrà salvare la stagione dei Colts, che per il momento sono 2-2 e non 1-3, niente non è.

Come per Indianapolis, anche per i Giants sembra che gli 8 mesi che dividono i playoff 2007 con la regular season 2008 siano passati come se fossero un paio di settimane. Li avevamo lasciati perfetti a Gennaio, li ritroviamo perfetti ad Ottobre: probabilmente sulla carta non sono la squadra più forte, come non lo erano un anno fa, ma sul campo, che è quello che conta, lo sono, decisamente. Si sbarazzano con totale indifferenza dei Seahawks (ormai lontani parenti dei dominatori della NFC West), 44-6 è un punteggio che parla da solo, la sicurezza acquistata da Eli dopo il Super Bowl vinto è sotto gli occhi di tutti, non risentono nemmeno della squalifica (interna) commissionata alla loro punta di diamante Plaxico, Brandon Jacobs macina yards e avversari (solo Pluto sembra non averne paura), Cleveland e San Francisco non sembrano dover essere degli ostacoli insormontabili nelle prossime due settimane e più fiducia si dà ai Giganti di New York più sarà veramente difficile batterli. Viste le sconfitte e le prestazioni poco convincenti dei Chargers, Colts, Cowboys, Saints...alla week 5, dopo settimane interlocutorie con upsets e infortuni vari, sembrano poter essere veramente loro i favoriti al titolo.

L' emblema di questa pazza NFL sono i Tennessee Titans, i valori sulla carta sono stati anche qui stravolti: prima che arrivasse Settembre si diceva che i Colts avrebbero dominato ancora la AFC South, i Jacksonville avrebbero potuto impensierire il loro trono e verosimilmente conquistare una delle due Wild Card, ma con un occhio d' attenzione ai Texans, squadra dalle grandi potenzialità che prima o poi sarebbero esplose, ed i Titans? Beh i Titans, mai spettacolari, sembravano non essere presi molto in considerazione, sicuramente un passo indietro alle prime due, se la giocavano con Houston e probabilmente questo non sarebbe bastato per conquistare l' approdo ai playoff. Questa era la carta, questo è invece il campo: Titans 5-0, Colts 2-2, Jaguars 2-3, Texans 0-4. La difesa è pazzesca, anche quando litigano tra loro, l' attacco è onesto, sono un paio di settimane che ripetiamo sempre le stesse cose, quindi non stiamo a ripeterci, in attesa di test più probanti per l' eventuale consacrazione definitiva a reali contender.

Chi è uscito invece decisamente ridimensionato da questa week è Buffalo. Su questi schermi avevamo messo all' erta i nostri lettori, che la partita in Arizona avrebbe nascosto più di una insidia per la difesa sinora più che brillante dei Bills e così è stato: 41 punti subiti, sono stati davvero troppi per essere rimontati questa volta, il merito va dato principalmente ai Cardinals, il loro attacco quando in giornata è inarrestabile, l' assenza di Boldin è stata ottimamente sopperita da Breaston, il che ci fa pensare ormai non sia soltanto una questione di uomini (anche Bryant Johnson l' anno scorso da terzo ricevitore in questo contesto era sembrato un ricevitore forse più forte di quello che è), Edgerrin James, dopo aver fatto proclami in estate che non si sentiva vecchio, sta confermando le affermazioni sul campo, con prestazioni che, benchè non siano sempre surrogate da statistiche eccelse, danno quella solidità all' attacco via terra in modo da aprire poi sulle frecce via aerea, e la settimana prossima sarà la volta delle secondarie dei Cowboys a venire aperte in due da Warner e compagni in una partita che si prevede ad altissimo punteggio, perchè i defensive back della squadra di Phoenix sono forse ancora peggio di quelli con la stella sulla testa. La settimana scorsa i 6 TD passes di Favre non erano passati inosservati, questa settimana, complice anche l' infortunio di Trent Edwards (a proposito, lo sfortuna continua a non lasciare in pace i Bills, nemmeno quest' anno) la difesa sui lanci dei Cardinals ha tenuto abbastanza bene, se si toglie il passaggio da mille yards per Evans da parte di J.P. Losman.

