venerdì 5 dicembre 2008

Armi e bagagli

Roger Goodell, subentrato al sempre più rimpianto Tagliabue, nel 2006, come commissioner della lega professionistica con più seguito in terra americana, aveva come punto principale del suo programma quello di ripulire se non i giocatori, almeno l' immagine che questi davano di loro stessi e della NFL.

Il discorso, ipocrita quanto volete (...e vogliamo), sembrava però iniziare a dare i primi frutti, nel primo anno di regime, le teste cadute sono state tante: Michael Vick, Chris Henry, Pacman Jones, Odell Thurman, Tank Johnson, i nomi più eclatanti, puniti più e più volte, alcuni ormai bannati dal giocare. Sgarri fuori dal campo? Paghi, paghi caro, sospeso, non percepisci nessun pagamento dalla tua squadra e paghi subito, ancor prima che le tue malefatte vengano giudicate dalla giustizia ordinaria, non ci interessa, l' importante è metterti subito all' indice, l' NFL deve avere un' immagine pulita e anche il solo fatto che si parli male di te su ESPN per noi è motivo di vergogna, una vergogna che ci siamo stancati di subire. L' immagine prima di tutto.

Sembrava funzionare, l' americano medio adora la soluzione sbrigativa e clamorosa, però le teste continuano a cadere, le malefatte continuano a succedere, le sigle DUI, DWI, continuano a farla da padrone nei vari Sportcenter...e allora? Allora forse qualcosa non va. La strada intrapresa era la più facile, ma come spesso accade è anche quella che produce meno frutti e non serve scomodare il caso più eclatante che sta riempendo pagine di giornali e schermi televisivi in questi giorni negli States, scomoderemo Plaxico più avanti, ma Shaun Ellis, DE dei New York Jets, fermato per eccesso di velocità, in possesso di marijuana e alla guida sotto l' effetto di alcool e stupefacenti è una storia di 2 giorni fa, il disastro di giocatori squalificati per 4 settimane per non aver passato i test antidoping e poi alcuni riammessi e alcuni no è storia di questa settimana, o meglio di questo mese, visto che quando si tratta di sgarri fuori dal campo le squalifiche arrivano tempestive, quando invece c' è di mezzo la condotta antisportiva del doparsi, quella sì che rovina il senso del gioco, allora le decisioni vengono rimandate, prese, cancellate; e poi, Matt Jones, wr dei Jaguars, arrestato in possesso di cocaina, a cui sono state assegnate 3 giornate di squalifica, che però ancora non sono state scontate, aspetteranno Marzo? Le sconterà nell' Arena Football Legue?

Dove stiamo andando, Goodell? Questo modo di amministrare la giustizia e ancor peggiore dei reati che si trova a giudicare. Quando un albero produce frutti avariati, contaminati, se ti limiti a prendere tutte le mele malate e a buttarle in un cesto per incenerirle, l' albero continuerà a produrre schifo ed è più facile che ti stanchi tu a gettar via il marcio piuttosto che lui a produrlo....e allora veniamo al caso che sta tenendo banco da una settimana a questa parte: Plaxico Burress. Per chi non lo conoscesse (russo?) parliamo di uno dei ricevitori più forti del campionato, campione del mondo con i New York Giants, mediaticamente parlando siamo sulla falsa riga dei Michael Vick. Partiamo dalla considerazione più facile alla quale possiamo arrivare anche senza aspettare tutti i risvolti di una situazione ancora non molto chiara: Burress è un idiota. Ti è sparato da solo? Beh...beccarti dell' idiota penso sia il minimo che tu ti possa aspettare. Ti hanno sparato e ora tu stai coprendo chissà per quale motivo tutta la verità? Sei un idiota perchè non so chi sia stato, ma chiunque esso sia (anche fosse il tuo compagno di squadra Pierce), sei tu l' uomo ricco e il campione assoluto, dovrebbe succedere il contrario...dovrebbe essere lui quello che copre le tue malefatte.

