giovedì 7 agosto 2008

La grigia Olimpiade

Arrivano le Olimpiadi, l'evento più entusiasmante e coinvolgente del panorama sportivo. Atleti sconosciuti, semisconosciuti e qualche celebrità che si sfidano in ogni disciplina, davanti agli occhi del mondo, davanti a tifosi disposti a seguire una gara di freccette facendo un tifo scalmanato per poi dimenticare il tutto per 4 anni. E' l'apoteosi del tifo, del divertimento, spesso dell'inutilità, ma poche cose al mondo ti coinvolgono quanto i giochi olimpici, anche se poi dimentichi tutto, anche se poi la polemica, il discorso serio, lo lasci solo ed esclusivamente alle discipline che segui con maggiore interesse. Magari anche durante i 4 anni di attesa.


Con le Olimpiadi si sveglia la stampa nostrana, pronta a schierarsi contro il nemico cinese, si sveglia la politica, che grida allo scandalo ed esige misure serie contro regimi totalitari, si svegliano tutti e, come al solito, con particolare ritardo e una gran dose di ipocrisia. Le persone serie, i tifosi come noi, gli appassionati malati di tutto quello che muove una disciplina sportiva perché troppo stanchi per muoversi da soli, contestarono Pechino già ai tempi della sua elezione. Ma si sa, il ferro va battuto quando è caldo, la notizia va data quando è recente, fresca, immediata.


Che senso avrebbe avuto parlare del Tibet fino a qualche mese fa? Parlare della polizia cinese, dei diritti umani? Il NY Times scrisse uno splendido resoconto nell'estate del 2001 su come lavorasse la censura cinese su internet; i nostri giornalai ci sono arrivati oggi, in massa, alzando le bandiere della democrazia e della libertà quando, in realtà, non fanno altro che continuare a vendere voti e stampare rimborsi statali. Soldi nostri.


L'ultima magia arriva dal parlamento, dove una tizia di cui nessuno ricorderà mai il nome negli anni a venire, chiede di boicottare la cerimonia iniziale. Ora, a parte il fatto che boicottare la cerimonia e partecipare ai giochi è come definirsi contrari alla prostituzione solo perché, dopo aver consumato il rapporto sessuale con una lucciola, la si butta fuori a calci nel culo dalla macchina senza pagarla, l'intervento di tale parlamentare o, peggio, senatrice, arriva tardivo, non tiene conto della storia dei boicottaggi olimpici e, forse, risponde al solo desiderio di vedere il proprio nome affiancato a quella della libertà e della giustizia alle prossime elezioni.


La mandano tutti in culo, dagli atleti a Berlusconi (che non ama mischiare sport e politica), da Frattini al tifoso da bar. Il tifoso che sta sul divano cambia semplicemente canale e dimentica il nome della tipica opportunista della politica. Vaffanculo.


Vaffanculo la Cina, noi contestammo la scelta al CIO quando questa fu votata: non volevamo che, un'altra volta, i diritti umani calpestati fossero mischiati allo sport, alle Olimpiadi; non volevamo che certi giochi finissero nelle mani della nuova generazione del doping di stato, dell'arbitraggio fasullo, dell'esaltazione dell'atleta come frutto di uno stato e non di natura e allenamento. Non volevamo anche perché ci rodeva parecchio il culo stare svegli la notte per le dirette. Non volevamo. E, in parte, ci dispiace pure per i monaci tibetani, massacrati da anni senza che nessuno muova un dito. Saremo prevenuti, ma a noi queste Olimpiadi non sono piaciute anche se devono ancora cominciare. Speriamo di scaldarci.


Comanda la Coca Cola, alle Olimpiadi. Il Mc'Donalds, che dona ai soldati di guardia al Villaggio Olimpico splendidi parasole. Comandano le maglierie e i calzaturifici più potenti del mondo che, quando non sfruttano direttamente le zone camorristiche, si buttano nel Terzo Mondo e laggù, in Cina, a costruire giocattoli velenosi e maglie che non resistono a un solo lavaggio e costano una fortuna. Si va là, affinché Roger Federer (ad esempio) abbia di che guadagnare senza che nessun parlamentare, di nessun paese al mondo, chieda di boicottare Federer, il suo merchandising, le sue partite che esistono anche grazie alla Nike.