Guardando la parte bassa della classifica le sorprese in positivo arrivano da Miami ed Atlanta: i primi ad inizio Ottobre hanno già fatto meglio dell' anno scorso, con 2 vittorie, peraltro contro Patriots e Chargers; ai secondi invece sembra esser bastato rimettere un top RB nel motore del loro attacco per far sparire tante magagne e per lo meno sembrano definitivamente essersi liberati del fantasma di Michael Vick. La squadra della Florida sta mettendo molta fantasia nel suo attacco, Chad Pennington sta giocando discretamente e il direct snap a Ronnie Brown sta mietendo vittime illustri. Attenti però a non abusarne troppo, l' NFL non è l' NCAA, in breve questa arma potrebbe perdere l' aspetto sorpresa. Quello che invece inizia a sorprendere meno è la capacità di Tony Sparano di preparare le partite, l' ex assistant coach dei Cowbowy, come Sean Payton 2 anni or sono, al suo primo impiego come HC sta facendo vedere ottime cose, ha dato sin da subito una registrata ad una squadra disastrosa e ultimamente sta iniziando ad inserire nell' attacco anche Ted Ginn, che dopo un primo anno passato ai margini, inizia ad essere più coinvolto.

Se sulla carta era improbabile la vittoria dei Parcells' boys in casa contro San Diego, ancora meno erano le probabilità di vedere uscire dal Lambeau Field i Falcons con la W in più in classifica: questa volta Grant ha corso più che discretamente, Rodgers ha lanciato (313 yards per lui, con 3 TD), la linea, reparto che sinora ha mostrato le maggiori lacune in attacco, ha concesso due sack e più di una volta il QB è stato costretto o a scappare o ad affrettare il lancio: ben 6 i colpi che gli sono arrivati appena dopo aver lanciato, soprattutto John Abraham si è materealizzato dalle sue parti e sta tornando sui livelli mostruosi che aveva fatto intravvedere ad inizio carriera 7 sacks in 5 partite e contro i Packers poteva raccoglierne anche un paio in più, dominante. Insomma, tornando alle teste di formaggio, l' attacco ha fatto il suo, pur confermando le mancanze evidenziatesi nelle passate settimane, la difesa invece non è riuscita a fermare l' offense dei Falcons ed è questo che fa molto strano, Turner non sta facendo sconti a nessuno (o quasi...), Roddy White si sta confermando dopo l' esplosione della passata stagione e ben 132 yards delle 196 lanciate da Ryan sono finite nelle sue mani, via Vick, via DeAngelo Hall, via le “mele marcie”, Falcons con 3 vinte e 2 perse in una division che doveva essere dominata dai Saints e che doveva essere di livello basso e invece i Saints continuano a pasticciare che nemmeno Ciccio Pasticcio (nella foto quando era ancora giovane) e le altre tre sono tutte con record positivi e con squadre molto più equilibrate. Anche stanotte al Superdome è andata in scena la sagra degli errori, Field Goal bloccato e riportato in meta, 2 intercetti di cui uno con Moore che si palleggia la palla tra le mani prima di consegnarla ad un difensore, 5 fumble, 3 lost, 2 di Bush, che forse farebbe meglio a tenere il football piuttosto che fare TD poi su punt return (2 per lui, anche quelli), a condire il tutto 11 penalità per 102 yards: una partita completamente buttata alle ortiche, che i Vikings hanno gentilmente raccolto con 100 yard in meno conquistate sul campo, con un TD pass segnato da Cester Taylor, con un altro derivante da ritorno da FG bloccato, con un kicker perfetto e con un Antoine Winfield indemoniato, presente in ogni parte del campo.


Prima di lasciare la parola a Zabry, che da oggi terrà una rubrica in coda al pezzo della settimana, sulle stranezze della NFL, vorremmo dare il giusto risalto al gioco da non perdere di questa settimana, Marty Booker non è Reggie Wayne, ma nel pazzo mondo della NFL può capitare che faccia cose ancora più egregie, vedere per credere. (se il link non funziona, partite da qui, poi teams, poi Chicago Bears, poi can't miss play...)


FOOTBALL DI SERIE Z(F)

Impossibile parlare di Week 5 come si deve senza iniziare con l'eroe del giorno Sage Rosenfels. Starter per il match con i Colts causa infortunio di Schaub (infortunio sulla cui reale entità i commentatori della CBS hanno espresso più di una riserva), sta portando i Texans verso la prima vittoria stagionale, quando, a 3:54 dalla fine della partita si lancia in una bootleg con un piglio che nemmeno Micheal Vick (quando ancora non scommetteva sui combattimenti tra cani, s'intende); sette yards da leoni poi arriva il fumble da coglioni: anziché slidare di fronte all'incombente tackle di Marlin Jackson, come qualsiasi individuo sano di mente farebbe, il QB da Iowa State pensa bene di provare a saltare il cornerback, che gli rifila un colpettino sufficiente a farlo volare in aria, dove entra in collisione con Raheem Brock e si cappotta in maniera circense lasciando cadere la palla, raccolta e quindi riportata in touchdown da Gary Brackett, linebacker la cui ultima segnatura peraltro risaliva al 2003 (...).