Il giudizio sulla persona e sull' accaduto penso non ponga nessuna discussione, fin qui siamo tutti d' accordo, quello su cui però vale la pena porre l' attenzione è un altro fatto: Plaxico è l' unico idiota? No. Plaxico è figlio della società che lo cresce. Adriano (questo russo lo conosce....non sto a spiegargli chi è!) va ad una festa a Milano, si ubriaca, litiga con qualcuno, insulti, due spintoni, magari un paio di schiaffi, parapiglia, il giorno dopo ne parlano i giornali e finisce lì. Richard Collier, uomo di linea dei Jaguars, va in un night club, si ubriaca, litiga con qualcuno, insulti, due spintoni, magari un paio di schiaffi, parapiglia e il giorno dopo si trova con una gamba amputata, perchè sto qualcuno l' ha rincorso sino a casa e gli ha sparato. Plaxico non è l' unico idiota in America che si sente il diritto di uscire con una pistola per andare ad una festa, ma è l' America stessa che ha prodotto questa situazione, non voglio mettermi a fare una lezione di sociologia perchè non ne ho ne le basi ne le intenzioni, però è veramente troppo facile e pieno di ipocrisia limitarsi ad additare il campione famoso come il male da combattere.

A questo punto veniamo ad un altra considerazione che mi sento di combattere: dobbiamo smetterla di prendere gli atleti come esempi e quindi poi accusarli di essere dei cattivi esempi quando sbagliano. Un atleta è un atleta, non si è mai sognato di alzarsi ad esempio per i propri tifosi o appassionati, non c' è scritto da nessuna parte che ha la responsabilità dei ragazzini che lo guardano, quando una squadra gli da 10 milioni di dollari all' anno, non lo fa perchè sia da esempio a mio figlio (o al russo), lo fa perchè le sue azioni devono portare alla vittoria sportiva, non morale, non del miglior cittadino di New York.

In più: non è Burress che va al club con la pistola che influenza l' agire della società che sentendo questa notizia poi si sente in diritto di andare in giro armata, ma è il contrario!!! È Burress che è stato condizionato dalla società che ormai gira armata e si è sentito figo a portare in giro il suo giocattolo.

Se noi prendiamo ad esempio certa gente, la colpa è nostra, non di certo loro: loro giocano, non sono dei predicatori, non sono i nostri genitori, pagano per gli errori che fanno, ma trovo veramente sciocco e ipocrita dare a loro anche i nostri errori...additandoli come i cattivi esempi che ci hanno fatto sbagliare. Se domani un bambino newyorkese si compra una pistola, la colpa non è del ricevitore famoso dei Giants, la colpa è del padre del bambino che evidentemente s' è perso un paio di passaggi nella vita del figlio.

Si parte con il demandare il compito educativo alla tv, agli sportivi, ai personaggi famosi, a quelli della tv, venendo meno alle nostre responsabilità, e si arriva con il credere che basta la tolleranza zero contro le mele contaminate per dare un' immagine più bella di noi stessi.


Scusate lo sfogo, forse neanche troppo lineare nel suo diventare parole scritte su di un monitor, lascio i nostri lettori però con una buona notizia, presto arriverà il nuovo pezzo del russo (così tanto nominato in questo articolo proprio per creare nel subconscio nel lettore questa attesa....): mentre in NFL i giocatori fanno parlare di loro perchè si sparano, in NHL i giocatori fanno parlare di loro perchè c' è la lotta a chi si fa più groupies...


Continuate a fare F5 per aggiornare la pagina, a breve su questi schermi Sean Avery e tutte le donne che ha scartato. Nel frattempo un' immagine che farà da trait d' union, tra il mio ed il prossimo pezzo

6 commenti:

angyair ha detto...

Si OK, Burress è figlio della società e non ha chiesto lui di essere un esempio, ma la cifra scritta sul suo contratto dipende anche dal fatto che lui è famoso per quello che fa' sul campo (ed inevitabilmente anche fuori se si mette nelle condizioni di farlo), viene visto come "esempio" da raggiungere, volente o nolente quando raggiungi determinati livelli di popolarità vieni messo sotto la lente d'ingrandimento di tutta la società (bacchettona per quanto vuoi) e devi essere pronto a sopportare anche i doveri che ciò comporta oltre ad usufruire dei diritti.
Per quanto riguarda le sospensioni per doping che sono state "sospese" dalla giustizia ordinaria.....si è arrivati a quel punto che si sospettava: i giocatori hanno iniziato a rivolgersi alla giustizia ordinaria (tra l'altro quella usa mi sembra essere molto garantista, ma qui occorrerebbe il giudizio di un avvocato o futuro tale) e quindi i tempi di effettiva applicabilità delle squalifiche tendono inevitabilmente a dilatarsi (anche perché là i risarcimenti per errori tendono ad essere abbastanza elevati...). E comunque non preoccuparti, là le squalifiche sono a giornate, non faranno scontare la squalifica a Jones durante l'oof season :edgard_davids:.
Detto questo: aspetto in trepidante attesa il pezzo sull'idolo Avery.

aLesAN ha detto...

Concordo con aza anche se è indubbio che angy abbia a sua volta ragione. E' vero che gli atleti non devono essere presi ad esempio per ciò che fanno nella loro vita, ma è vero anche che sono lì, pompati ed osservati ogni secondo e questo, inevitabilmente, ci condiziona.

Ma se un ragazzino di NY compra una pistola è colpa del padre, di una società che permette di trovare troppo facilmente le armi ecc... ecc... non ci sono dubbi. Ma siamo sempre lì.

Quanto ai giocatori reintegrati sta finendo come si sapeva, ed intanto gli arbitri in campo si mostrano sempre più inadeguati. Goodell sta a guardare e a noi 'sto qua ci ha già stracciato la minchia.

azazel ha detto...

Riprendendo questa parte del commento di angy: "E comunque non preoccuparti, là le squalifiche sono a giornate, non faranno scontare la squalifica a Jones durante l'oof season :edgard_davids:."

Sinceramente là (come qua...ma forse anche peggio di qua) le squalifiche per doping tendono sempre a non darle, a insabbiarle, a minimizzarle. Per anni, specie nelle leghe professionistiche, se non era legale doparsi poco ci mancava, visti i NON controlli...poi da qualche anno a questa parte, hanno "cercato" di dare una parvenza di controllo, ma si son resi conto che ormai i buoi sono scappati e quindi cercano di fare una giustizia che non è niente. Vogliamo parlare del Mitchell Report in MLB? Il caso Balco? E' ormai passato un anno, colpevoli ce ne sono? Qualche sportivo ha pagato in qualche modo? Se ne parla più?

therussianrocket ha detto...

ho letto da poco la notizia (su tuttosport tra l'altro, gli stessi che scrivono ranieri vattene :D), anche se avevo intravisto un post sul forum.
sante parola aza. quellà di angy è una facile obiezione che chiunque potrebbe muovere e come dice anche il china inevitabile che lo spettatore ne sia condizionato, soprattutto se minorenne con il padre che passa la giornata a mangiare hamburger. la parte che condivido maggiormente è quella sull'inutilità del pugno di ferro, che porta alla lunga a risultati controproducenti.
ps: ottima anche la tecnica per creare attesa nel subconscio del lettore :noteworthy:

LaShawn ha detto...

La lega professionistica più seguita è la NHL.

angyair ha detto...

Beh....fino a poco tempo i controlli, semplicementi, non c'erano, il doping non era considerato un problema negli USA, specie negli sport professionistici: sei ti vuoi dopare fallo tanto la responsabilità medica è solo tua. Da qualche anno hanno cambiato registro (sempre per il fatto che è un prodotto che lo devi vendere al pubblico, e specie fuori dagli states il doping viene mal visto, e volendo espandersi fuori dai confini nazionali....) ma non si può certo farlo dalla sera alla mattina col pugno di ferro (comunque ricordo che lì le sospensioni sono senza paga), in più mettici che qualsiasi giocatore può rivolgersi ad un tribunale senza problemi (ahhhh....la clausola compromissoria :roll:). La strda per sport professionistici americani senza doping o quasi è molto lunga (che poi......di qua stiamo senza doping? korka!), e non dimentichiamo che nella NCAA i controlli semplicemente NON esistono....