Siamo in un mondo di villani e pazzi scatenati, ma venerdì partono le Olimpiadi e sapete qual è il problema? Che non gliene frega un cazzo a nessuno dei morti, dei tibetani, degli schiavi e dell'inquinamento che, da anni, uccide Pechino. Un mio amico andà a Pechino per lavoro nel 1997 e mi raccontò del sole coperto dallo smog, della fuliggine che pioveva dal cielo riversandosi sul pesce in vendita nei mercati all'aperto. Oggi se ne accorge anche il mondo, oggi è il momento di dirlo, di lamentarsene.


Si scrive Beijing, si legge Peijing, e non è la prima anomalia nella storia delle olimpiadi, anzi. E noi saremo lì, a tifare l'ultimo degli sfigati che, magari, con una freccetta porterà il primo oro all'Italia. I diritti umani aspetteranno, l'inquinamento non è un problema, il doping ci sarà, ma Riccò non è stato il primo. Buona fortuna.


Le peggiori scelte nella storia (e poco importa la bellezza dell'evento in sé)


Quando comandano politica e sponsor, quando chi fa la voce grossa decide per voi. Che vi frega dei diritti umani e della differenza tra democrazia e totalitarismo? Un tempo, durante i giochi Olimpici, si sospendevano le guerre... oggi non si riesce nemmeno a sospendere una litigata col vicino. E così, sponsor, forza politica, soldi e parate di facciata hanno fatto la storia.


5 – Mosca 1980


L'Urss, il sogno di un uomo trasformato nell'incubo di milioni di persone. Solo Berlusconi resta impaurito da tali simboli e colori, ma la verità è che questa scelta fu totalmente errata. Amici dell'Urss i simpaticoni della DDR, quelli che trasformavano donne in uomini e che con 4 gatti facevano razzie di medaglie. La guerra in Afganistan, certo, ma anche la totale assenza di libertà individuale da decenni. Cosa spinse il CIO non lo sappiamo, di certo a votare Urss erano in tanti. Parte dell'occidente boicottò, inutilmente, l'Italia ovviamente no, abituata dai tempi della Grande Guerra a stare con due piedi in una staffa. Nacque la leggenda di Daley Thompson, il miglior decatleta di sempre.


4 – St. Louis 1904


Di St. Louis non fregava nulla a nessuno, non c'erano nemmeno ancora i Rams, la gente fuori dagli USA manco sapeva dove fosse. Nessuno se la ricorda. Per altro fu il primo intervento di uno sponsor. La III Olimpiade fu inizialmente data a Chicago, ma la protesta della Louisiana Pourchase Exposition che doveva organizzare una immensa fiera per i cento anni della Louisiana come stato degli USA fecero fare dietrofrton al CIO. La LPE minacciò di organizzare gare di atletica in concorrenza alle Olimpiadi a St. Louis (che però è nel Missouri, quindi certamente qualcosa ci sfugge), quindi si andò tutti là, a St. Louis. Nessun italiano presente, partecipò invece una squadra olimpica rappresentata da diverse nazioni la quale vinse un oro e un argento. Mica cazzi.


3 – Los Angeles 1984


Fu un'edizione bellissima, ma quando c'era aria di tradimento degli USA per Mosca il CIO affidò le Olimpiadi a LA sapendo che vi sarebbe stato il “pacco di ritorno”. Fu fatto come omaggio all'Urss per dire “va beh, la prossima state a casa voi?” O semplicemente in clima di Guerra Fredda anche le Olimpiadi finirono nel gioco delle superpotenze per dimostrare ogni volta chi fosse più fico? Thompson rivince il decatlon in un'altra Olimpiade mozza.


2 – Berlino 1936


Diritti umani? Tibet? La politica mondiale non si oppone alle follie di Adolf Hitler, l'economia militare si prostra ai suoi piedi, le aziende tedesche fabbricano macchine di morte nonostante il bisbiglio della Società delle Nazioni. Solo Roosvelt chiede che venga cambiata la sede, ma nopn c'è nulla da fare; le Leggi Razziali sono già state firmate... eppure si va a Berlino... chissà cosa dissero i giornali dell'epoca. Jesse Owens vince 4 ori nell'atletica (lungo, 100, 200 e staffetta), Hitler si rifiuterà di stringergli la mano sul podio, ma la sua razza ariana era già stata sconfitta e aveva fatto una discreta figura di merda. Preso dal nervosismo avrebbe invaso la Polonia tre anni dopo...


1 – Atlanta 1996


Lo scandalo degli scandali, la Coca Cola che la fa da padrona e manda tutti a cagare. La patria di Martin Luther King celebrata per Coke e CNN ruba grazie allo sponsor della lattina più venduta al mondo le Olimpiadi del Centenario. Le ruba a chi le ha inventate, le ruba a chi organizzava giochi quando gli USA non esistevano, secoli prima di Colombo e del suo assurdo viaggio. Le ruba alla storia, la tradizione, la logica. Edizione superba, comunque, Michael Johnson e Donovan Bailaey regalano momenti di esaltazione impareggiabili, ciò no toglie che Atlanta sia la St. Louis di fine millennio.


I momenti drammatici


Inutile stilare classifiche, quanto accaduto a Monaco 1972 abbatte in un sol colpo ogni momento doloroso sportivamente parlando o meno. La follia umana, le Olimpiadi violate, una resa dei conti cercata che mai sembra arrivare. La storia di innocenti atleti israeliani catturati e uccisi da Settembre Nero, gruppo armato di palestinesi mentre una impreparata polizia tedesca combina un pasticcio e finisce con l'uccidere i terroristi a situazione ormai irrimediabile. Una storia splendidamente raccontata da Steven Spielberg in Munich, un piccolo gioiello nella cinematografia made in Hollywood, americanizzato finché si vuole ma mai prestato alla eccessiva voglia di romanzare o di strafare. Da allora le teste di cuoio tedesche sono tra le più incazzate e addestrate d'Europa. Da allora ogni Olimpiade vive il terrore dell'attentato, replicato ad Atlanta, in misura minore, con una bomba al Parco del Centenario Olimpico che lascia sull'erba 2 morti e un centinaio di feriti. Poi l'11 settembre e il terrore che ne deriva da allora a ogni manifestazione...


Pistorius e il calcio, anomalie dei giochi moderni.


Una volta c'era la Nazionale Olimpica di calcio, un insieme di giocatori professionisti che non trovavano spazio nella nazionale A dove erano riserve o nemmeno nel giro, più qualche giovane da lanciare. L'ultima che ricordo è quella del 1988, prima non sappiamo esattamente come funzionasse. Di sicuro, nel 1936, andavano i titolari, quella era l'Italia della doppietta mondiale impreziosita dall'oro olimpico. Seul, dicevamo, dove passammo il primo turno pur prendendone 4 dallo Zambia in un miserabile cappotto che, se consumato in altre manifestazioni, avrebbe scatenato un putiferio. Stefano Tacconi tra i pali, Roberto “il giovane più interessante” Cravero, Andrea “quanto la paghi, la roba quanto la paghi” Carnevale, Mauro Tassotti, Pietro Paolo Virdis alcuni dei nomi “celebri”.


La cosa assurda del calcio è però quella di rimanere in un limbo inspiegabile, dove continua a godere dei favori del pubblico ma non si sbilancia in toto verso i giochi dei 5 cerchi. Sarebbe difficile, visti gli impegni di calendario del calcio, ma almeno si allineino alle altre discipline. La Fifa riconosce il torneo ma non lo ufficializza. Così si arriva agli Under 21 con i fuoriquota che danno quel tocco in più. Decidiamo: o tutti Under o chiunque venga selezionato con l'obbligo di risposta. Le altre discipline mandano i migliori al mondo ormai da anni, al di là delle scelte obbligate di qualche federazione sportiva qua e là. I migliori del mondo tra i dilettanti o tra i professionisti, ma non un torneo che continua a non sapere né di calcio né di pesce. Intanto il toreo di calcio è già partito a Pechino, per problemi di calendario prima dell'inaugurazione. L'Italia ha battuto il temibile Honduras 3-0 in una partita dove l'arbitro ha assegnato 43 rigori.


Poi c'è lui, Oscar Pistorius, atleta sudafricano amputato bilaterale soprannominato “la cosa più veloce senza gambe”. Bel soprannome, davvero. Pistorius corre con due protesi che ancora nessuno è stato in grado di dire se lo aiutino rispetto ai normodotati o meno. C'è chi dice sì, chi dice no, chi dice che non è ben chiaro. Tenuto fuori, riammesso, sta creando un sacco di casini e, benché la sua favola sia degna di essere vissuta e raccontata, sta creando un precedente pericoloso che potrebbe portare un sacco di persone col suo stesso problema a inventarsi mille modi (e mille protesi) per arrivare dove nessuno è mai arrivato, falsando di fatto le competizioni. Gira e rigira, comunque, Oscar non ha centrato il tempo per qualificarsi alle Olimpiadi... per ora.


Doping e giudici.


Paura del doping a Pechino? Tranquilli, c'era ad Atene, ad Atlanta, ci sarà a Londra. C'è al Tour de France, al Giro, a San Siro e ovunque andiate. La paura però che in Cina si chiuda un occhio per tentare l'impresa di arrivare primi nel medagliere è tanta. Mettiamoci anche i giudici negli sport dove decide un voto, giudici che, da sempre, una spintarella ai padroni di casa la danno sempre...


La differenza tra USA e Cina alle ultime Olimpiadi in fatto di medaglie è stata quasi del doppio, ma a numero di ori i cinesi sono arrivati a sole 4 medaglie dal terribile avversario... gli esperti comunque assicurano che ci saranno pochi casi, qualcuno in più di Atene ma meno che a Sidney. Merito della polizia segreta.


Dieci momenti.


Ma parliamo di Olimpiadi, di quanto ci divertiremo a fare i tifosi, gli esperti, i tuttologi, i grandi sportivi. E' questo il bello dei Giochi, l'armonia, la passione, l'agonismo. Tutto di De Cubertin si è perso, ma che importa? Che importa, ora, il business, la mafia, il doping, il Tibet... ne riparleremo più avanti. Adesso rilassiamoci e seguiamo un po' di sport. Partendo dal passato, da ciò che abbiamo vissuto e un paio di cose che sono passate comunque alla storia... il nostro memoriale (più o meno) personale. Sono solo 10, escludiamo momenti storici per ovvi motivi di spazio... continuiamo a odiare questo genere di classifiche, ma sappiamo che anche Italo Cucci ne vorrebbe fare una... lo anticipiamo.


10 – Abele Bikila, Roma 1960


Guardia del corpo dell'Imperatore Etiope arriva a Roma nel 1960 dove vince un'incredibile maratona correndola in buona parte... senza scarpe. Questione di abitudine. E' il protagonista dei giochi di Roma e di una delle pagine più intense della storia dei giochi che, alla maratona, legano in ogni caso buona parte del loro fascino. Bikila vinse di nuovo a Tokio nel 1964 divenendo l'unico atleta a vincere due ori nella maratona olimpica. Morì a 41 anni dopo essere rimasto paralizzato.


9 – Stefano Baldini, Atene 2004


Il maratoneta azzurro vince la Maratona più Doc che esista, ad Atene, nella casa dei Giochi, stabilendo il miglior tempo per questa gara alle Olimpiadi (2 ore, 10 minuti e 55 secondi). Più che la corsa in sé, che vede l'avversario diretto brasiliano aggredito da un folle che ne romperà il ritmo corsa permettendo a un Baldini comunque più fresco di vincere più agevolmente, è lo scenario della gara a rendere il tutto incredibilmente bello. L'arrivo è infatti previsto all'interno dello Stadio Panatenaico, impianto utilizzato per la I^ Olimpiade.

8 – Alberto Cova, Los Angeles 1984


Cova! Cova! Cova!” Le urla quasi strozzate del telecronista italiano quando quel mingherlino baffuto che tanto sembra il fratello dello zio Bergomi regala all'Italia l'oro dei 10000 a Los Angeles. Capolavoro.


7 – Pietro Mennea, Mosca 1980


Vero, gli americani non ci sono, ma Pietro è un duecentometrista da paura, deterrà il record del mondo per 16 anni e il suo dito alzato al cielo di Mosca non può non essere simbolo della nostra storia.

6 – Dream Team, Barcellona 1992

La prima volta dei pro Nba, il miglior quintetto che abbia mai calcato un parquet di qualsivoglia angolo del globo. La migliore rosa di giocatori di sempre, uno squadrone di alieni, nonostante la schiena di Larry Bird e la malattia di Magic. E' un massacro, un oro mai così scontato. Michael Jordan, Larry Bird, Magic Johnson, Clyde Drexler, Charles Barkley, Patrick Ewing, Karl Malone, Chris Mullin, Scottie Pippen, David Robinson, John Stockton, Chris Laettner (who?).


5 – Donovan Baiely, Atlanta 1996


Vincere i 100 metri, la gara delle gare. Vincerla alle Olimpiadi. Scrivere la storia dello sport e dei giochi in meno di 10 secondi. Farlo battendo il record del mondo. Idolo assoluto.


4 - Canottaggio - due con, Seul 1988


Carmine Abbagnale, Giuseppe Abbagnale, Giuseppe di Capua e le urla di Giampiero “Bisteccone” Galeazzi che spingono l'imbarcazione azzurra più del vento, le vogate, la corrente. Un crescendo di urla in apnea che rischiano di portare via dal mondo dei vivi il paffuto telecronista e tengono incollati, come ogni prova del quartetto, un sacco di gente davanti alla TV. Gente che non sa se commuoversi per la medaglia, la passione di Galeazzi o crepare dal ridere mentre assiste a uno spettacolo mai visto prima. E nemmeno mai ascoltato...


3 – Juri Chechi, Atlanta 1996


Svegli fino alle 5 del mattino per vedere il rosso che, dopo una serie di sfighe mai viste, si trasforma nel Signore degli Anelli anche in una Olimpiade e centra una esecuzione che anche chi non ne capisce un cazzo definisce semplicemente perfetta. Quando atterra dopo l'evoluzione finale stringe i pugni e lancia lo sguardo pieno di grinta davanti a sé. Semplicemente impossibile non vincere.

2 – Michael Johnson, Atlanta 1996


Scusate, siamo ancora sconvolti, un aereo a reazione ci è appena sfrecciato davanti...” così Franco Bragagna, il mito dei telecronisti Rai, al rientro in studio dopo un spot che tagliava le immagini di Atlanta pochi secondi dopo il 19"32 che il soldatino stampa sul cronometro vincendo i 200 metri. Quando esce dalla curva e la prospettiva cambia ci si rende davvero conto del vantaggio, ci si rende conto che qualcosa sta per succedere. E' la storia, di nuovo, che ti passa davanti alla velocità della luce. Perché le Olimpiadi sono soprattutto questo: storia dello sport.


Menzioni d'onore.


Vincenzo Maenza: oro nella lotta greco-romana a Los Angeles e Seul, argento a Barcellona dove le sue lacrime mi lasciano di sasso. A un passo dall'essere un mito vivente, si ferma sulla soglia e resta solamente un grande, un grandissimo. Poco uomo da copertina, introverso, se lo scordano alla svelta. Quel terzo oro sarebbe stato un tocco divino, nulla a che fare coi limiti umani.







Fabio Casartelli: pur non amando il ciclismo non riesco a staccare gli occhi dalla televisione quando il trio che guida la corsa si avvicina mano a mano al traguardo di Barcellona '92. Fabio Casartelli vince l'oro, De Zan padre quasi in lacrime ai microfoni, io un ragazzino felice per l'impresa. E per averla seguita in diretta. Il ciclismo resta per me qualcosa da leggere di tanto in tanto sui quotidiani, seguendo saltuariamente qualche classica e leggendo i risultati. Nel 1995 resto quasi fulminato quando vengo a sapere che il ciclista morto al Tour quel pomeriggio, mentre io gioco a biliardino a Genova, è lui. Fabio Casartelli. Si pensi quello che si vuole, ma la dedica di Lance Armstrong, suo compagno di squadra, due giorni dopo, è una delle scene più commoventi di sempre, una incredibile regia del fato che regala una storia triste ed impensabile.


Lo scherma e il nuoto italiani: negli ultimi anni sport che si seguono sempre con maggiore interesse, soprattutto in clima olimpico, e che regalano emozioni e medaglie. Il nuoto è sempre divertente e appassionante, la tensione di una finale olimpica di scherma combattuta punto a punto, affondo per affondo, è qualcosa di indescrivibile.



Gelindo Bordin: nella prima stesura non compare, anche se a lui ci ho pensato subito. Solo che contro un mito della maratona e un altro azzurro in grado di vincere nella culla dei Giochi non potevamo riempire la classifica di maratoneti. Tanti, come abbiamo detto, sono i nomi e gli aneddoti che mancheranno da questa classifica, ma la citazione all'oro di Seul del corridore veneto è dovuta, anche perché legata a una alzata di domenica mattina al grido in casa di "un italiano è in testa alla maratona!" Mi sveglia e corsi in salotto. In realtà Bordin era nel gruppo, poi fu staccato, poi recuperò e vinse. Mancavano ancora parecchi chilometri quando fui svegliato, ma ne valse la pena e, avendo visto l'arrivo col bacio alla pista in diretta, non posso escludere questo episodio.


Roberto di Donna: in realtà è il collasso del cinesone che solo sbagliando il bersaglio avrebbe perso l'oro uno dei ricordi più divertenti di tutto questo. Primo oro ad Atlanta per l'Italia.


Tutti coloro che nell'atletica leggera, di tanto in tanto, ci regalano una medaglia. Fondisti, mezzofondisti, marciatori, maratoneti, Fiona May e Besozzi (forse).


ItalBasket 2004: la prestazione contro la Lituania è qualcosa che verrà ricordata per sempre, la conquista di una finale impossibile arrivata dopo un torneo giocato non a grandissimi livelli ma con la palla che, lanciata anche di spalle, finisce sempre nel cesto, da ogni parte del campo. Un miracolo.


Alex Popov: il migliore.


Dorando Pietri: sarà anche un gran ricordo, sarà anche una pagina di storia meravigliosa, sarà anche il centenario e gli hanno fatto pure il monumento. Sarà per sempre un mito, per carità, ma nessun essere umano può raccontare di averlo visto tanto il tempo che è passato e poi, ad albo d'oro, resta sempre uno zero nelle medaglie. D'oro, tra l'altro.


1 – Tommie Smith e John Carlos, Città del Messico 1968



Senza parole.



Buone Olimpiadi.

30 commenti:

azazel ha detto...

grandissimo pezzo china, veramente grandissimo! mischiati alla perfezioni aspetti "collaterali" e "sportivi", leggendo quest' ultimi peraltro mi sono anche emozionato!! ricordare certi avvenimenti fa sempre venire la pelle d' oca.

nel mio piccolo vorrei aggiungere anche io una menzione d' onore, andando più sullo specifico nel nuoto, io porterò sempre con me le lacrime di Sacchi dopo la finale dei 200 (o 400??) misti....era forse il favorito principale ma non riuscì a vincere..l' invervista post gara che ho salvata in qualche vhs mi fa venire i brividi ancora oggi quando la sento, ed è superfluo dire che piansi anche io nell' ascoltarlo.

per chi ama lo sport, come noi, l' olimpico sentire è qualcosa di veramente magico. va al di là del tifare o seguire uno sport 365 giorni all' anno...il "mese" olimpico è qualcosa di stupendo...ed è per questo che mi viene il nervoso a pensare che mi perderò gran parte delle competizioni, fanculo il lavoro.

ps. popov: il migliore!! diobono che soddisfazione ad atlanta quando "bastonò" l' ammerigano gary hall jr. che faceva il "pugile" prima delle partenze

pps. se non mettevi la vittoria di baldini ti licenziavo :paper:

angyair ha detto...

Ah Baldini.....dato a 15 come vincente e preso alla grande! :truzzo:
Lo 0-4 contro lo Zambia lo ricordo come fosse ieri....tra le altre immagini che mi vengono subito in mente lo sfogo di Nardiello dopo il furto coreano a Seul, la finale di pallanuoto a Barcellona contro la Spagna dai mille supplementari, sempre a Barcellona quell'ultimo maledetto punto della finale di pallavolo maschile, la disperazione di Cechi quando si ruppe il tendine d'achille e la sua gioia quando vinse finalmente gli anelli.

Alvix ha detto...

Grazie hai scritto tutto quello che avrei voluto dire come non sarei mai riuscito a dire. complimenti china.

therussianrocket ha detto...

pezzo molto interessante (ogni tanto un po di ripasso fa bene, soprattutto per le vecchie olimpiadi) e complimenti al china.

magic moments (immagini che mi passano davanti agli occhi quando penso all'Olimpiade):
delle ultime olimpiadi ricordo sempre la telecronaca spaziale di roata nel tiro con l'arco. In passato indimenticabile la gara di di donna contro il cinese già citata (atlanta d'altronde è la prima olimpiade che ho seguito un po più scientemente), sacchi che bestemmia al termine di una gara, rudic e la pallanuoto, le rimonte di mori, il pesista ucraino che si carica a molla ma il tempo è scaduto, le perle di bragagna, oscar bertone e un po di tutti i telecronisti che rimangono uno dei miei lati preferiti delle olimpiadi, se non altro in quegli sport in cui non ci si capisce una fava.

Anonimo ha detto...

Mori alle Olimpiadi al massimo è arrivato ottavo in finale, le rimonte le faceva ai Mondiali.
Besozzi non si chiama Besozzi ma Howe e sono anni che lo dice.
A Barcellona la nazionale di pallavolo uscì ai quarti, la finale persa di un punto era ad Atlanta.

Studiate, merde.

POLPAOL ha detto...

Sara Simeoni che vince l'oro a Mosca è il mio primo ricordo sportivo in assoluto.

mancano le perle dei telecornisti Rai alle olimpiadi:
Guardatelo bene ha un aspetto umano ma è un punto esclamativo pervaso di energia venuto dallo spazio si chiama Igor Cassina signori e non c'è ne per nessuno(cit.)

Anonimo ha detto...

Tutto bellissimo. Complimenti, commovente.
D'accordissimo sul numero uno.

FREE TIBET!

aLesAN ha detto...

WCB è un coglione, quando lo banniamo? :D

therussianrocket ha detto...

lo sapevo che il peretti ci avrebbe corretto :bragagna:

aLesAN ha detto...

Va beh, non ha svelato il quarto segreto di Fatima... se non ti ricordi che l'Italia del volley l'ha presa nel culo in finale ad Atlanta è solo perché il volley, di fatto, non esiste.

Pap ha detto...

bellissimo pezzo Sommo Mod

io avrei aggiunto anche la finale di pallanuoto con la Spagna a Barcellona 92.

e Howe si chiama anche Besozzi, solo che fa più figo usare il nome americano.

aLesAN ha detto...

Per me Howe sarà sempre e solo Besozzi, me ne frego di quello che dice lui. Un po' come Eriberto, io Luciano lo disconosco. :D

angyair ha detto...

Anche perché l'Italia del volley l'ha presa in culo così tante volte che è difficile ricordarle tutte esattamente.....

therussianrocket ha detto...

io ci ho messo dentro mori per vedere se wcb era preparato :paper:

therussianrocket ha detto...

ah, come si chiamava il terzo del podio nella foto di tommie smith e john carlos che non mi ricordo mai? mi pare Francis Azazelli, ma non ne sono sicuro...

aLesAN ha detto...

Sì lui, azazelli. Inserisco un update su Bordin, mi sembra dovuto.

Anonimo ha detto...

Bell'articolo.

Puntualizzo anche io: l'idiota che ha proposto di boicottare la cerimonia non è solo una senatrice.

E' un ministro della repubblica

azazel ha detto...

wcb sarà bannato appena tornerà da fabriano :roll:

ah...in quel di bari ho ricevuto complimenti e feedback positivi sul nostro blog anche da utenti che pensavo non ci leggessero :figo: :graziemargheritoni:

esatto azazelli l' atleta piu sfortunato nella storia delle olimpiadi, doveva finire proprio in quel cazzo di podio, dove nessuno si curerà mai di lui :-(

besozzi vaffanculo.

therussianrocket ha detto...

ho letto l'update, china ormai fa quello che gli dice koufax :giucascasella:

aLesAN ha detto...

AHAHAHAHAHAHAHAH russo
no, sul serio, lo avevo pensato ma poi mi sono scordato di metterlo...

Anonimo ha detto...

bel pezzo ma manca l'oro della pallanuoto del '92, secondo me l'oro più bello di sempre (ultima gara dell'olimpiade, re e regina presente, arbitri parziali a dir poco, fiorillo espulso che da fuori grida questa è una tonnara, poi....nanno gandolfi... ).

poi avrei citato anche il bronzo di chechi ad atene...semplicemente un miracolo

therussianrocket ha detto...

ad atene dove non doveva nemmeno esserci in quanto non si era qualificato? (fonte: wcb clan)

azazel ha detto...

chechi ad atene rubò il bronzo sinceramente...lo meritava l' altro italiano di cui ora non ricordo il nome...ma nelle competizioni in cui pesano i voti si sa come vanno le cose, spesso e volentieri.

per il resto commento numero 23 :-D è record :truzzo: battuto l' articolo sul soccer*

pol rosiga :-D sicuramente!

azazel ha detto...

ah no....il record è ancora salvo, è 26, ora dovremmo metterci anche noi il superbody oppure bere la vodka nella vasca.... :paper: ..per batterlo

angyair ha detto...

Tra i momenti cult dei giochi non dimentichiamo la scollatura della Pezzo ad Atlanta e l'uomo razzo all'inaugurazione di quelle di Los Angeles.

therussianrocket ha detto...

ora che mi viene in mente ci sarebbero anche le 7 medaglie di Mark Sptiz, con il padre di Pavel Bure che partecipava a quelle olimpiadi e arrivo secondo alla spalle dell'americano in una qualche disciplina.

Anonimo ha detto...

Sara Simeoni si è rivelata un fenomeno da MixTape

aLesAN ha detto...

Regà, se ognuno mette la propria... lo so, ce ne sono a bizzeffe... c'era pure il ciclista italiano colpito dal temporale ad Atlanta in lacrime sul podio, col pubblico che fugge e lui che rimane impettito sul podio. Ogni inno per lo scherma a Barcellona, con un tenore nostro tifoso che spacca la sala ad ogni do di petto.

C'è stato Lewis, se vogliamo togliere un po' di Italia, c'era appunto Thompson, ci sono tante medaglie dimenticate, tanti momenti di commozione... troppa roba.

Anonimo ha detto...

leggo solo ora causa vacanze (prima settimana di olimpiade), e...24 ore su 24 olimpica nella seconda settimana.
china spettacoloso.

Anonimo ha detto...

Le Olimpiadi del 1936 vennero assegnate nel 1931, quando Hitler non era neanche cancelliere. Diventerà Fuhrer nel 1934, a soli due anni dalle Olimpiadi. Persino il tentativo delle Olimpiadi Popolari di Barcellona fallì per mancanza di tempo...