(Nella foto, Matt Schaub subito dopo la stronzatona del proprio sostituto sta trasmettendo il seguente messaggio al coaching staff di Houston: “Fatemi capire, ma io resto in panchina per far giocare quello lì?”)

2:50 da giocare, vantaggio di tre per i texani, 3&9 sulle proprie 20 yds: Rosenfels si allarga a sinistra, abbozza un pump fake e poi...e poi arriva un maligno schiaffetto di Robert Mathis sulla manina, la palla scivola e il defensive end è lesto a ricoprire. I Manning Boys filiale di Indianapolis nel frattempo passano in vantaggio ma il Nostro fa in tempo a mettere la ciliegina sulla torta con un bell'intercetto per Bullitt; per fortuna dei Texans dopo c'è spazio solo per le genuflessioni di Peyton: non abbiamo rimasto altro, come avrebbe detto un noto Arrigo.


Passando alla sezione “Moda NFL autunno-inverno”, abbiamo due nuove tendenze, il direct snap per il runner e il TD con passaggio/corsa da una yard: la prima, in voga soprattutto a livello NCAA dopo essere diventata il marchio di fabbrica di Miami, ha contagiato anche Belichick, che proprio dai Dolphins era stato massacrato grazie alla combinazione direct snap-Wildcat formation; quanto ci sarà da aspettare prima che il resto della lega si faccia contagiare? La seconda, probabilmente una semplice casualità, ha visto ben nove segnature (Matt Forte, Jason Peelle, Joseph Addai, Edgerrin James; Steve Slaton doppietta, Heath Miller su passaggio e infine Maurice “il mio cognome è più lungo di me” Drew-Jones) della domenica realizzate da 0,914 metri dalla end zone.

Tutte notizie di cui non potevate fare a meno, vero?


P.S. Come tutti i miei lettori sanno, non esiste pezzo di ZF senza di spazio per i calciatori: menzione d'onore per Matt Prater (che avevo un po' canzonato per la padella della settimana scorsa) ed il suo 3/3 (uno da 55 yds, con questo fanno quattro su quattro da oltre le 50 in stagione) decisivo in quel di Tampa, e per Mike Scifres, P degli sconfortanti Chargers, che ha piazzato punt su distanze da Cape Canaveral (sei per una media di 55.8 con il migliore da scusate se è poco 67 yards). La minzione d'onore se la becca invece per la seconda volta (consecutiva) Gramatica: dopo averne toppati due su tre con il secondo missed cruciale contro Denver, nel Monday Night si passa a un 2/4 dove i due errori sono stati rispettivamente un blocked FG ritornato in touchdown e il calcio della vittoria (a quello ci ha pensato, ma per i Vikings, esplosione muscolare Longwell); che dire, coraggio Martin, al Boca o al River un battitore di punizioni è sempre il benvenuto.


Ci scusiamo per il doppione su Rosenfels, ma una stronzatona (cit.) del genere meritava il doppio "elogio".

5 commenti:

POLPAOL ha detto...

attenzione cari lettori:
il pezzo contiene gufata preventiva per la partita di domenica :paper:

seriamente:
grazie da parte di chi non riesce a vedere niente..Viva la rai (cit.)

therussianrocket ha detto...

aza, cominci il pezzo con una squadretta come gli Houston Texans e pretendi pure che qualcuno ti legga? :truzzo:

Invito per chi dovrà affrontare i Broncos nelle prossime settimane: mandatecene di più forti.

azazel ha detto...

ci tengo solo a far presente che in una decina di mesi, tra un pezzo, una stronzata, un pò di foto, ecc ecc...siamo arrivati a 100 pezzi, son contento :-)

GRAZIE A TUTTI, chi scrive e chi forse ci legge....sperando non siano le stesse persone :-)

daje.

therussianrocket ha detto...

aza guastafeste...l'arrivo a 100 era inserito nel mio prossimo pezzo :roll:

azazel ha detto...

gramatica è saltato :ir: ora aspettiamo di vederlo nella bombonera :boca: