
Siamo a fine luglio, il che significa che il traguardo lo si riesce a vedere, sono iniziati tutti i training camps ed un’occhiata veloce al calendario svela che tra qualche giorno si disputerà addirittura l’Hall Of Fame Game, praticamente l’inizio non ufficiale della prossima stagione ed inequivocabile segnale che il dolore dell’appassionato sta finalmente per sparire.
La Nfl su Sky è morta, e questa è la sua epigrafe. Lascia tanti adepti devoti, che nonostante i maltrattamenti subiti durante any given season le sono rimasti appiccicati con ogni mezzo possibile pur di non perdersi un’azione qualsiasi, non necessariamente una della propria franchigia del cuore. Lascia anche tanto amaro in bocca, perché se tale notizia è confermata ci si trova davanti all’ennesima rappresentazione italiana del dio monopolio, quello che decide univocamente quanto deve spennarti per elargirti il suo servizio, che quasi sempre non è all’altezza del suo costo.
Tra le varie considerazioni che vengono in mente a chi vi scrive, una non riesco proprio a toglierla dalla testa: in un mondo, e parliamo di quella fetta di esso baciata dal benessere, che è in costante progresso a livello di tecnologie e servizi, la parabola verso il miglioramento dello status sociale è perennemente verso l’alto, e questo significa (o meglio, dovrebbe significare) che si va sempre avanti, e mai indietro.

Qui in Italia tale concetto non sembra seguire il percorso che segue fuori, in quel mondo normale che si sta sempre più differenziando da questa pagliacciata che chiamiamo casa: la favolosa Sky migliora (a suo dire) costantemente le proprie offerte nei confronti dei clienti, si cura di loro mandando due aumenti del canone di due euro ciascuno nel giro di tre anni giustificando il rincaro con lettere prestampate atte ad evidenziare che in poco tempo l’offerta di canali è più che raddoppiata, e che la genialità delle trovate di tutti quei canali +1, quelli che ripetono il programma un’ora dopo e salvano la vita di chi se l’è perso, non ha eguali.
C’è di meglio: è molto recente la mini-rivoluzione del listino prezzi del servizio, a giugno arriva un consistente aumento tenuto in piedi dai medesimi, fasulli e pretestuosi presupposti, arriva l’high definition gratis ed un sovrapprezzo di una bella manciata di euri, perché Sky è sempre più grande ed innovativa, fino a ieri si sentiva sottopagata. Magari è amica di Chad Johnson o di Anquan Boldin, e dopo un aperitivo consumato nel locale più in di New York tutti e tre avevano deciso che era il momento di chiedere di più.
Mentre l’utente medio, ovvero il bravo italiano che anche se il paese è in ginocchio non vuole comunque farsi mancare nulla, esclama “Madonna che figata, ora sì che mi hanno dato qualcosa in più di prima!!”, l’utente coscienzioso (e separatista) ha già la calcolatrice in mano, e si chiede quanto verrà a spendere con i nuovi numeri imposti, solo per inorridire e rischiare da vicino il conato di vomito alla vista del risultato conseguente. Partono quindi lettere da ogni dove, via il pacchetto cinema, tanto i film belli li fanno solamente al lunedì sera, i pornazzi li devi comunque pagare extra e la videoteca cittadina (che per vostra informazione è sempre accanto all’ufficio dello scrivente) è ottimamente fornita. Pazienza se togliendo un pacchetto dell’offerta si vengono a pagare solamente due Euro in meno rispetto a quello che si è pagato sinora, chissenefrega, per la Nfl ne vale sempre la pena.
Nell’anno più fiorente di prospettive per gli appassionati degli sport americani, che ha visto l’approdo di Nasn sul canale 213, vissuto come l’arrivo dei marziani sul pianeta Terra, Sky decide
E’ un clamoroso passo indietro, che tiene l’appassionato di football agganciato per i testicoli. Chi avrà il coraggio di disdire tutto, indubbiamente sostengono ai piani alti di Sky, ora che per la prima volta dal 1994 sti rompiballe si vedranno una partita di college football su uno schermo italiano?
Però, non dimentichiamoci, il canone è aumentato ma di contro l’offerta è sensibilmente

In tanti anni, da appassionato di football americano, ne ho viste di tutti i colori. Proprio come molte persone che negli anni ho conosciuto.
Quando ancora c’era Tele+ subimmo una drastica riduzione della programmazione dalla stagione ’92 alla stagione ’93, nella prima c’era la diretta, nella seconda c’era un semplice raccoglitore con la migliore partita della settimana e gli highlights che andava in onda la domenica a mezzogiorno, il tutto con un ritardo di sette giorni. Vabbè, non c’era internet, non c’era modo di spoilerare, come si dice oggi, i risultati delle gare.
Qualcuno disse persino al mitico Flavio Tranquillo, che commentava quell’anno le gesta dei nostri eroi, di scusarsi durante una telecronaca per lo spazio drasticamente ridotto al football, nascondendo le decisioni prese dall’alto con le “esigenze di palinsesto”.
Abbiamo visto la stagione 1999 la domenica mattina, alzandoci a qualsiasi orario, perché lì e solo lì c’era spazio per la Nfl. Ci andava benissimo sapere tutto in ritardo, ci bastava vedere qualcosa, ci andava persino giù che presentasse tutto Paola Ellisse. E per quanto siano migliorate le cose con il passare del tempo, come è normale e giusto che sia, (chi avrebbe sognato, all'inizio degli anni '90, un trattamento da sceicchi come quello degli ultimi tre anni?) abbiamo comunque perso le rituale manciata di puntate di Gameday, un tempo Week In Review, solo perché nell’orario prefissato stava andando qualcos’altro, o semplicemente perché la guida programmi era sbagliata. In confronto a quello che era diventato un servizio di tutto rispetto, queste erano comunque piccolezze.

Poi le risposte diplomatiche, date agli appassionti desiderosi di sempre maggiori informazioni circa i passaggi televisivi della palla ovale, ogni anno precaria, ogni anno sudata. La Nfl va bene, è in crescita continua, gli appassionati (e deficienti, mi verrebbe da dire offendendo pure me stesso) che accendono il decoder alle due di notte per il Sunday e Monday Night tutto sommato ci sono anche se non sono paragonabili al calcio, massì, terremo il football per tanti e tanti anni ancora, ed il servizio per lui e per tutti i suoi fratellini scemi sarà sempre migliore, mai paura, preoccupazioni neanche una.
Poi il tradimento sommo, proprio nel momento in cui torna il football del college, proprio nel momento in cui il monopolio alza i suoi prezzi e decanta le proprie lodi sbattendosene le palle delle reali esigenze del proprio consumatore, perché tanto è una macchina da soldi ed il servizio, bello o brutto che sia, non ha alternative di sorta. Quindi perchè impegnarsi fino allo spasmo per una cosa che va bene anche se fatta un pò meno bene rispetto alle premesse? Tanto agli italiani piace il calcio e non lo molleranno mai, ppi si lamentano dei calciatori e dei loro stipendi, ma di lasciarli soli la domenica non se ne parla nemmeno. Il calcio è onnipotente, fa e disfa a piacimento,

Sky è lo specchio del Belpaese, ci governa tenendoci tutti buoni e noi le obbediamo comunque, tanto il contentino da qualche parte arriva lo stesso. Ci gestisce le serate televisive, ma non sa realmente come farlo. Aumenta i costi con una costanza preoccupante, ma non migliora il servizio. Ci propina ogni tipo di spazzatura, e dopo non sa come disfarsene. Trasforma in divi i più grandi incapaci ai quali il paese ha dato i natali. Sky ti sorprende sempre. E spesso te la piazza pure nel didietro.
Non so voi, ma io mi sono davvero rotto i coglioni.
Espn 360? Yahoo League Pass? Nasn islandese? Se ci siete, per piacere, battete un colpo. E salvateci da sta patetica congiura contro le minoranze che prima ha segato la Nhl, poi la Mlb, poi il college basket, ed ora anche quello che pareva il più intoccabile degli sport americani trasmessi in Italia.
Ci si vede in giro, Nfl. Stammi bene, nel frattempo.